MUSE "Time Is Running Out"
IL TEMPO STA FINENDOOOOOO!!!
We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
mercoledì 31 dicembre 2008
lunedì 29 dicembre 2008
Futuro passato, ma presente
KITTY, DAISY AND LEWIS "Goin' Up The Country"
Citando il buon apocalittico Zaio: "E questo potrebbe essere l'ultimo post che scrivo". Per quest'anno, s'intende. La Perfida Albione non manca mai di stupire in quanto a nuove tendenze musicali. In questo caso è difficile parlare di "nuovo" perchè la proposta delle due sorelle e un fratello (le cui età sommate non arrivano a 55) è vecchia. Suonano un pò di tutto, ma sono tutti strumenti vintage, così come lo studio di registrazione casalingo fatto di apparecchiature assolutamente analogiche. Naturalmente i dischi escono anche su vinile 10 pollici, il vecchio 78 giri, tanto per intenderci. Dal vivo la formazione è aumentato da papà Graham alla chitarra e mamma Ingrid al contrabbasso. Rockabilly, swing, blues, boogie woogie, country'n'western...insomma, un bel frullato di tutta la musica delle origini prima di Elvis. Buone vibrazioni per finire l'anno (finalmente!)
P.S. ringrazio l'amico Nando che involontariamente me li ha fatti scoprire.
Citando il buon apocalittico Zaio: "E questo potrebbe essere l'ultimo post che scrivo". Per quest'anno, s'intende. La Perfida Albione non manca mai di stupire in quanto a nuove tendenze musicali. In questo caso è difficile parlare di "nuovo" perchè la proposta delle due sorelle e un fratello (le cui età sommate non arrivano a 55) è vecchia. Suonano un pò di tutto, ma sono tutti strumenti vintage, così come lo studio di registrazione casalingo fatto di apparecchiature assolutamente analogiche. Naturalmente i dischi escono anche su vinile 10 pollici, il vecchio 78 giri, tanto per intenderci. Dal vivo la formazione è aumentato da papà Graham alla chitarra e mamma Ingrid al contrabbasso. Rockabilly, swing, blues, boogie woogie, country'n'western...insomma, un bel frullato di tutta la musica delle origini prima di Elvis. Buone vibrazioni per finire l'anno (finalmente!)
P.S. ringrazio l'amico Nando che involontariamente me li ha fatti scoprire.
mercoledì 24 dicembre 2008
Canzone di Natale 2
LARVOTTO "Bianco Natale" live@casa sua, vè!
E dopo gli alternativi Perturbazione, un ritorno alla tradizione con l'amico Larvotto che interpreta, come solo lui sa fare, un classico del periodo.
E Buon Natale a tutti!
E dopo gli alternativi Perturbazione, un ritorno alla tradizione con l'amico Larvotto che interpreta, come solo lui sa fare, un classico del periodo.
E Buon Natale a tutti!
Canzone di Natale
PERTURBAZIONE "Togliete quei pupazzi idioti appesi ai balconi" live@Radio 2
Veramente non volevo postare nulla per Natale, ma poi mi sono imbattuto in questo, e allora...(grazie all'amico Myspace Streetspirit)
E forse non è ancora finita...(in attesa di approvazione dell'autore)
Veramente non volevo postare nulla per Natale, ma poi mi sono imbattuto in questo, e allora...(grazie all'amico Myspace Streetspirit)
E forse non è ancora finita...(in attesa di approvazione dell'autore)
Etichette:
natale,
perturbazione,
pupazzi idioti
martedì 23 dicembre 2008
Emma Power!
EMMA PEEL with music by THE KINKS
A grande richiesta (o dovrei dire a grassa richiesta...) ecco ancora Emma Peel in tutto il suo splendore, compreso il famoso completino fetish con collare borchiato (devo ancora trovare la sequenza con le frustate). Musica dei Kinks, la classica "You Really Got Me", il disco più rumoroso che mio fratello e io mettevamo nel mangiadischi. Praticamente punk...
A grande richiesta (o dovrei dire a grassa richiesta...) ecco ancora Emma Peel in tutto il suo splendore, compreso il famoso completino fetish con collare borchiato (devo ancora trovare la sequenza con le frustate). Musica dei Kinks, la classica "You Really Got Me", il disco più rumoroso che mio fratello e io mettevamo nel mangiadischi. Praticamente punk...
domenica 21 dicembre 2008
So British!
AGENTE SPECIALE/THE AVENGERS - sigla iniziale b/n
AGENTE SPECIALE/THE AVENGERS - sigla iniziale colori
Un classico della TV inglese degli anni 60, un culto anche qui in Italia. Una serie che è la quintessenza del British style, di un certo sense of humour, dove s'intrecciano spionaggio e fantascienza. Una serie che ha avuto diverse incarnazioni: la prima coppia era formata da due uomini, di cui uno, John Steed, è l'unico che rimarrà fisso in tutta la sua storia. Seguiranno tre donne, Cathy Gale, interpretata da Honor Blackman, che poi ritroveremo come avversaria di James Bond col nome di Pussy Galore (nome che dovrebbe dire qualcosa ai musicofili), l'ultima sarà Tara King, interpretata da Linda Thorson. Ma la più famosa è la seconda, Emma Peel, interpretata da Diana Rigg (anche lei finirà tra le braccia di James Bond, addirittura sposandolo, ma era quel bietolone di George Lazenby), che vediamo in questa sigla. Indubbiamente la coppia Steed/Peel è quella dove la chimica funziona meglio, rimane sempre il dubbio che i due siano "partners in crime" pure sotto le lenzuola, anche se non lo vedremo mai (la formula del "lo fanno/non lo fanno" verrà ripetuta ad esempio in X-Files). Assolutamente dimenticabile il film che hanno tirato fuori negli anni 90 con Uma Thurman e Ralph Fiennes (e Sean Connery nella parte del cattivo). Il vero mito è qui.
AGENTE SPECIALE/THE AVENGERS - sigla iniziale colori
Un classico della TV inglese degli anni 60, un culto anche qui in Italia. Una serie che è la quintessenza del British style, di un certo sense of humour, dove s'intrecciano spionaggio e fantascienza. Una serie che ha avuto diverse incarnazioni: la prima coppia era formata da due uomini, di cui uno, John Steed, è l'unico che rimarrà fisso in tutta la sua storia. Seguiranno tre donne, Cathy Gale, interpretata da Honor Blackman, che poi ritroveremo come avversaria di James Bond col nome di Pussy Galore (nome che dovrebbe dire qualcosa ai musicofili), l'ultima sarà Tara King, interpretata da Linda Thorson. Ma la più famosa è la seconda, Emma Peel, interpretata da Diana Rigg (anche lei finirà tra le braccia di James Bond, addirittura sposandolo, ma era quel bietolone di George Lazenby), che vediamo in questa sigla. Indubbiamente la coppia Steed/Peel è quella dove la chimica funziona meglio, rimane sempre il dubbio che i due siano "partners in crime" pure sotto le lenzuola, anche se non lo vedremo mai (la formula del "lo fanno/non lo fanno" verrà ripetuta ad esempio in X-Files). Assolutamente dimenticabile il film che hanno tirato fuori negli anni 90 con Uma Thurman e Ralph Fiennes (e Sean Connery nella parte del cattivo). Il vero mito è qui.
Etichette:
60's,
agente speciale,
avengers,
british,
emma peel,
john steed,
tv
venerdì 19 dicembre 2008
Love songs - Episodio 4
TRACY CHAPMAN "For You"
Niente video stavolta. Non ce n'è uno ufficiale. Sì, ce n'è uno con immagini di cagnolini, gattini, cuoricini ecc. che è troppo melenso, o uno con le immagini tratto da uno dei vari "Final Fantasy". Oppure uno con lo schermo totalmente nero che mi ha tentato. Meglio lasciare parlare la musica. Canzone che concludeva il primo album di Tracy. Una voce, una chitarra, una semplicità estrema. Piccoli tocchi, grandi emozioni. Almeno per me. Ve la dedico. Tutta per voi. For You.
Non ci sono parole da dire
Nessuna parola per descrivere questo sentimento che ho dentro per te.
Nel profondo del mio cuore
Al riparo dai guardiani dell'intelletto e della ragione
Non trovo le parole per esprimere i miei sentimenti
Nel profondo del mio cuore.
Guardami mentre perdo il controllo
Pensavo di avere io il comando
Ma con dei sentimenti così intensi
Non sono più padrona delle mie emozioni.
Niente video stavolta. Non ce n'è uno ufficiale. Sì, ce n'è uno con immagini di cagnolini, gattini, cuoricini ecc. che è troppo melenso, o uno con le immagini tratto da uno dei vari "Final Fantasy". Oppure uno con lo schermo totalmente nero che mi ha tentato. Meglio lasciare parlare la musica. Canzone che concludeva il primo album di Tracy. Una voce, una chitarra, una semplicità estrema. Piccoli tocchi, grandi emozioni. Almeno per me. Ve la dedico. Tutta per voi. For You.
Non ci sono parole da dire
Nessuna parola per descrivere questo sentimento che ho dentro per te.
Nel profondo del mio cuore
Al riparo dai guardiani dell'intelletto e della ragione
Non trovo le parole per esprimere i miei sentimenti
Nel profondo del mio cuore.
Guardami mentre perdo il controllo
Pensavo di avere io il comando
Ma con dei sentimenti così intensi
Non sono più padrona delle mie emozioni.
mercoledì 17 dicembre 2008
Natale, la festa dei bambini, ancora
HAPPY TREE FRIENDS "Blind Date"
Cosa c'è di meglio per fare stare tranquilli i bambini (ricordate quelle adorabili creature di due post fa?) che un buon cartone animato? Ecco quindi un delizioso episodio della serie con i simpatici animaletti del bosco.
E visto che siamo quasi a Natale, qui sotto un altro episodio, decisamente natalizio!
P.S. skippate gli ads.
Cosa c'è di meglio per fare stare tranquilli i bambini (ricordate quelle adorabili creature di due post fa?) che un buon cartone animato? Ecco quindi un delizioso episodio della serie con i simpatici animaletti del bosco.
E visto che siamo quasi a Natale, qui sotto un altro episodio, decisamente natalizio!
P.S. skippate gli ads.
martedì 16 dicembre 2008
Si e No
SI. Dovrei essere contento perchè, BELIN! Il Secolo XIX di oggi ha pubblicato una mia lettera! NO. Perchè la lettera riporta una questione che ho già postato (vedi http://andegolost.blogspot.com/2008/10/no-control.html), cioè, "Control" a Genova, un concetto impossibile. All'epoca del post, nonostante il pessimismo avevo ancora una vaga speranza di vederlo al cinema, magari la settimana dopo. Invece niente. Ora è uscito il dvd, che prima o poi accatterò. Così mi autocelebro riportando il testo pubblicato a beneficio (beneficio???) di coloro che stanno altrove.
L'hanno intitolato "Negato ai genovesi il film Control".
Ringrazio di cuore tutti i gestori delle sale cinematografiche genovesi, cineclubs inclusi, per aver scelto di NON programmare il film di Anton Corbijn "Control", sulla vita di Ian Curtis, il cantante dei Joy Division. Un film che il resto del mondo ha potuto vedere nel 2007. Un film che ha vinto diversi premi in giro per il mondo. Un film che a detta di molti va visto sul grande schermo. E pensare che Genova è involontaria protagonista di due copertine di dischi dei Joy Division, l'album "Closer" e il singolo "Love Will Tear Us Apart". E pensare che Genova è stata Capitale della Cultura. Appunto, è stata...
L'hanno intitolato "Negato ai genovesi il film Control".
Ringrazio di cuore tutti i gestori delle sale cinematografiche genovesi, cineclubs inclusi, per aver scelto di NON programmare il film di Anton Corbijn "Control", sulla vita di Ian Curtis, il cantante dei Joy Division. Un film che il resto del mondo ha potuto vedere nel 2007. Un film che ha vinto diversi premi in giro per il mondo. Un film che a detta di molti va visto sul grande schermo. E pensare che Genova è involontaria protagonista di due copertine di dischi dei Joy Division, l'album "Closer" e il singolo "Love Will Tear Us Apart". E pensare che Genova è stata Capitale della Cultura. Appunto, è stata...
Etichette:
autocelebrazione,
control,
corbijn,
joy division,
secolo xix
Natale, la festa dei bambini
YEAH YEAH YEAHS "Y Control" + bonus intro
Ormai si avvicina il Natale, la festa più amata dai bambini. Avete presente i bambini? Quelle adorabili creature che scorrazzano felici in alcune delle vostre case? Un pò come i bambini di questo video diretto da Spike Jonze. Versione non censurata con anche una intro che non si trova da nessun'altra parte.
Ormai si avvicina il Natale, la festa più amata dai bambini. Avete presente i bambini? Quelle adorabili creature che scorrazzano felici in alcune delle vostre case? Un pò come i bambini di questo video diretto da Spike Jonze. Versione non censurata con anche una intro che non si trova da nessun'altra parte.
domenica 14 dicembre 2008
attenda in linea, per favore
PAUL COLLINS & PETER CASE "Hanging On The Telephone" live at SXSW 2007
A volte è bello non programmare e lasciare che le cose accadano da sole. Nei commenti al precedente post su Otis Redding, ad un certo punto si è finito per parlare dei Blondie e di "Hanging On The Telephone", tralasciando il buon Otis. Capita che la Dea faccia perdere la testa...Quindi, sì, la canzone era una cover di un gruppo coetaneo, i Nerves, che però hanno avuto vita brevissima e meno fortuna del gruppo di Debbie Harry. Il trio era composto da Jack Lee (autore del pezzo), Paul Collins e Peter Case. Paul Collins avrà più successo col gruppo dei Beat, poi rinominati Paul Collins' Beat per non confonderli coi Beat inglesi, quelli di "Mirror In The Bathroom". Peter Case finirà nei Plimsouls e poi intraprenderà la carriera solista. Non essendoci un video originale dell'epoca, ho trovato questa esibizione dell'anno scorso al South By SouthWest Festival, che si svolge ogni anno ad Austin, Texas in primavera ed è un appuntamento molto importante che dura tre giorni. I due ci danno una bella versione di un pezzo semplice ma di grande effetto, come il più elementare rock'n'roll può essere. Trent'anni dopo questi vecchietti sono molto più in forma di tanti giovinetti.
Comunque, ecco qui i Nerves come erano, con "When You Find Out", sempre tratto dallo stesso EP dove c'era "Hanging On The Telephone". Video fatto assemblando foto, ma tanto ci basta.
E visto che siamo vicini a Natale, abbondiamo! Ecco anche i Blondie con "Hanging On The Telephone". Sì, è vero, qualunque occasione è buona per far vedere la Dea ;)
A volte è bello non programmare e lasciare che le cose accadano da sole. Nei commenti al precedente post su Otis Redding, ad un certo punto si è finito per parlare dei Blondie e di "Hanging On The Telephone", tralasciando il buon Otis. Capita che la Dea faccia perdere la testa...Quindi, sì, la canzone era una cover di un gruppo coetaneo, i Nerves, che però hanno avuto vita brevissima e meno fortuna del gruppo di Debbie Harry. Il trio era composto da Jack Lee (autore del pezzo), Paul Collins e Peter Case. Paul Collins avrà più successo col gruppo dei Beat, poi rinominati Paul Collins' Beat per non confonderli coi Beat inglesi, quelli di "Mirror In The Bathroom". Peter Case finirà nei Plimsouls e poi intraprenderà la carriera solista. Non essendoci un video originale dell'epoca, ho trovato questa esibizione dell'anno scorso al South By SouthWest Festival, che si svolge ogni anno ad Austin, Texas in primavera ed è un appuntamento molto importante che dura tre giorni. I due ci danno una bella versione di un pezzo semplice ma di grande effetto, come il più elementare rock'n'roll può essere. Trent'anni dopo questi vecchietti sono molto più in forma di tanti giovinetti.
Comunque, ecco qui i Nerves come erano, con "When You Find Out", sempre tratto dallo stesso EP dove c'era "Hanging On The Telephone". Video fatto assemblando foto, ma tanto ci basta.
E visto che siamo vicini a Natale, abbondiamo! Ecco anche i Blondie con "Hanging On The Telephone". Sì, è vero, qualunque occasione è buona per far vedere la Dea ;)
Etichette:
blondie,
nerves,
paul collins,
peter case,
SXSW
venerdì 12 dicembre 2008
In loving memory
OTIS REDDING "I Can't Turn You Loose/Shake" live@Ready Steady Go
In ritardo di due giorni sull'anniversario della morte, 41 anni fa. Otis Redding, che è già stato uno dei miei primi post sul blog, è un personaggio che amo molto. Non so dire se era il più bravo tecnicamente, ma era senz'altro uno dava il 200% sul palco, uno di grande cuore, un generoso. Mi piace ricordarlo così, spumeggiante e sorridente, a pieno agio in mezzo alla gente. Guest stars: Eric Burdon e Chris Farlowe.
In ritardo di due giorni sull'anniversario della morte, 41 anni fa. Otis Redding, che è già stato uno dei miei primi post sul blog, è un personaggio che amo molto. Non so dire se era il più bravo tecnicamente, ma era senz'altro uno dava il 200% sul palco, uno di grande cuore, un generoso. Mi piace ricordarlo così, spumeggiante e sorridente, a pieno agio in mezzo alla gente. Guest stars: Eric Burdon e Chris Farlowe.
Etichette:
live,
otis redding,
ready steady go,
soul
mercoledì 10 dicembre 2008
Ore su ore su ore su ore su ore...
DAFT BODIES "Harder, Better, Faster, Stronger"
Rubo il titolo a un recente post dell'amico Wilson Il Cicciosauro per proporre questo video. Geniale. Semplicemente. Due ragazze prendono un pezzo dei Daft Punk e ne fanno una coreografia personale. Come? Scomponendo il testo e scrivendolo sui corpi, muovendo gli arti a tempo di musica e parole, il tutto con un'attitudine DIY (Do It Yourself) che dovrebbe piacere anche al buon Fritz. Un unico piano sequenza che ci mette un pò a partire(consiglio la visione a schermo intero), ma dal minuto 1'33" quando il ritmo delle parole aumenta, si dispiega tutta la geniale semplicità dell'idea. Ci sono poi in rete anche una versione maschile (ma i due fanno un pò i fighetti) e una fatta con le mani che è ancora più pazzesca, ma questa è l'originale.
Però la genialità parte anche dalla canzone: infatti i due Daft Punk costruiscono un testo usando un ristretto numero di parole per poi combinarle in frasi diverse, per cui da un "Work it harder...makes us stronger (lavorando più duro...ci rende più forti) si arriva a un inquietante "More than ever/hour after hour/work is never over" (Più che mai/ora dopo ora/il lavoro non è mai finito). Semplice. Genialmente.
Rubo il titolo a un recente post dell'amico Wilson Il Cicciosauro per proporre questo video. Geniale. Semplicemente. Due ragazze prendono un pezzo dei Daft Punk e ne fanno una coreografia personale. Come? Scomponendo il testo e scrivendolo sui corpi, muovendo gli arti a tempo di musica e parole, il tutto con un'attitudine DIY (Do It Yourself) che dovrebbe piacere anche al buon Fritz. Un unico piano sequenza che ci mette un pò a partire(consiglio la visione a schermo intero), ma dal minuto 1'33" quando il ritmo delle parole aumenta, si dispiega tutta la geniale semplicità dell'idea. Ci sono poi in rete anche una versione maschile (ma i due fanno un pò i fighetti) e una fatta con le mani che è ancora più pazzesca, ma questa è l'originale.
Però la genialità parte anche dalla canzone: infatti i due Daft Punk costruiscono un testo usando un ristretto numero di parole per poi combinarle in frasi diverse, per cui da un "Work it harder...makes us stronger (lavorando più duro...ci rende più forti) si arriva a un inquietante "More than ever/hour after hour/work is never over" (Più che mai/ora dopo ora/il lavoro non è mai finito). Semplice. Genialmente.
lunedì 8 dicembre 2008
CRISTINA DONA' "Universo"
Restando ancora un attimo nel 2007. Non sono mai tenero con gli artisti di casa nostra, ma sinceramente penso che questo pezzo sia una delle più belle canzoni italiane di sempre. Però siamo in Italia e quindi Cristina Donà non rientra nella intoccabile categoria dei "cantautori", ma in quella delle "donne", per cui inferiore a un De Andrè o a un De Gregori. E sono ancora in tanti a credere in questa assurda divisione di ruoli, oltre a credere che i cantautori siano la migliore cosa capitata alla musica di casa nostra. Per fortuna c'è vita dopo De Andrè, e questa canzone ne è la dimostrazione.
Restando ancora un attimo nel 2007. Non sono mai tenero con gli artisti di casa nostra, ma sinceramente penso che questo pezzo sia una delle più belle canzoni italiane di sempre. Però siamo in Italia e quindi Cristina Donà non rientra nella intoccabile categoria dei "cantautori", ma in quella delle "donne", per cui inferiore a un De Andrè o a un De Gregori. E sono ancora in tanti a credere in questa assurda divisione di ruoli, oltre a credere che i cantautori siano la migliore cosa capitata alla musica di casa nostra. Per fortuna c'è vita dopo De Andrè, e questa canzone ne è la dimostrazione.
Etichette:
2007,
cristina donà,
donna,
universo
sabato 6 dicembre 2008
Looking back at 2007 - 4
WILCO "Impossible Germany" live
Chiudo le parziali segnalazioni di dischi del 2007 scoperti però nel 2008 con i Wilco. Consigliatimi da Fabio Rizzo dei Waines (link qui a fianco), oltre che chitarrista dei Second Grace, ora anche (mini) imprenditore discografico con la sua etichetta 800A Records. "Sky Blue Sky" è un bel disco, forse non un capolavoro, ma molto godibile. Non li conoscevo molto bene, vedrò di recuperare qualcos'altro.
Chiudo le parziali segnalazioni di dischi del 2007 scoperti però nel 2008 con i Wilco. Consigliatimi da Fabio Rizzo dei Waines (link qui a fianco), oltre che chitarrista dei Second Grace, ora anche (mini) imprenditore discografico con la sua etichetta 800A Records. "Sky Blue Sky" è un bel disco, forse non un capolavoro, ma molto godibile. Non li conoscevo molto bene, vedrò di recuperare qualcos'altro.
Etichette:
800A,
fabio rizzo,
rock,
waines,
wilco
mercoledì 3 dicembre 2008
Looking back at 2007 - 3
LCD SOUNDSYSTEM "North American Scum" live
"Sound of Silver talk to me, makes you want to feel like a teenager. Until you remember the feelings of a real-life emotional teenager, then you think again"
"Sound Of Silver" è il disco dance che anche i rockers possono ballare senza farsi problemi. Un pò come con i Chemical Brothers in passato. Cioè, ma ve li vedete gli integerrimi del classic rock che possono permettersi di sculettare felici perchè "la critica" ha detto sì? Vabbè. Gli LCD Soundsystem alla seconda prova confezionano un disco perfetto con un frullato di: Talking Heads, la scena p/funk newyorkese di inizio '80s (Bush Tetras, ESG, Liquid Liquid), la Ze Records, un pizzico di Kraftwerk e New Order (la cui influenza sui nuovi gruppi americani dovrebbe essere analizzata), il tutto caratterizzato dalla voce new wave di James Murphy, deus ex machina; e dal vivo il gruppo è una macchina da guerra. Questo se vogliamo è il brano vagamente più rock del disco (beh, c'è anche la conclusiva "New York I Love You, But You're Bringing Me Down" con un andamento alla "Rock'n'Roll Suicide"), con questo verso che adoro: "New York's the greatest if you get someone to pay the rent!"
Anche per loro un bonus, il video ufficiale di "Someone Great"
"Sound of Silver talk to me, makes you want to feel like a teenager. Until you remember the feelings of a real-life emotional teenager, then you think again"
"Sound Of Silver" è il disco dance che anche i rockers possono ballare senza farsi problemi. Un pò come con i Chemical Brothers in passato. Cioè, ma ve li vedete gli integerrimi del classic rock che possono permettersi di sculettare felici perchè "la critica" ha detto sì? Vabbè. Gli LCD Soundsystem alla seconda prova confezionano un disco perfetto con un frullato di: Talking Heads, la scena p/funk newyorkese di inizio '80s (Bush Tetras, ESG, Liquid Liquid), la Ze Records, un pizzico di Kraftwerk e New Order (la cui influenza sui nuovi gruppi americani dovrebbe essere analizzata), il tutto caratterizzato dalla voce new wave di James Murphy, deus ex machina; e dal vivo il gruppo è una macchina da guerra. Questo se vogliamo è il brano vagamente più rock del disco (beh, c'è anche la conclusiva "New York I Love You, But You're Bringing Me Down" con un andamento alla "Rock'n'Roll Suicide"), con questo verso che adoro: "New York's the greatest if you get someone to pay the rent!"
Anche per loro un bonus, il video ufficiale di "Someone Great"
Etichette:
2007,
bush tetras,
dance,
esg,
kraftwerk,
lcd soundsystem,
liquid liquid,
new order,
rock'n'roll,
talking heads
martedì 2 dicembre 2008
Looking back at 2007 - 2
THE NATIONAL "Ada"
Il disco dei National "Boxer" è uno di quegli strani dischi che non ti colpisce subito, ma, come il pugile del titolo, ti lavora ai fianchi finchè non stramazzi nelle sue braccia. Ecco che anche quelle canzoni che ti sembravano finire troppo bruscamente, sono perfette nella loro (quasi) incompiutezza. A tratti possono ricordare degli Arcade Fire meno isterici, la voce di Matt Berninger assomiglia a Stuart Staples dei Tindersticks con un tocco del Nick Cave più cavernoso, però è più tranquillo. Per quanto riguarda il video, non è ufficiale; avrete notato che su Youtube si trovano spesso video prodotti da filmmakers indipendenti o aspiranti tali per canzoni non uscite su singoli. E' un fenomeno che andrebbe analizzato, anche se il 95% sono delle cagate mostruose. Questo almeno è ben fatto.
Eddai, ecco un bonus video: "Fake Empire" al David Letterman Show.
Dimenticavo, "Boxer" è stato disco dell'anno per Gian di Disco Club.
Il disco dei National "Boxer" è uno di quegli strani dischi che non ti colpisce subito, ma, come il pugile del titolo, ti lavora ai fianchi finchè non stramazzi nelle sue braccia. Ecco che anche quelle canzoni che ti sembravano finire troppo bruscamente, sono perfette nella loro (quasi) incompiutezza. A tratti possono ricordare degli Arcade Fire meno isterici, la voce di Matt Berninger assomiglia a Stuart Staples dei Tindersticks con un tocco del Nick Cave più cavernoso, però è più tranquillo. Per quanto riguarda il video, non è ufficiale; avrete notato che su Youtube si trovano spesso video prodotti da filmmakers indipendenti o aspiranti tali per canzoni non uscite su singoli. E' un fenomeno che andrebbe analizzato, anche se il 95% sono delle cagate mostruose. Questo almeno è ben fatto.
Eddai, ecco un bonus video: "Fake Empire" al David Letterman Show.
Dimenticavo, "Boxer" è stato disco dell'anno per Gian di Disco Club.
Etichette:
2007,
boxer,
david letterman,
disco club,
the national
lunedì 1 dicembre 2008
Looking back at 2007 - 1
LIARS "Plaster Casts Of Everything"
Dunque, è cominciato dicembre e siamo vicini alla fine dell'anno. Questo è un periodo in cui si fanno già i bilanci sull'annata musicale in corso per poi arrivare alle fatidiche classifiche con "il meglio del 2008". Alla fine poi queste classifiche non hanno molto senso perchè la bella musica è sempre bella anche dopo diversi anni. Così approfitto, avendo due post in attesa, per rivedere alcuni dischi del 2007 che però ho scoperto quest'anno. Cominciamo dai Liars e il loro "Liars", un disco che possiamo definire garage, non tanto per il tipo di musica, quanto per il suono che a tratti sembra registrato dentro un garage! Questo è il brano che lo apre. Il video è molto interessante, a metà tra David Lynch e Chris Cunningham. A me piace molto il suono della batteria, che sembra un tamburo suonato con una mano sola.
Alzate il volume perchè la compressione Youtube mortifica un pò l'ascolto.
Dunque, è cominciato dicembre e siamo vicini alla fine dell'anno. Questo è un periodo in cui si fanno già i bilanci sull'annata musicale in corso per poi arrivare alle fatidiche classifiche con "il meglio del 2008". Alla fine poi queste classifiche non hanno molto senso perchè la bella musica è sempre bella anche dopo diversi anni. Così approfitto, avendo due post in attesa, per rivedere alcuni dischi del 2007 che però ho scoperto quest'anno. Cominciamo dai Liars e il loro "Liars", un disco che possiamo definire garage, non tanto per il tipo di musica, quanto per il suono che a tratti sembra registrato dentro un garage! Questo è il brano che lo apre. Il video è molto interessante, a metà tra David Lynch e Chris Cunningham. A me piace molto il suono della batteria, che sembra un tamburo suonato con una mano sola.
Alzate il volume perchè la compressione Youtube mortifica un pò l'ascolto.
domenica 30 novembre 2008
Santa Caterina
Kate Bush: This Woman's Work
Solo una donna poteva avere la sensibilità per scrivere una canzone sui pensieri di un uomo in attesa che la sua donna partorisca.
Solo una donna poteva avere la sensibilità per scrivere una canzone sui pensieri di un uomo in attesa che la sua donna partorisca.
giovedì 27 novembre 2008
bring the noise
FUCKED UP "Police" live
La mia ultima ossessione. I Fucked Up sono un sestetto(attualmente)proveniente dal Canada che fa musica hardcore. Tutto qui, o forse no. Sgombrando subito il campo da ogni equivoco, non c'è nulla di nuovo. E naturalmente il fatto che siano finiti sulla copertina del N.M.E. o che Alberto Campo parli di loro sull'ultimo "Rumore", può far pensare che ormai siano diventati troppo mainstream. Beh, non è un mio problema, io cerco di attenermi ai fatti. Il loro ultimo album "The Chemistry Of Common Life" mi piace da impazzire perchè è un ottimo disco, secondo il mio umile parere. Punto. E' molto vario ed è molto lontano dal classico disco tutto urla e slogans. Anche i testi presentano spunti di interesse, ci sono diversi riferimenti (anti)religiosi, sicuramente non sono degli stupidi. Ci sono un paio di strumentali molto lenti, ci sono brani più orecchiabili come "No Epiphany" e "Black Albino Bones" (i Foo Fighters un pò più punk?). C'è l'iniziale "Son The Father", che avevo proposto nella mia radio, che inizia dolce con un flauto e poi si scatena in sei minuti di furia. O "Twice Born", di cui c'è un video per MTV Canada, dove i nostri suonano nel cesso di una scuola e dove succede di tutto (beh, se metti qualcuno in un cesso pensando di fare una cosa cool, ti meriti che NON vada tutto liscio). Già, l'aspetto live è importante, perchè se su disco sembrano "quasi" raffinati, grazie agli arrangiamenti e sovraincisioni del chitarrista (uno di tre) 10,000 Marbles, dal vivo tocca al frontman Pink Eyes sostenere il peso dello spettacolo. Lui stesso ha dichiarato che, siccome non ha una grande voce e su disco il suo apporto è limitato, dal vivo non si tira indietro a fracassarsi la fronte con lattine e altre cose, a spogliarsi più o meno completamente (la tendenza al più sembra preponderante), a darsi al pubblico in modo totale. La loro discografia è quasi interamente composta di vinili a 7 e 12 pollici in tiratura limitata, c'è ad esempio "Year Of The Pig" che dura 18 minuti, e solo due album ufficiali, più una raccolta dei primi singoli. Non hanno un sito ufficiale, nè un Myspace, solo un blog che ho già provveduto a linkare. Recentemente hanno fatto un concerto a New York di 12 ore, in cui hanno chiamato a suonare con loro ospiti vecchi, come Moby, J.Mascis dei Dinosaur Jr e John Joseph dei Cromags, e ospiti nuovi come le Vivian Girls, Ezra Koenig dei Vampire Weekend e Tim Harrington dei Les Savy Fav. E se qualcuno pensa che siano solo dei poseurs, beh, allora sono dei FANTASTICI poseurs. Unica data italiana domenica 7 dicembre al Leoncavallo.
Bonus video
La mia ultima ossessione. I Fucked Up sono un sestetto(attualmente)proveniente dal Canada che fa musica hardcore. Tutto qui, o forse no. Sgombrando subito il campo da ogni equivoco, non c'è nulla di nuovo. E naturalmente il fatto che siano finiti sulla copertina del N.M.E. o che Alberto Campo parli di loro sull'ultimo "Rumore", può far pensare che ormai siano diventati troppo mainstream. Beh, non è un mio problema, io cerco di attenermi ai fatti. Il loro ultimo album "The Chemistry Of Common Life" mi piace da impazzire perchè è un ottimo disco, secondo il mio umile parere. Punto. E' molto vario ed è molto lontano dal classico disco tutto urla e slogans. Anche i testi presentano spunti di interesse, ci sono diversi riferimenti (anti)religiosi, sicuramente non sono degli stupidi. Ci sono un paio di strumentali molto lenti, ci sono brani più orecchiabili come "No Epiphany" e "Black Albino Bones" (i Foo Fighters un pò più punk?). C'è l'iniziale "Son The Father", che avevo proposto nella mia radio, che inizia dolce con un flauto e poi si scatena in sei minuti di furia. O "Twice Born", di cui c'è un video per MTV Canada, dove i nostri suonano nel cesso di una scuola e dove succede di tutto (beh, se metti qualcuno in un cesso pensando di fare una cosa cool, ti meriti che NON vada tutto liscio). Già, l'aspetto live è importante, perchè se su disco sembrano "quasi" raffinati, grazie agli arrangiamenti e sovraincisioni del chitarrista (uno di tre) 10,000 Marbles, dal vivo tocca al frontman Pink Eyes sostenere il peso dello spettacolo. Lui stesso ha dichiarato che, siccome non ha una grande voce e su disco il suo apporto è limitato, dal vivo non si tira indietro a fracassarsi la fronte con lattine e altre cose, a spogliarsi più o meno completamente (la tendenza al più sembra preponderante), a darsi al pubblico in modo totale. La loro discografia è quasi interamente composta di vinili a 7 e 12 pollici in tiratura limitata, c'è ad esempio "Year Of The Pig" che dura 18 minuti, e solo due album ufficiali, più una raccolta dei primi singoli. Non hanno un sito ufficiale, nè un Myspace, solo un blog che ho già provveduto a linkare. Recentemente hanno fatto un concerto a New York di 12 ore, in cui hanno chiamato a suonare con loro ospiti vecchi, come Moby, J.Mascis dei Dinosaur Jr e John Joseph dei Cromags, e ospiti nuovi come le Vivian Girls, Ezra Koenig dei Vampire Weekend e Tim Harrington dei Les Savy Fav. E se qualcuno pensa che siano solo dei poseurs, beh, allora sono dei FANTASTICI poseurs. Unica data italiana domenica 7 dicembre al Leoncavallo.
Bonus video
mercoledì 26 novembre 2008
careful with that axe...
LOOP "Arc-Lite (Sonar)"
Power...
Soft...
Intense...
Creepy...
Hair...
Endless...
Drone...
Effect...
Love...
Infinite...
Absolute...
Power...
Soft...
Intense...
Creepy...
Hair...
Endless...
Drone...
Effect...
Love...
Infinite...
Absolute...
lunedì 24 novembre 2008
quando Martino incontrò Giovanna
Mi sa che il pc esploderà tra poco...
Dunque ecco il resoconto del concerto di sabato sera. Il titolo non è poi così assurdo perchè il nome dei Marti deriva da Martino, che era il protagonista di un cortometraggio dove forse Andrea Bruschi ha lavorato, ora non ricordo bene. I Marti sono un gruppo di Genova guidato appunto dall'Andrea di cui sopra, che ha anche una carriera come attore, ma il suo primo amore è sempre stata la musica.
In formazione alla chitarra Luca Pagnotta, un piemontese/genovese d'adozione come lo Zaio, i due toscani Claudia Natili al contrabbasso e Simone Maggi a fiati, fisarmonica e tastiere.
Attualmente ci sono due nuovi elementi di cui non conosco il nome, so solo che il batterista è di zona Milano, mentre del sassofonista non so nulla.
I Marti hanno inciso un album "Unmade Beds" che è uscito ormai da due anni; ha ricevuto buone accoglienze dalla critica, sono passati due video in tv "Buying Things From Your Past" e "September In The Rain". Tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008 il disco è stato lanciato in Germania con buoni riscontri, c'è una nuova versione di "September..." in giro e da poco è uscito un nuovo video per "They're So Small". Ora il disco verrà lanciato in Inghilterra e presto anche in Canada. E il concerto? Beh, essendo gruppo di supporto hanno potuto esibirsi solo per 40 minuti, dedicandoli alle canzoni più intime e saltando quelle più ritmiche e c'è stato spazio per un pezzo nuovo "Watching The Days Go By" (spero che il titolo sia questo), già presentato a Rapallo l'anno scorso, che è un ottimo biglietto da visita per il prossimo disco previsto, si spera, in primavera.
Il set è passato in scioltezza, i nuovi elementi sono già ben amalgamati e, insomma, io spero davvero che riescano almeno all'estero a ricevere un pò più di considerazione: il loro mix di new wave, mitteleuropa, torch songs, un pò di jazz (ma poco, per fortuna) è molto suggestivo, per dare un'idea parziale, il gruppo che si può avvicinare di più sono i Tindersticks, anche per il vibrato della voce di Andrea (anche se secondo me, si avvicina più a Matt "The The" Johnson).
Joan As Police Woman è invece il progetto di Joan Wasser, che prima di giocare la carta solista, è stata apprezzata come session-woman (ad esempio di Antony and the Johnsons) e rimasta tristemente famosa per essere stata l'ultima compagna di Jeff Buckley.
Avevo scaricato il primo disco e, a parte un paio di pezzi, non mi aveva colpito più di tanto. Sul secondo disco i pareri sono controversi, ma forse predominano i favorevoli; quindi non è che fossi molto convinto di apprezzarla. La formazione è un trio, Joan al Fender Rhodes e alle chitarre, un bassista e un batterista. Lei molto rilassata e probabilmente un pò alticcia, vista la pronuncia lenta e strascicata delle parti parlate, simpatica comunque: (ridendo)"Non c'è niente di meglio che un problema tecnico per cominciare bene", riferimenti a "Spinal Tap", un sincero apprezzamento per il club in cui è proibito fumare, visto che venivano da una data in Svizzera dove tutti "were smoking their fucking brains out". La musica è un misto di soul (nelle ballate dove suona le tastiere) e rock, voce semi-black, buone atmosfere, ma anche un pericoloso avvicinamento al puro easy listening (mi aspettavo una cover di "Killing Me Softly"). Insomma, è brava, ma. Parere condiviso anche da uno più competente come Antonio Vivaldi (anche lui un pò alticcio, eh!eh!). Tutto sommato un buon concerto, grazie anche all'atmosfera del Mep di Sestri Levante, non pieno, il che permetteva anche di spostarsi e respirare, anche se il setting ideale, mi spiace dirlo, è un club fumoso in un quartiere malfamato di New York. Molto apprezzato il look da Cleopatra From Outer Space, e la disponibilità coi fans nel dopo concerto. Ecco qualche foto.
Un saluto ad alcuni fedelissimi dei Marti, come Antonia, Lorenzo e Luca.
Un enorme grazie a Marcello per il passaggio in macchina al ritorno.
That's all, folks!
Dunque ecco il resoconto del concerto di sabato sera. Il titolo non è poi così assurdo perchè il nome dei Marti deriva da Martino, che era il protagonista di un cortometraggio dove forse Andrea Bruschi ha lavorato, ora non ricordo bene. I Marti sono un gruppo di Genova guidato appunto dall'Andrea di cui sopra, che ha anche una carriera come attore, ma il suo primo amore è sempre stata la musica.
In formazione alla chitarra Luca Pagnotta, un piemontese/genovese d'adozione come lo Zaio, i due toscani Claudia Natili al contrabbasso e Simone Maggi a fiati, fisarmonica e tastiere.
Attualmente ci sono due nuovi elementi di cui non conosco il nome, so solo che il batterista è di zona Milano, mentre del sassofonista non so nulla.
I Marti hanno inciso un album "Unmade Beds" che è uscito ormai da due anni; ha ricevuto buone accoglienze dalla critica, sono passati due video in tv "Buying Things From Your Past" e "September In The Rain". Tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008 il disco è stato lanciato in Germania con buoni riscontri, c'è una nuova versione di "September..." in giro e da poco è uscito un nuovo video per "They're So Small". Ora il disco verrà lanciato in Inghilterra e presto anche in Canada. E il concerto? Beh, essendo gruppo di supporto hanno potuto esibirsi solo per 40 minuti, dedicandoli alle canzoni più intime e saltando quelle più ritmiche e c'è stato spazio per un pezzo nuovo "Watching The Days Go By" (spero che il titolo sia questo), già presentato a Rapallo l'anno scorso, che è un ottimo biglietto da visita per il prossimo disco previsto, si spera, in primavera.
Il set è passato in scioltezza, i nuovi elementi sono già ben amalgamati e, insomma, io spero davvero che riescano almeno all'estero a ricevere un pò più di considerazione: il loro mix di new wave, mitteleuropa, torch songs, un pò di jazz (ma poco, per fortuna) è molto suggestivo, per dare un'idea parziale, il gruppo che si può avvicinare di più sono i Tindersticks, anche per il vibrato della voce di Andrea (anche se secondo me, si avvicina più a Matt "The The" Johnson).
Joan As Police Woman è invece il progetto di Joan Wasser, che prima di giocare la carta solista, è stata apprezzata come session-woman (ad esempio di Antony and the Johnsons) e rimasta tristemente famosa per essere stata l'ultima compagna di Jeff Buckley.
Avevo scaricato il primo disco e, a parte un paio di pezzi, non mi aveva colpito più di tanto. Sul secondo disco i pareri sono controversi, ma forse predominano i favorevoli; quindi non è che fossi molto convinto di apprezzarla. La formazione è un trio, Joan al Fender Rhodes e alle chitarre, un bassista e un batterista. Lei molto rilassata e probabilmente un pò alticcia, vista la pronuncia lenta e strascicata delle parti parlate, simpatica comunque: (ridendo)"Non c'è niente di meglio che un problema tecnico per cominciare bene", riferimenti a "Spinal Tap", un sincero apprezzamento per il club in cui è proibito fumare, visto che venivano da una data in Svizzera dove tutti "were smoking their fucking brains out". La musica è un misto di soul (nelle ballate dove suona le tastiere) e rock, voce semi-black, buone atmosfere, ma anche un pericoloso avvicinamento al puro easy listening (mi aspettavo una cover di "Killing Me Softly"). Insomma, è brava, ma. Parere condiviso anche da uno più competente come Antonio Vivaldi (anche lui un pò alticcio, eh!eh!). Tutto sommato un buon concerto, grazie anche all'atmosfera del Mep di Sestri Levante, non pieno, il che permetteva anche di spostarsi e respirare, anche se il setting ideale, mi spiace dirlo, è un club fumoso in un quartiere malfamato di New York. Molto apprezzato il look da Cleopatra From Outer Space, e la disponibilità coi fans nel dopo concerto. Ecco qualche foto.
Un saluto ad alcuni fedelissimi dei Marti, come Antonia, Lorenzo e Luca.
Un enorme grazie a Marcello per il passaggio in macchina al ritorno.
That's all, folks!
Etichette:
andrea bruschi,
joan wasser,
live,
marti,
new wave
domenica 23 novembre 2008
dedicato alla mamma
GENE KELLY "Singin' In The Rain"
Mentre i problemi tecnici del pc si ripresentano e potrebbero essere seri, intanto propongo questo e se ce la faccio anche un resoconto del concerto di ieri sera, i Marti supporters di Joan As Police Woman a Sestri Levante.
Dedicato alla mamma, che anche questa domenica mattina si guardava su La7 uno di quei film ricompilativi della MGM della serie "That's Entertainment" e comprendenti spezzoni di musicals della major del leone ruggente. Il musical è un genere un pò particolare di cinema, nel senso che è totalmente distante dalla realtà. Voglio dire, avete mai visto qualcuno per strada che improvvisamente si mette a cantare e ballare e che non era ubriaco? Naturalmente è figlio di un'epoca in cui il cinema serviva a far sognare, a creare un mondo irreale e colorato, anche quando i film erano ancora in b/n, a partire da quelli con la coppia Fred Astaire/Ginger Rogers e a quelli con le coreografie a puzzle di Busby Berkeley. Questa penso sia la canzone da musical che chiunque conosca anche se non ama il genere e tutto sommato è anche una bella canzone. E anche il sorriso Durbans di Gene Kelly contagia e illumina una scena altrimenti buia, scelta inconsueta per un musical.
Mentre i problemi tecnici del pc si ripresentano e potrebbero essere seri, intanto propongo questo e se ce la faccio anche un resoconto del concerto di ieri sera, i Marti supporters di Joan As Police Woman a Sestri Levante.
Dedicato alla mamma, che anche questa domenica mattina si guardava su La7 uno di quei film ricompilativi della MGM della serie "That's Entertainment" e comprendenti spezzoni di musicals della major del leone ruggente. Il musical è un genere un pò particolare di cinema, nel senso che è totalmente distante dalla realtà. Voglio dire, avete mai visto qualcuno per strada che improvvisamente si mette a cantare e ballare e che non era ubriaco? Naturalmente è figlio di un'epoca in cui il cinema serviva a far sognare, a creare un mondo irreale e colorato, anche quando i film erano ancora in b/n, a partire da quelli con la coppia Fred Astaire/Ginger Rogers e a quelli con le coreografie a puzzle di Busby Berkeley. Questa penso sia la canzone da musical che chiunque conosca anche se non ama il genere e tutto sommato è anche una bella canzone. E anche il sorriso Durbans di Gene Kelly contagia e illumina una scena altrimenti buia, scelta inconsueta per un musical.
Etichette:
gene kelly,
mamma,
musical,
pioggia
venerdì 21 novembre 2008
la buona musica italiana
KRISMA "Miami"
E' incredibile come questo pezzo del 1982 suoni ancora attuale, se non addirittura alieno. Il progetto Chrisma/Krisma avrebbe bisogno di essere rivalutato qui da noi, mentre all'estero ce lo invidiano. Ci sono stati parecchi cambi di rotta, dagli inizi sexy-disco di "Amore" e "U" con Vangelis, alla new wave di "Chinese Restaurant" e "Hibernation", fino all'electropop del successone di "Many Kisses" e al "Clandestine Anticipation" da cui è tratto questo pezzo. Si dirà che però cantano in inglese, vero, che non c'è la classica melodia italiana, vero, insomma, che c'è d'italiano? La creatività, il fatto di aver saputo annusare l'aria e aver trovato una formula inventiva e originale che qui in Italia forse solo le generazioni dalla metà degli anni 90 in poi hanno ripescato come fonte di ispirazione. E' curioso notare la coincidenza temporale tra questo disco e il Lucio Battisti di "E già", altro disco di electropop made in Italy nell'anno 1982. Maurizio e Lucio, due spiriti liberi che hanno avuto voglia di sperimentare oltre i confini ristretti della stagnante musica italiana.
E' incredibile come questo pezzo del 1982 suoni ancora attuale, se non addirittura alieno. Il progetto Chrisma/Krisma avrebbe bisogno di essere rivalutato qui da noi, mentre all'estero ce lo invidiano. Ci sono stati parecchi cambi di rotta, dagli inizi sexy-disco di "Amore" e "U" con Vangelis, alla new wave di "Chinese Restaurant" e "Hibernation", fino all'electropop del successone di "Many Kisses" e al "Clandestine Anticipation" da cui è tratto questo pezzo. Si dirà che però cantano in inglese, vero, che non c'è la classica melodia italiana, vero, insomma, che c'è d'italiano? La creatività, il fatto di aver saputo annusare l'aria e aver trovato una formula inventiva e originale che qui in Italia forse solo le generazioni dalla metà degli anni 90 in poi hanno ripescato come fonte di ispirazione. E' curioso notare la coincidenza temporale tra questo disco e il Lucio Battisti di "E già", altro disco di electropop made in Italy nell'anno 1982. Maurizio e Lucio, due spiriti liberi che hanno avuto voglia di sperimentare oltre i confini ristretti della stagnante musica italiana.
Etichette:
chrisma,
electropop,
krisma,
lucio battisti,
maurizio arcieri,
new wave
mercoledì 19 novembre 2008
Are you ready, boots? Start walkin'!
NANCY SINATRA "These Boots Are Made For Walkin'"
La più incredibile linea di basso discendente della storia per un superclassico della musica pop. Guardando questo video, pensando a quando è stato girato (1966), a me viene in mente una sola parola: SESSO SESSO SESSO!
La più incredibile linea di basso discendente della storia per un superclassico della musica pop. Guardando questo video, pensando a quando è stato girato (1966), a me viene in mente una sola parola: SESSO SESSO SESSO!
martedì 18 novembre 2008
Black Moses
ISAAC HAYES "Disco Connection"
Giusto per ricordare un grande uomo nero che ci ha lasciato da poco. Stile stile stile, anche nell'abito: avete mai visto un direttore d'orchestra vestito così?
Giusto per ricordare un grande uomo nero che ci ha lasciato da poco. Stile stile stile, anche nell'abito: avete mai visto un direttore d'orchestra vestito così?
Etichette:
disco music,
isaac hayes,
soul
lunedì 17 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
Crash!
PROPELLERHEADS "Crash!"
Ho qualche problema d'instabilità nel pc e spero di risolvere entro pochi giorni. Crash mi sembra perfetto per questa situazione d'instabilità. Devo dire che mi piacerebbe molto tentare lo "strappo" della tovaglia, è avvisato chi ha intenzione di invitarmi a cena, soprattutto se non mi tiene lontano dall'alcool...
Ho qualche problema d'instabilità nel pc e spero di risolvere entro pochi giorni. Crash mi sembra perfetto per questa situazione d'instabilità. Devo dire che mi piacerebbe molto tentare lo "strappo" della tovaglia, è avvisato chi ha intenzione di invitarmi a cena, soprattutto se non mi tiene lontano dall'alcool...
venerdì 14 novembre 2008
cuore nero
Oggi sono stato di malumore praticamente tutto il giorno. O meglio, ero incazzato nero. Devo ringraziare le sentenze sul processo per i fatti del G8 alla scuola Diaz. O per essere più precisi, i "non" fatti. Praticamente quella notte i manganelli si sono mossi per vita propria, gli scarponi in faccia hanno avuto un motu proprio indipendente dalla volontà di coloro che li indossavano. Nessuno ha dato nessun ordine di fare irruzione nella scuola. Viene da chiedersi come mai girassero pure degli elicotteri in cielo quella notte, o forse sono una nuova specie di volatili autoctoni attirati dal trambusto di quel palazzo. Non mi resta che proporre il commento finale di Marco Menduni, dal Secolo XIX di oggi, che ha seguito tutte le fasi processuali a partire dall'uccisione di Carlo Giuliani alle "non" torture della caserma di Bolzaneto, e che qualcuno conoscerà per i suoi passati musicali.
Finito l’ultimo, grande processo sulle sciagurate giornate del luglio 2001, vale la pena di tirare le somme. E provare a tradurre, con parole facili, il significato delle sentenze.
Carlo Giuliani è morto mentre dava l’assalto a una camionetta dei carabinieri; chi gli ha sparato è stato scagionato perché non poteva far altro per difendersi. O almeno così credeva.
Tra i vandali di Genova ben pochi sono stati identificati, ma quei pochi sono stati condannati a pene severissime con la contestazione di un reato inedito (nell’applicazione) dall’era post-bellica: devastazione e saccheggio. Gli altri, quelli che si sono scontrati con la polizia durante le manifestazioni, avevano qualche giustificazione in più e i giudici sono andati con mano leggera, paternalistica.
Nella caserma-carcere di Bolzaneto non ci sono state torture, né era un lager. Era un luogo in cui sono accaduti alcuni brutti episodi di maltrattamento, ma non di più di quanti ne accadano in situazioni del genere, quando il numero dei fermati è molto alto e c’è molta confusione.
E alla Diaz? La colpa è stata tutta di un gruppo di agenti esaltati. Sono entrati nella scuola con l’idea di vendicarsi dei manifestanti che per due giorni li avevano tenuti in stallo. I loro capi non sono stati capaci di frenare le loro intemperanze. Poi due amici hanno portato le false molotov nella scuola nel tentativo di tirarli fuori dai guai, quando ormai il danno era stato fatto. Non c’è stato nessun complotto, nessuna pianificazione, nessun ordine venuto dall’alto. I vertici della polizia erano assolutamente inconsapevoli delle scellerate intenzioni dei picchiatori. Non l’hanno mai sospettato. Innocenti sulla fiducia, tanto da esser tutti promossi prima dell’assoluzione.
Piaccia o non piaccia (e a botta calda non piace molto), il significato delle sentenze che hanno concluso il grosso dei procedimenti per i fatti del G8 è questo.
A meno di clamorose inversioni di rotta in secondo grado (ma intanto arriverà la prescrizione a cancellare quasi tutti i reati), questa è la verità giudiziaria sui fatti. La “verità” che arriva dopo più di sette anni di inchieste e di processi, di testimonianze e di liti, di accuse e di veleni.
Il livello di polemica resterà inalterato, finché il ricordo dei giorni di Genova non si scolorirà nel tempo. Il responso delle aule giudiziarie ha però offerto una “verità” quasi inattesa, comunque la si pensi. A Genova, in quei giorni, non è successo (quasi) niente.
Quindi l'unica colonna sonora che mi è venuta in mente è questa:
BODY COUNT "Cop Killer" live
Finito l’ultimo, grande processo sulle sciagurate giornate del luglio 2001, vale la pena di tirare le somme. E provare a tradurre, con parole facili, il significato delle sentenze.
Carlo Giuliani è morto mentre dava l’assalto a una camionetta dei carabinieri; chi gli ha sparato è stato scagionato perché non poteva far altro per difendersi. O almeno così credeva.
Tra i vandali di Genova ben pochi sono stati identificati, ma quei pochi sono stati condannati a pene severissime con la contestazione di un reato inedito (nell’applicazione) dall’era post-bellica: devastazione e saccheggio. Gli altri, quelli che si sono scontrati con la polizia durante le manifestazioni, avevano qualche giustificazione in più e i giudici sono andati con mano leggera, paternalistica.
Nella caserma-carcere di Bolzaneto non ci sono state torture, né era un lager. Era un luogo in cui sono accaduti alcuni brutti episodi di maltrattamento, ma non di più di quanti ne accadano in situazioni del genere, quando il numero dei fermati è molto alto e c’è molta confusione.
E alla Diaz? La colpa è stata tutta di un gruppo di agenti esaltati. Sono entrati nella scuola con l’idea di vendicarsi dei manifestanti che per due giorni li avevano tenuti in stallo. I loro capi non sono stati capaci di frenare le loro intemperanze. Poi due amici hanno portato le false molotov nella scuola nel tentativo di tirarli fuori dai guai, quando ormai il danno era stato fatto. Non c’è stato nessun complotto, nessuna pianificazione, nessun ordine venuto dall’alto. I vertici della polizia erano assolutamente inconsapevoli delle scellerate intenzioni dei picchiatori. Non l’hanno mai sospettato. Innocenti sulla fiducia, tanto da esser tutti promossi prima dell’assoluzione.
Piaccia o non piaccia (e a botta calda non piace molto), il significato delle sentenze che hanno concluso il grosso dei procedimenti per i fatti del G8 è questo.
A meno di clamorose inversioni di rotta in secondo grado (ma intanto arriverà la prescrizione a cancellare quasi tutti i reati), questa è la verità giudiziaria sui fatti. La “verità” che arriva dopo più di sette anni di inchieste e di processi, di testimonianze e di liti, di accuse e di veleni.
Il livello di polemica resterà inalterato, finché il ricordo dei giorni di Genova non si scolorirà nel tempo. Il responso delle aule giudiziarie ha però offerto una “verità” quasi inattesa, comunque la si pensi. A Genova, in quei giorni, non è successo (quasi) niente.
Quindi l'unica colonna sonora che mi è venuta in mente è questa:
BODY COUNT "Cop Killer" live
giovedì 13 novembre 2008
Scusa!
Mi ricordo quando uscì "Animal House" al cinema nel 79. Con alcuni compagni di scuola dovevamo andare a vedere un altro film, che ora non ricordo, e non so perchè io e Antonio abbiamo cambiato idea e siamo andati a vedere questo. Beh, fu uno shock, come una palla di cannone in pieno petto! Questo film era veramente al di fuori delle nostre aspettative (per noi che frequentavamo una scuola di preti) e da allora sono rimasto preso al laccio da quest'uomo di origini albanesi che sapeva farti ridere anche solo alzando un sopracciglio. In questo film John Belushi non parla molto, ma il suo impatto sul pubblico è stato fortissimo lo stesso, credo che tutti si ricordino del personaggio di Bluto. Questa breve scena è memorabile per diversi motivi: innanzitutto si svolge durante il toga party, che era stato invocato proprio da lui (inutile dire che quell'estate ci fu un toga party sull'appennino emiliano dove andavo in vacanza). Poi le occhiate e le smorfie di John sono impagabili e la scena a me fa molto ridere soprattutto per la battuta finale, quel "Scusa!" che calza a pennello. Una curiosità: era previsto che la chitarra, preparata alla bisogna, si spaccasse al primo colpo. Invece che interrompere la scena, John Landis lasciò andare il rullo e Belushi con un paio di altri colpi riuscì nell'intento, praticamente quello che vediamo sullo schermo è una scena sbagliata. Un'altra curiosità è il testo della canzone fintamente romantica: "Ho dato al mio amore una ciliegia che non aveva nocciolo/Ho dato al mio amore una gallina che non aveva ossa/Ho dato al mio amore una storia che non aveva fine/Ho dato....CRASH! BOOM! BANG!
Etichette:
Animal House,
chitarra,
cinema,
John Belushi,
party,
toga
mercoledì 12 novembre 2008
Tits'n'Roll
domenica 9 novembre 2008
Love songs - Episodio 3
LAMB "Gorecki"
Se dovessi morire in questo istante, non avrei paura
perché non ho mai conosciuto la completezza come stando qui avvolta nel tuo calore,
amando ogni tuo respiro,
ferma il mio cuore in questo istante o potrebbe scoppiare.
Potremmo restare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando.
Per tutto questo tempo ti ho amato e non ho mai conosciuto il tuo viso
Per tutto questo tempo mi sei mancato e ho cercato in tutta la razza umana
Qui è la vera pace, qui il mio cuore conosce la tranquillità
al sicuro nella tua anima, immersa nei tuoi sospiri.
Voglio stare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando, quello che stavo aspettando.
Tutto quello che ho conosciuto,
tutto quello che ho fatto,
tutto quello che ho provato
serviva a portarmi a questo.
Voglio stare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando, quello che stavo aspettando.
Se dovessi morire in questo istante, non avrei paura
perché non ho mai conosciuto la completezza come stando qui avvolta nel tuo calore,
amando ogni tuo respiro,
ferma il mio cuore in questo istante o potrebbe scoppiare.
Potremmo restare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando.
Per tutto questo tempo ti ho amato e non ho mai conosciuto il tuo viso
Per tutto questo tempo mi sei mancato e ho cercato in tutta la razza umana
Qui è la vera pace, qui il mio cuore conosce la tranquillità
al sicuro nella tua anima, immersa nei tuoi sospiri.
Voglio stare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando, quello che stavo aspettando.
Tutto quello che ho conosciuto,
tutto quello che ho fatto,
tutto quello che ho provato
serviva a portarmi a questo.
Voglio stare proprio qui fino alla fine del mondo, fino a quanto la terra si fermerà
voglio amarti fino a quando i mari si asciugheranno
ho trovato quello che stavo aspettando, quello che stavo aspettando.
venerdì 7 novembre 2008
rumble in the jungle
JOHNNY WAKELIN "In Zaire"
Inizialmente avevo cercato questa canzone per metterla nella radio, ma non l'ho trovata, così per un pò prosegue Booker T. (contento, Fritz?). Ho recuperato questo video, che fino a qualche mese fa non c'era, con un'esibizione semi-live (la voce e la chitarra) in tv. Si ballava in discoteca anche in anni dopo la sua uscita. Canzone dedicata al mitico match Muhammad Ali vs. George Foreman. In Zaire, ovviamente.
Inizialmente avevo cercato questa canzone per metterla nella radio, ma non l'ho trovata, così per un pò prosegue Booker T. (contento, Fritz?). Ho recuperato questo video, che fino a qualche mese fa non c'era, con un'esibizione semi-live (la voce e la chitarra) in tv. Si ballava in discoteca anche in anni dopo la sua uscita. Canzone dedicata al mitico match Muhammad Ali vs. George Foreman. In Zaire, ovviamente.
Etichette:
george foreman,
muhammad ali,
zaire
mercoledì 5 novembre 2008
Franco, questa è per te
THE REPLACEMENTS "Bastards Of Young" live
replacements
Per ringraziarti, eccoti un'infuocata ed alcolica esibizione dei Replacements. Due domande sorgono spontanee: come cazzo è vestito Harry Dean Stanton che presenta? Ma soprattutto, come cazzo è vestito Bob Stinson???
replacements
Per ringraziarti, eccoti un'infuocata ed alcolica esibizione dei Replacements. Due domande sorgono spontanee: come cazzo è vestito Harry Dean Stanton che presenta? Ma soprattutto, come cazzo è vestito Bob Stinson???
martedì 4 novembre 2008
canzoni sorelle
ANDREA TRUE CONNECTION "More More More"
CARMEL "More More More"
Le Canzoni Sorelle sono quelle che hanno in comune solo il titolo, per il resto sono diverse. O quasi. La prima è un classico della disco music, sempre piacevole a più di 30 anni di distanza. Andrea True era già conosciuta come attrice porno prima di diventare (?) cantante, ma gli autori del brano fanno comunque riferimento alle sue performances in celluloide "Get the cameras rolling/Get the action going". Da apprezzare comunque la sua mise scosciata con frange e l'ardita coreografia (!)
La seconda arriva dagli anni 80, nel pieno di quello che veniva chiamato "new jazz" o qualcosa del genere (i primi Everything But The Girl, i Working Week, Animal Nightlife, Swansway, Blue Rondo A La Turk ecc.) Lo scricciolo Carmel si faceva notare per la sua voce squillante, ora sembra clonata dalla recente Duffy. L'argomento della canzone...mmmh..."What you're doing to me?/You leave me dry (anticipazione di P.J. Harvey?)...Jimmy, Jimmy, Jimmy, give me more/Give me more more more more more"...sta a vedere che Andrea e Carmel non parlavano di api e fiori...
CARMEL "More More More"
Le Canzoni Sorelle sono quelle che hanno in comune solo il titolo, per il resto sono diverse. O quasi. La prima è un classico della disco music, sempre piacevole a più di 30 anni di distanza. Andrea True era già conosciuta come attrice porno prima di diventare (?) cantante, ma gli autori del brano fanno comunque riferimento alle sue performances in celluloide "Get the cameras rolling/Get the action going". Da apprezzare comunque la sua mise scosciata con frange e l'ardita coreografia (!)
La seconda arriva dagli anni 80, nel pieno di quello che veniva chiamato "new jazz" o qualcosa del genere (i primi Everything But The Girl, i Working Week, Animal Nightlife, Swansway, Blue Rondo A La Turk ecc.) Lo scricciolo Carmel si faceva notare per la sua voce squillante, ora sembra clonata dalla recente Duffy. L'argomento della canzone...mmmh..."What you're doing to me?/You leave me dry (anticipazione di P.J. Harvey?)...Jimmy, Jimmy, Jimmy, give me more/Give me more more more more more"...sta a vedere che Andrea e Carmel non parlavano di api e fiori...
Etichette:
andrea true,
carmel,
disco music,
new jazz,
sex
domenica 2 novembre 2008
dedicato a V.V.
T.REX "Get It On (Bang A Gong)" live 1973
Prima volta nel blog che rimetto un artista già passato di qui, tanto so che farò felice qualcuno. E non è neanche uno dei miei artisti preferiti, anche se sono in fase di riscoperta; ho trovato su Youtube un canale dedicato, chiamato MarcBolanLive che con un link ti dà anche la possibilità di scaricare un'apposita toolbar con tutto ciò che lo riguarda, compreso un player con tutte le canzoni ufficiali. La versione di questo famoso pezzo è fantastica e tutta da godere, trovate il tempo di seguirla perchè merita. Ma c'è una ragione per cui faccio questo post.
La settimana scorsa mi è capitato sotto mano mentre cercavo un'altra cosa (un classico caso di serendipity, argomento buono per un altro post...)un inserto a fumetti originariamente allegato a "Rumore". In esso c'era una mini-biografia di Marc in sette pagine creata da Vanna Vinci. C'è tutta la sua carriera in sintesi dall'ascesa alla caduta, alla rinascita e alla morte, il tutto in un linguaggio molto sintetico, come se fossero parole di una canzone, e anche il finale è secco, come lo schianto che ce lo ha portato via per sempre.
Giovedì sono andato a Lucca per la Fiera del Fumetto, come tutti gli anni, con gli amici soliti; anche se ci abbiamo mollato in quanto a passione fumettistica, è tradizione andare, così come è tradizione ritornare con un cabaret di paste comprate in loco, che vi consiglio caldamente. Insomma, allo stand delle Edizioni Kappa c'è Vanna che sta autografando alcuni libri, approfitto per fare tre acquisti e scambiare qualche parola con Massimiliano De Giovanni, e poi vado da lei e esordisco con "Dovrei farti una richiesta un pò strana. Ma quella storia con la biografia di Marc Bolan...", e lei "Ma tu sei mica quello che qualche anno fa su un forum mi chiedeva appunto di questa storia?". No, non ero io, ma da lì abbiamo cominciato a parlare e abbiamo scoperto passioni in comune, probabilmente inevitabili visto che siamo quasi coetanei e coincidenze, come il fatto che entrambi abbiamo appena comprato il libro "Please Kill Me". E così le ho chiesto se mi poteva fare un disegno di Marc. "Ci provo, vediamo se mi ricordo". E se lo ricordava bene, eccome. Vedere un'artista al lavoro è sempre molto istruttivo, prima i tratti a matita, poi i tratti ad inchiostro, in pochi minuti il mio disegno era pronto, con tanto di cappello e brillantini glitter sotto gli occhi. Il tutto è stato quasi magico perchè spontaneo e inaspettato. Oggi è l'ultimo giorno della Fiera, Vanna ha promesso di fare un giro sul mio blog e...beh, Vanna, questo post è tutto per te. Grazie ancora. E consigliami qualche bel libro su Pino Pascali e Biba, mi sa che sono personaggi interessanti.
"You're dirty and sweet, oh yeah!"
Prima volta nel blog che rimetto un artista già passato di qui, tanto so che farò felice qualcuno. E non è neanche uno dei miei artisti preferiti, anche se sono in fase di riscoperta; ho trovato su Youtube un canale dedicato, chiamato MarcBolanLive che con un link ti dà anche la possibilità di scaricare un'apposita toolbar con tutto ciò che lo riguarda, compreso un player con tutte le canzoni ufficiali. La versione di questo famoso pezzo è fantastica e tutta da godere, trovate il tempo di seguirla perchè merita. Ma c'è una ragione per cui faccio questo post.
La settimana scorsa mi è capitato sotto mano mentre cercavo un'altra cosa (un classico caso di serendipity, argomento buono per un altro post...)un inserto a fumetti originariamente allegato a "Rumore". In esso c'era una mini-biografia di Marc in sette pagine creata da Vanna Vinci. C'è tutta la sua carriera in sintesi dall'ascesa alla caduta, alla rinascita e alla morte, il tutto in un linguaggio molto sintetico, come se fossero parole di una canzone, e anche il finale è secco, come lo schianto che ce lo ha portato via per sempre.
Giovedì sono andato a Lucca per la Fiera del Fumetto, come tutti gli anni, con gli amici soliti; anche se ci abbiamo mollato in quanto a passione fumettistica, è tradizione andare, così come è tradizione ritornare con un cabaret di paste comprate in loco, che vi consiglio caldamente. Insomma, allo stand delle Edizioni Kappa c'è Vanna che sta autografando alcuni libri, approfitto per fare tre acquisti e scambiare qualche parola con Massimiliano De Giovanni, e poi vado da lei e esordisco con "Dovrei farti una richiesta un pò strana. Ma quella storia con la biografia di Marc Bolan...", e lei "Ma tu sei mica quello che qualche anno fa su un forum mi chiedeva appunto di questa storia?". No, non ero io, ma da lì abbiamo cominciato a parlare e abbiamo scoperto passioni in comune, probabilmente inevitabili visto che siamo quasi coetanei e coincidenze, come il fatto che entrambi abbiamo appena comprato il libro "Please Kill Me". E così le ho chiesto se mi poteva fare un disegno di Marc. "Ci provo, vediamo se mi ricordo". E se lo ricordava bene, eccome. Vedere un'artista al lavoro è sempre molto istruttivo, prima i tratti a matita, poi i tratti ad inchiostro, in pochi minuti il mio disegno era pronto, con tanto di cappello e brillantini glitter sotto gli occhi. Il tutto è stato quasi magico perchè spontaneo e inaspettato. Oggi è l'ultimo giorno della Fiera, Vanna ha promesso di fare un giro sul mio blog e...beh, Vanna, questo post è tutto per te. Grazie ancora. E consigliami qualche bel libro su Pino Pascali e Biba, mi sa che sono personaggi interessanti.
"You're dirty and sweet, oh yeah!"
Etichette:
fumetto,
glam,
marc bolan,
musica,
vanna vinci
sabato 1 novembre 2008
love, love, love
THE CRAMPS "Like A Bad Girl Should"
Non sono carini Lux e Ivy? Non sono romantici? Praticamente la versione hard dei fidanzatini di Peynet ;)
Non sono carini Lux e Ivy? Non sono romantici? Praticamente la versione hard dei fidanzatini di Peynet ;)
mercoledì 29 ottobre 2008
french touch
FRANÇOISE HARDY "Devi Ritornare"
Una delle mie preferite in assoluto, la Françoise. Esiste una dualità in stile Beatles/Rolling Stones tra i fans di Françoise Hardy e di Sylvie Vartan; probabilmente è vero che Sylvie canta meglio, sa ballare e insomma fa un pò più di sciato, come si dice da queste parti. Ma preferisco la Hardy, perchè gioca in sottotraccia, ti conquista dolcemente, alla fine ti seduce senza usare nessun trucco scoperto o volgare. E il suo viso è splendido, come ha scritto qualcuno nei commenti a un altro video, è adatto alla telecamera perchè non ha parti tonde dove si riflette la luce, un viso che "buca" lo schermo. Ma una sola canzone non basta. Ecco quindi anche "La Maison Ou J'Ai Grandi", versione in francese de "Il Ragazzo della Via Gluck".
Bonne vision a tout le monde.
Una delle mie preferite in assoluto, la Françoise. Esiste una dualità in stile Beatles/Rolling Stones tra i fans di Françoise Hardy e di Sylvie Vartan; probabilmente è vero che Sylvie canta meglio, sa ballare e insomma fa un pò più di sciato, come si dice da queste parti. Ma preferisco la Hardy, perchè gioca in sottotraccia, ti conquista dolcemente, alla fine ti seduce senza usare nessun trucco scoperto o volgare. E il suo viso è splendido, come ha scritto qualcuno nei commenti a un altro video, è adatto alla telecamera perchè non ha parti tonde dove si riflette la luce, un viso che "buca" lo schermo. Ma una sola canzone non basta. Ecco quindi anche "La Maison Ou J'Ai Grandi", versione in francese de "Il Ragazzo della Via Gluck".
Bonne vision a tout le monde.
Etichette:
cover,
françoise hardy,
pop francese,
sylvie
lunedì 27 ottobre 2008
No Control?
CONTROL - trailer italiano
Venerdì 24 è stato distribuito ufficialmente in Italia il film di Anton Corbijn "Control" sui Joy Division. Un anno dopo dal resto del mondo. Ma la beffa non è ancora finita: il film per ora è distribuito in poche sale e solo in alcune città, Milano, Roma, Torino, Bologna, Pordenone e Venezia-Mestre. Se andrà bene qui, altre città si aggiungeranno. Ma stiamo scherzando? Un film che ha vinto premi dovunque sia stato presentato e che, a detta di molti, merita di essere visto su grande schermo, e qui in Italia viene considerato un film di terza categoria? Finora io ho evitato di vederlo perchè voglio farmi prendere dalla storia in un cinema vero.
Un anno fa è stato creato un profilo apposito su MySpace, chiamato "Iancurtiswantscontrol" e lo trovate a questo indirizzo:
http://www.myspace.com/iancurtisfilm
Ha SOLO più di 2000 "amici". Anton Corbijn è a conoscenza del sito ed è anche molto arrabbiato per il fatto che il film non sia ancora praticamente visibile in tutta Italia. Ma la cosa che più mi fa incazzare è che Genova è assente nella lista! E sappiamo che Genova è l'involontaria protagonista di due copertine, l'album "Closer" e il singolo "Love Will Tear Us Apart". Ma la Cultura in questa città è nelle mani di chi?
Venerdì 24 è stato distribuito ufficialmente in Italia il film di Anton Corbijn "Control" sui Joy Division. Un anno dopo dal resto del mondo. Ma la beffa non è ancora finita: il film per ora è distribuito in poche sale e solo in alcune città, Milano, Roma, Torino, Bologna, Pordenone e Venezia-Mestre. Se andrà bene qui, altre città si aggiungeranno. Ma stiamo scherzando? Un film che ha vinto premi dovunque sia stato presentato e che, a detta di molti, merita di essere visto su grande schermo, e qui in Italia viene considerato un film di terza categoria? Finora io ho evitato di vederlo perchè voglio farmi prendere dalla storia in un cinema vero.
Un anno fa è stato creato un profilo apposito su MySpace, chiamato "Iancurtiswantscontrol" e lo trovate a questo indirizzo:
http://www.myspace.com/iancurtisfilm
Ha SOLO più di 2000 "amici". Anton Corbijn è a conoscenza del sito ed è anche molto arrabbiato per il fatto che il film non sia ancora praticamente visibile in tutta Italia. Ma la cosa che più mi fa incazzare è che Genova è assente nella lista! E sappiamo che Genova è l'involontaria protagonista di due copertine, l'album "Closer" e il singolo "Love Will Tear Us Apart". Ma la Cultura in questa città è nelle mani di chi?
domenica 26 ottobre 2008
Zaio Uber Alles
Eccolo qua il nostro eroe nel pieno della sua esibizione ad Acqui Terme. Come saprete oggi era il grande giorno della presentazione del disco di Franco Zaio "Last Blues", con poesie di Cesare Pavese trasformate in canzoni. Torniamo un attimo indietro a stamattina, quando sono salito sul treno dopo aver dormito poche ore, non so dire quante visto che c'è stato il passaggio dall'ora legale a quella solare, reduce dal concerto degli Stiff Little Fingers. La giornata è buona, bel sole, temperatura gradevole...tranne ad Ovada, dove la nebbia regna sovrana (azz, mi sa che ho sbagliato abbigliamento, t-shirt e giubbotto leggero!). Ad Acqui il cielo è grigio, ma la temperatura è buona e niente nebbia. La prima cosa che vedo uscito alla stazione è l'insegna "Cozzeria", "specialità marinare"...ad Acqui?!? Mah, meglio non indagare. Il tragitto verso il luogo deputato, in Piazza della Bollente, così chiamata per la fonte di acqua termale che si trova in mezzo, è breve; appena sopra c'è la Libreria Cibrario, organizzatrice dell'evento, piccola ma fornita di cose interessanti, praticamente un'oasi di pensiero libero in una cittadina retta da una giunta di destra molto destra (avrebbero la brillante idea di impiantare in questa bella piazza una pista di pattinaggio su ghiaccio, nel punto più caldo della città!).
Franco è lì con la sua famiglia, mentre il compare Andrea Frascolla è in ritardo causa rallentamento per incidente in autostrada. Approfitto dell'attesa per fare colazione, che avevo saltato, al ritorno Andrea è arrivato con gli strumenti, dopo i necessari minuti per montare ampli e microfoni, si comincia: brevi interventi parlati da parte di un professore (sorry, non ricordo il nome), si alternano con la lettura della poesia da parte di Francesca
e successiva esecuzione in musica della poesia appena recitata.
La parte più propriamente di concerto scorre via in scioltezza, ad ogni canzone l'atmosfera è sempre più rilassata e sicura, segno che gli anni di "mestiere" di entrambi i musicisti si fanno sentire. Anche i commenti, molto pacati, dei pochi astanti sono via via più convinti e positivi. E posso dire che personalmente "Last Blues", con la dedica allo zio Nino appena scomparso, è stato il momento più emozionante, davvero Franco hai trasmesso una forte emozione anche a chi, come me, non ha avuto la possibilità di incontrare una persona per te importante.
Grande successo, dunque, ma non avevo dubbi, anche se questa era la prima volta che vedevo Franco in azione. Ho girato anche tre mini video, ma avendo usato la macchina fotografica, sono un pò tremolanti, la qualità audio è decente, appena riesco a caricarli su Youtube, avviso. Dopo una degustazione di formaggi e marmellate prodotte artigianalmente da una vigilessa-attrice teatrale-futura imprenditrice agroturistica, irrorata da una buona barbera, si va a pranzo in trattoria rustica, da frequentare con molta più calma, visti i buoni prezzi e la qualità, anche se gli orari non sono proprio da sbaracco (però l'importante è entrare, poi la permanenza potrebbe protrarsi, eh!eh!).
Abbiamo fatto la foto di gruppo finale in questo luogo ameno
That's all, Folks!
P.S. Ho dovuto ridurre il formato delle foto, sennò Blogger me le tagliava. Le caricherò anche sul mio MySpace, il link è qui a destra da qualche parte.
giovedì 23 ottobre 2008
no words (again)
LES YPER-SOUND "Psyche Rock"
La musica del futuro...nel 1967. Ecco l'altro strumentale per eccellenza che ho scoperto di avere in comune con Fritz. Si trova in giro più facilmente col nome di Pierre Henry, con anche versioni remix, tra cui una di Fatboy Slim, ed è stata usata come traccia per la sigla di "Futurama", l'altra creazione di Matt Groening dopo i "Simpsons". Trascrivo le note sul retro copertina del singolo, puntini di sospensione compresi, perchè meritano!
La ricerca di un nuovo materiale sonoro è l'obiettivo principale di tutti i compositori e orchestratori moderni. Negli S.U. e in Inghilterra esistono dei club nei quali "gli iniziati" vanno per ballare, ma anche e soprattutto per ubriacarsi di suoni in una specie di misteriosa comunione.
Con queste premesse Pierre Henry in collaborazione con Michel Colombier ha realizzato 1 jerk e 1 rock in un modo che "nessuno ha ancora ascoltato".....strettamente riservati alle persone "in".....è come un culto.....questa musica non si può descrivere. Ha un suo particolare linguaggio, basato sul ritmo.....si ascolta nell'oscurità, immobili o ballando.....possiede molte virtù nascoste.....chi sa fondersi con essa si trova in un particolare stato che gli apre un mondo di colori e di suoni sconosciuti.....bisogna saperla vivere "totalmente".....
La musica del futuro...nel 1967. Ecco l'altro strumentale per eccellenza che ho scoperto di avere in comune con Fritz. Si trova in giro più facilmente col nome di Pierre Henry, con anche versioni remix, tra cui una di Fatboy Slim, ed è stata usata come traccia per la sigla di "Futurama", l'altra creazione di Matt Groening dopo i "Simpsons". Trascrivo le note sul retro copertina del singolo, puntini di sospensione compresi, perchè meritano!
La ricerca di un nuovo materiale sonoro è l'obiettivo principale di tutti i compositori e orchestratori moderni. Negli S.U. e in Inghilterra esistono dei club nei quali "gli iniziati" vanno per ballare, ma anche e soprattutto per ubriacarsi di suoni in una specie di misteriosa comunione.
Con queste premesse Pierre Henry in collaborazione con Michel Colombier ha realizzato 1 jerk e 1 rock in un modo che "nessuno ha ancora ascoltato".....strettamente riservati alle persone "in".....è come un culto.....questa musica non si può descrivere. Ha un suo particolare linguaggio, basato sul ritmo.....si ascolta nell'oscurità, immobili o ballando.....possiede molte virtù nascoste.....chi sa fondersi con essa si trova in un particolare stato che gli apre un mondo di colori e di suoni sconosciuti.....bisogna saperla vivere "totalmente".....
Etichette:
groovy,
pierre henry,
psyche,
strumentale
mercoledì 22 ottobre 2008
no words
THE DUKE OF BURLINGTON "Flash"
Il pezzo strumentale per eccellenza, direttamente dal 1970. Groovy!
Il pezzo strumentale per eccellenza, direttamente dal 1970. Groovy!
Etichette:
duke of burlington,
flash,
groovy,
strumentale
martedì 21 ottobre 2008
yippie-ya-yo, yippie-a-yippie-a-ya-yo
WALL OF VOODOO "Call Of The West" live
Che fantastico gruppo! Quanto mi sarebbe piaciuto vederli dal vivo in questa formazione. I Wall of Voodoo erano riusciti a creare un amalgama, abbastanza inedito per un gruppo americano, di elettronica e chitarre rock'n'roll; in più la voce nasale di Stan Ridgway a metà tra cantato e parlato (un pò come Fred Schneider dei B-52's) e le sue storie quasi noir. Ri-godiamoceli grazie a Youtube.
"I used to be somebody, do you hear me?"
Che fantastico gruppo! Quanto mi sarebbe piaciuto vederli dal vivo in questa formazione. I Wall of Voodoo erano riusciti a creare un amalgama, abbastanza inedito per un gruppo americano, di elettronica e chitarre rock'n'roll; in più la voce nasale di Stan Ridgway a metà tra cantato e parlato (un pò come Fred Schneider dei B-52's) e le sue storie quasi noir. Ri-godiamoceli grazie a Youtube.
"I used to be somebody, do you hear me?"
domenica 19 ottobre 2008
have a nice life
FANDANGO - scene finali
Tanto prima o poi dovevo metterlo, lo faccio oggi che è domenica e che mi sento...un pò così...
Questo è uno dei film della mia vita. Mi è piaciuto subito dalla prima volta, e la prima fu gratis grazie a un invito ritirato alle sede del Secolo XIX, poi sono riuscito a vederlo altre 7 volte inseguendolo per cineclub, seconde visioni e cinema all'aperto. Un'opera prima straordinaria, un piccolo ma grande film, con una colonna sonora fantastica ma che, evento rarissimo, non è mai uscita su disco. Sono tanti i motivi per cui mi piace, ma il principale è il tema dell'Amicizia. Sì, con la A maiuscola. Quella che ti porta a fare cazzate solo perchè non puoi tradire gli amici, e nel film ce ne sono diverse, a partire dalla scena in cui rimangono senza benzina e vogliono farsi trascinare dal treno. Quella che ti porta al viaggio per disseppellire il vecchio Dom. Quella che ti fa provare un lancio in paracadute con un pilota strafatto. Quella che ti porta a far sposare il tuo amico con la tua ex ragazza. E c'è questo bellissimo momento appena finito il fandango in cui Kevin Costner vuole baciare Suzy Amis, ma lei gli fa un cenno negativo e lo bacia sulla guancia; c'è tutta la non rassegnazione a capire che ormai l'hai persa per sempre.
E c'è questo altro bellissimo momento nella stretta di mano finale tra Judd Nelson e Chuck Bush e lo scambio di battute: "Goodbye, friend" "Have a nice life".
E io mi commuovo come un bambino.
Tanto prima o poi dovevo metterlo, lo faccio oggi che è domenica e che mi sento...un pò così...
Questo è uno dei film della mia vita. Mi è piaciuto subito dalla prima volta, e la prima fu gratis grazie a un invito ritirato alle sede del Secolo XIX, poi sono riuscito a vederlo altre 7 volte inseguendolo per cineclub, seconde visioni e cinema all'aperto. Un'opera prima straordinaria, un piccolo ma grande film, con una colonna sonora fantastica ma che, evento rarissimo, non è mai uscita su disco. Sono tanti i motivi per cui mi piace, ma il principale è il tema dell'Amicizia. Sì, con la A maiuscola. Quella che ti porta a fare cazzate solo perchè non puoi tradire gli amici, e nel film ce ne sono diverse, a partire dalla scena in cui rimangono senza benzina e vogliono farsi trascinare dal treno. Quella che ti porta al viaggio per disseppellire il vecchio Dom. Quella che ti fa provare un lancio in paracadute con un pilota strafatto. Quella che ti porta a far sposare il tuo amico con la tua ex ragazza. E c'è questo bellissimo momento appena finito il fandango in cui Kevin Costner vuole baciare Suzy Amis, ma lei gli fa un cenno negativo e lo bacia sulla guancia; c'è tutta la non rassegnazione a capire che ormai l'hai persa per sempre.
E c'è questo altro bellissimo momento nella stretta di mano finale tra Judd Nelson e Chuck Bush e lo scambio di battute: "Goodbye, friend" "Have a nice life".
E io mi commuovo come un bambino.
venerdì 17 ottobre 2008
l'arte del cazzeggio 2
ZACH CONDON "Postcards From Italy"
Cioè, sei lì, sul set del tuo nuovo video, le riprese sono praticamente finite, hai con te un ukulele (anche se sembra incrociato con un mandolino), che fai? Intrattieni la truppa con un'altra delle tue canzoni. Zach Condon, titolare dei Beirut, sul set di "Elephant Gun" si lancia in questa versione di "Postcards From Italy", con interventi degli astanti. Di questa esibizione esistono altre due versioni riprese da angoli diversi, si vede che chiunque aveva una telecamera o un cellulare, questa comunque mi sembra la migliore per qualità audio e video.
Qui sotto il video originale, sicuramente si sono divertiti molto a girarlo.
Cioè, sei lì, sul set del tuo nuovo video, le riprese sono praticamente finite, hai con te un ukulele (anche se sembra incrociato con un mandolino), che fai? Intrattieni la truppa con un'altra delle tue canzoni. Zach Condon, titolare dei Beirut, sul set di "Elephant Gun" si lancia in questa versione di "Postcards From Italy", con interventi degli astanti. Di questa esibizione esistono altre due versioni riprese da angoli diversi, si vede che chiunque aveva una telecamera o un cellulare, questa comunque mi sembra la migliore per qualità audio e video.
Qui sotto il video originale, sicuramente si sono divertiti molto a girarlo.
giovedì 16 ottobre 2008
l'arte del cazzeggio 1
ERLEND OYE "Boys Don't Cry"
Cioè, sei lì sul set del tuo nuovo video, aspetti che le riprese riprendano (ehm...), ti annoi, insomma che fai? La chitarra è lì, la prendi e cominci a strimpellare qualcosa, magari una cover di un altro gruppo. Così Erlend Oye, metà dei Kings of Convenience, sul set del video di "Misread" ci propone questa bislacca ma simpatica versione dei Cure, mentre Eirik Glambek, l'altra metà, riprende con la telecamerina; in sottofondo gli uccellini cinguettano.
Qui sotto il video originale.
Messaggio personale: Ed, stavolta non puoi evitare di lasciare un commento...
Cioè, sei lì sul set del tuo nuovo video, aspetti che le riprese riprendano (ehm...), ti annoi, insomma che fai? La chitarra è lì, la prendi e cominci a strimpellare qualcosa, magari una cover di un altro gruppo. Così Erlend Oye, metà dei Kings of Convenience, sul set del video di "Misread" ci propone questa bislacca ma simpatica versione dei Cure, mentre Eirik Glambek, l'altra metà, riprende con la telecamerina; in sottofondo gli uccellini cinguettano.
Qui sotto il video originale.
Messaggio personale: Ed, stavolta non puoi evitare di lasciare un commento...
Etichette:
cazzeggio,
chitarra,
cure,
erlend oye,
kings of convenience
mercoledì 15 ottobre 2008
transizione
BRAN VAN 3000 "Drinkin' In L.A."
Video di transizione. Doveva esserci qualcos'altro, ma spero di risolvere un problemino tecnico. Intanto sorseggiamoci questa canzone di un altro One Hit Wonder, stavolta di inizio millennio; ti fa sentire vagamente stupido come una sbronza leggera. Hic!
Video di transizione. Doveva esserci qualcos'altro, ma spero di risolvere un problemino tecnico. Intanto sorseggiamoci questa canzone di un altro One Hit Wonder, stavolta di inizio millennio; ti fa sentire vagamente stupido come una sbronza leggera. Hic!
martedì 14 ottobre 2008
sabato 11 ottobre 2008
noi nei giorni silenziosi siamo nuvole, le nuvole non hanno mai paura
GARBO "Generazione"
Ieri alla Fnac c'è stata un'esibizione di Garbo, accompagnato da due chitarre acustiche. Atmosfera rilassata, scambi di battute coi compari musicali, alternarsi di pezzi antichi ("A Berlino Va Bene", "Vorrei Regnare" e "Il Fiume") e pezzi nuovi, e soprattutto nessuna nostalgia, "gli anni 80 sono stati molto importanti per me, ma quello è un capitolo chiuso". Bravo, guardare avanti, non fermarsi mai. Disponibile a qualche chiacchiera nel dopo-show, artista ma soprattutto persona. Lui e Faust'o sono stati il più serio tentativo di coniugare le istanze post-punk o new wave con la metrica italiana e hanno avuto la fortuna di farlo in un periodo in cui le case discografiche major investivano sui giovani talenti. Garbo continua a incidere musica con la sua etichetta e con tempi lunghi tra un disco e l'altro. Trovarmelo davanti e sentirlo sinceramente preoccupato della tragica situazione dei posti dove suonare a Genova "ma come, Genova è un porto, dovrebbe essere un centro di aggregazione per gente che arriva da posti diversi", mi ha piacevolmente sorpreso.
Grazie Garbo, se riuscirai a suonare qui, non mancherò.
Ieri alla Fnac c'è stata un'esibizione di Garbo, accompagnato da due chitarre acustiche. Atmosfera rilassata, scambi di battute coi compari musicali, alternarsi di pezzi antichi ("A Berlino Va Bene", "Vorrei Regnare" e "Il Fiume") e pezzi nuovi, e soprattutto nessuna nostalgia, "gli anni 80 sono stati molto importanti per me, ma quello è un capitolo chiuso". Bravo, guardare avanti, non fermarsi mai. Disponibile a qualche chiacchiera nel dopo-show, artista ma soprattutto persona. Lui e Faust'o sono stati il più serio tentativo di coniugare le istanze post-punk o new wave con la metrica italiana e hanno avuto la fortuna di farlo in un periodo in cui le case discografiche major investivano sui giovani talenti. Garbo continua a incidere musica con la sua etichetta e con tempi lunghi tra un disco e l'altro. Trovarmelo davanti e sentirlo sinceramente preoccupato della tragica situazione dei posti dove suonare a Genova "ma come, Genova è un porto, dovrebbe essere un centro di aggregazione per gente che arriva da posti diversi", mi ha piacevolmente sorpreso.
Grazie Garbo, se riuscirai a suonare qui, non mancherò.
giovedì 9 ottobre 2008
come eravamo
JAPAN "Don't Rain On My Parade"
1978. Sì, questi sono QUEI Japan, quelli di "The Art Of Parties" e "Visions Of China". E sì, la "pantera bionda" è QUEL David Sylvian! Fanno tenerezza, presi ai tempi del loro primo album, tutti intorno ai vent'anni (Steve Jansen solo 18!), indecisi sia sul look che sulla musica: sono glam in ritardo? Sono punk più melodici? Sono la versione carina dei New York Dolls? (non che ci volesse molto, quelli erano proprio brutti ceffi!) Niente male, in ogni caso. Il titolo del post non è scelto a caso, visto che questa è una cover dal repertorio musical di...Barbra Streisand!
Bonus: la quasi hit "Adolescent Sex", più funky, anche se l'arrangiamento è leggermente diverso dalla versione conosciuta e un pò più rock. Mmmh, devo indagare...
1978. Sì, questi sono QUEI Japan, quelli di "The Art Of Parties" e "Visions Of China". E sì, la "pantera bionda" è QUEL David Sylvian! Fanno tenerezza, presi ai tempi del loro primo album, tutti intorno ai vent'anni (Steve Jansen solo 18!), indecisi sia sul look che sulla musica: sono glam in ritardo? Sono punk più melodici? Sono la versione carina dei New York Dolls? (non che ci volesse molto, quelli erano proprio brutti ceffi!) Niente male, in ogni caso. Il titolo del post non è scelto a caso, visto che questa è una cover dal repertorio musical di...Barbra Streisand!
Bonus: la quasi hit "Adolescent Sex", più funky, anche se l'arrangiamento è leggermente diverso dalla versione conosciuta e un pò più rock. Mmmh, devo indagare...
mercoledì 8 ottobre 2008
One Hit Wonders
JOBOXERS "Just Got Lucky"
One Hit Wonders sono tutti quegli artisti che fanno un unico grande successo e poi spariscono o non riescono più a replicare la hit. I Joboxers nel 1983 non è che abbiano poi fatto grandi sfracelli, qui in Italia forse me li ricordo solo io. La canzone è comunque simpatica, molto Motown, look molto monello, ma soprattutto il cagnetto con berretto e maglione a collo alto, un mito!
P.S. il grassone è lo stesso di "Relax" dei Frankie Goes To Hollywood
One Hit Wonders sono tutti quegli artisti che fanno un unico grande successo e poi spariscono o non riescono più a replicare la hit. I Joboxers nel 1983 non è che abbiano poi fatto grandi sfracelli, qui in Italia forse me li ricordo solo io. La canzone è comunque simpatica, molto Motown, look molto monello, ma soprattutto il cagnetto con berretto e maglione a collo alto, un mito!
P.S. il grassone è lo stesso di "Relax" dei Frankie Goes To Hollywood
martedì 7 ottobre 2008
la stirpe di Brian
PANDA BEAR "Bros"(edit)
Brian Wilson ha sparso in giro il suo seme e questo è il risultato. La voce, ma anche lo spirito di Brian, si sono reincarnati nel giovane Panda Bear. "Person Pitch" è un capolavoro di pop psichedelico ipnotico, claustrofobico come il collage in copertina, sognante e lisergico. Il tutto usando strumenti veri e campionature, tanto che a un certo punto smetti di capire qual'è l'uno e qual'è l'altro e ti lasci avvolgere dal torrente musicale. Versione edit di un brano che nel disco dura oltre 12 minuti.
Dedicato a Wilson il Cicciosauro, ovviamente.
Brian Wilson ha sparso in giro il suo seme e questo è il risultato. La voce, ma anche lo spirito di Brian, si sono reincarnati nel giovane Panda Bear. "Person Pitch" è un capolavoro di pop psichedelico ipnotico, claustrofobico come il collage in copertina, sognante e lisergico. Il tutto usando strumenti veri e campionature, tanto che a un certo punto smetti di capire qual'è l'uno e qual'è l'altro e ti lasci avvolgere dal torrente musicale. Versione edit di un brano che nel disco dura oltre 12 minuti.
Dedicato a Wilson il Cicciosauro, ovviamente.
lunedì 6 ottobre 2008
la democrazia non esiste
Altra dose di "Quinto Potere".
Altra dose di Grande Cinema.
Altra dose di Arte.
domenica 5 ottobre 2008
e non è cambiato nulla
Fotografia di come mi sento da qualche mese a questa parte. E non è ancora finita.
"Quinto Potere", un film che dovrebbe passare in prima serata almeno una volta l'anno.
Dedicato a tutti quelli che pensano che il cinema americano sia fatto solo da roboanti blockbusters e stupide commedie. Non è colpa mia se non capite un cazzo di cinema.
giovedì 2 ottobre 2008
Canzoni da jukebox
IRONHORSE "Sweet Lui-Louise"
e quante monete ho buttato nel jukebox nell'estate del 1979? tante, tante...
e quante monete ho buttato nel jukebox nell'estate del 1979? tante, tante...
martedì 30 settembre 2008
the future is now!
VIVIAN GIRLS "Tell The World"
Ormai non potevo più aspettare di proporre il futuro della musica! Ho passato la domenica con tentativi di messa in ordine della camera e in sottofondo avevo solo loro, le Vivian Girls, con l'intera discografia fino a ora (scrivete se volete sapere come e dove). Come si fa a resistere a questo mix di Ronettes in chiave punk? Può diventare "disco dell'anno" il loro album che dura solo 21 minuti e 21 secondi? Certo che può! Cosa ce ne facciamo ormai di dischi con produzioni da milioni di dollari, quando possiamo godere con cose molto spartane ma che fanno ancora rizzare i peli sulle braccia (o dove volete voi...) La ristampa dell'album, originariamente solo in vinile in poche copie, uscirà a breve nei negozi di dischi più cool. E forse è meglio di "Psychocandy"...
Potrei dire che comincia qui la campagna denominata "Facciamo suonare le Vivian Girls a Genova!", tanto sognare costa poco.
Ringrazio Tixi che involontariamente me le ha fatte scoprire sul suo MySpace.
Aggiungo qui sotto una versione live di "My Baby Wants Me Dead", canzone uscita solo come b-side di un 7".
Ormai non potevo più aspettare di proporre il futuro della musica! Ho passato la domenica con tentativi di messa in ordine della camera e in sottofondo avevo solo loro, le Vivian Girls, con l'intera discografia fino a ora (scrivete se volete sapere come e dove). Come si fa a resistere a questo mix di Ronettes in chiave punk? Può diventare "disco dell'anno" il loro album che dura solo 21 minuti e 21 secondi? Certo che può! Cosa ce ne facciamo ormai di dischi con produzioni da milioni di dollari, quando possiamo godere con cose molto spartane ma che fanno ancora rizzare i peli sulle braccia (o dove volete voi...) La ristampa dell'album, originariamente solo in vinile in poche copie, uscirà a breve nei negozi di dischi più cool. E forse è meglio di "Psychocandy"...
Potrei dire che comincia qui la campagna denominata "Facciamo suonare le Vivian Girls a Genova!", tanto sognare costa poco.
Ringrazio Tixi che involontariamente me le ha fatte scoprire sul suo MySpace.
Aggiungo qui sotto una versione live di "My Baby Wants Me Dead", canzone uscita solo come b-side di un 7".
domenica 28 settembre 2008
vieni, c'è una strada nel bosco...
BAT FOR LASHES "What's A Girl To Do"
Suggestivo video con atmosfera misteriosa alla Twin Peaks. Il progetto di Natasha Khan mi sembra molto interessante, il suo album "Fur And Gold" è davvero promettente e appena si libererà di alcune influenze comunque non troppo pesanti (Bjork, tanto per fare un nome), sono sicuro che avrà grande successo. In giro c'è un video dal vivo (vari, a dire il vero) dove fa una cover di "I'm On Fire" di Bruce Springsteen senza risultare ridicola, anzi...
Ringrazio Lorenzo Vignolo per avermi fatto scoprire il video.
Suggestivo video con atmosfera misteriosa alla Twin Peaks. Il progetto di Natasha Khan mi sembra molto interessante, il suo album "Fur And Gold" è davvero promettente e appena si libererà di alcune influenze comunque non troppo pesanti (Bjork, tanto per fare un nome), sono sicuro che avrà grande successo. In giro c'è un video dal vivo (vari, a dire il vero) dove fa una cover di "I'm On Fire" di Bruce Springsteen senza risultare ridicola, anzi...
Ringrazio Lorenzo Vignolo per avermi fatto scoprire il video.
venerdì 26 settembre 2008
power pop?
THE SMITHEREENS "House We Used To Live In"
Stimolato da un commento del buon Fritz al mio post precedente, anticipo questo post. Non so se corrisponde alla sua idea di Power Pop, e adesso non mi interessa, preferisco la sorpresa quando sarà il momento;) Diciamo che questo corrisponde all'idea generale del Power Pop. A me gli Smithereens sono sempre piaciuti perchè sono un gruppo "quadrato": canzoni semplici, struttura classica (verso-ritornello, verso-ritornello, bridge, ritornello-fade out), canzoni d'amore spesso infranto...insomma un grande gruppo senza essere "Grande". Peccato che il loro album più ambizioso "Blow Up" non abbia venduto come meritava, e da lì è cominciato il declino, con la contemporanea ascesa del rap e poi del grunge, e piano piano tutti questi gruppi sono finiti o ritornati nell'underground. Loro sono ancora in pista, con ancora una bella carica addosso, anche se Pat Di Nizio ha perso tutta la sua forma, per usare un eufemismo. Canzone tratta da "Green Thoughts", forse l'album perfetto.
Stimolato da un commento del buon Fritz al mio post precedente, anticipo questo post. Non so se corrisponde alla sua idea di Power Pop, e adesso non mi interessa, preferisco la sorpresa quando sarà il momento;) Diciamo che questo corrisponde all'idea generale del Power Pop. A me gli Smithereens sono sempre piaciuti perchè sono un gruppo "quadrato": canzoni semplici, struttura classica (verso-ritornello, verso-ritornello, bridge, ritornello-fade out), canzoni d'amore spesso infranto...insomma un grande gruppo senza essere "Grande". Peccato che il loro album più ambizioso "Blow Up" non abbia venduto come meritava, e da lì è cominciato il declino, con la contemporanea ascesa del rap e poi del grunge, e piano piano tutti questi gruppi sono finiti o ritornati nell'underground. Loro sono ancora in pista, con ancora una bella carica addosso, anche se Pat Di Nizio ha perso tutta la sua forma, per usare un eufemismo. Canzone tratta da "Green Thoughts", forse l'album perfetto.
giovedì 25 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Bob e Bob?
BOB DYLAN "Subterranean Homesick Blues"
WEIRD AL YANKOVIC "Bob"
Il primo lo conoscete tutti, è forse il primo videoclip della storia, un'idea semplicissima ma di grande effetto. Il secondo è invece quel pazzo di Weird Al Yankovic, famoso per le parodie di Michael Jackson, dei Nirvana o Madonna (il mitico "Like A Surgeon", dove Al imitava le pose di Madonna in gondola di "Like a Virgin" usando...una barella!). Non bastava imitare il video, ci voleva il tocco del genio. Ecco quindi che tutte le frasi del testo sono palindrome. E qui comincia il gioco: qual'è la palindroma preferita? Oggi la mia è "Lisa Bonet ate no basil", domani chissà...
WEIRD AL YANKOVIC "Bob"
Il primo lo conoscete tutti, è forse il primo videoclip della storia, un'idea semplicissima ma di grande effetto. Il secondo è invece quel pazzo di Weird Al Yankovic, famoso per le parodie di Michael Jackson, dei Nirvana o Madonna (il mitico "Like A Surgeon", dove Al imitava le pose di Madonna in gondola di "Like a Virgin" usando...una barella!). Non bastava imitare il video, ci voleva il tocco del genio. Ecco quindi che tutte le frasi del testo sono palindrome. E qui comincia il gioco: qual'è la palindroma preferita? Oggi la mia è "Lisa Bonet ate no basil", domani chissà...
Etichette:
al yankovic,
blues,
dylan,
palindrome
domenica 21 settembre 2008
Love songs - Episodio 2
ARETHA FRANKLIN "I Say A Little Prayer" live at Cliff Richard Show 1970
Per l'episodio 2 si raddoppia! Due versioni live in tv, diverse tra loro. La prima mi ha subito colpito per l'arrangiamento più lento della versione originale e la stupenda interpretazione. Anche l'occhio vuole la sua parte e qui Aretha in miniabito e pettinatura afro è quasi bella, lei che non lo è mai stata; anche le coriste in puro 60's style sono molto affascinanti.
La seconda è più simile all'originale, dovrebbe essere intorno al 73/74, ma non ci sono dati certi di riferimento. Versione comunque eccellente di questo superclassico del duo Bacharach/David, portato al successo dalla loro musa Dionne Warwick. E prima o poi anche Dionne capiterà su questi schermi.
Per l'episodio 2 si raddoppia! Due versioni live in tv, diverse tra loro. La prima mi ha subito colpito per l'arrangiamento più lento della versione originale e la stupenda interpretazione. Anche l'occhio vuole la sua parte e qui Aretha in miniabito e pettinatura afro è quasi bella, lei che non lo è mai stata; anche le coriste in puro 60's style sono molto affascinanti.
La seconda è più simile all'originale, dovrebbe essere intorno al 73/74, ma non ci sono dati certi di riferimento. Versione comunque eccellente di questo superclassico del duo Bacharach/David, portato al successo dalla loro musa Dionne Warwick. E prima o poi anche Dionne capiterà su questi schermi.
giovedì 18 settembre 2008
we're howling forever, ho-ho
TV On The Radio | Wolf Like Me
Che gruppo! Voglio dire nel loro ormai penultimo disco "Return To Cookie Mountain" (il nuovo dovrebbe uscire a giorni) sono riusciti ad avere ospite David Bowie e renderlo praticamente inudibile mescolandolo al loro magma sonoro, quindi massimo rispetto. Ed è un gruppo che ha un suono tutto suo, vivaddio. Intanto quest'anno Dave Sitek, il chitarrista bianco che sembra Justin Theroux in "Mulholland Drive", ha ideato e prodotto il disco di Scarlett Johannson, mentre il cantante Tunde Adebimpe sarà ospite nel nuovo Massive Attack (esce? non esce? boh?) Questa canzone è già un classico e ve la propongo anche più sotto in una esibizione allo show di Jimmy Kimmel che vince a mani basse per intensità rispetto a quella del David Letterman Show. Un consiglio: SPARATE ALTO IL VOLUME!!!
TV ON THE RADIO "Wolf Like Me" live at Jimmy Kimmel Show
Che gruppo! Voglio dire nel loro ormai penultimo disco "Return To Cookie Mountain" (il nuovo dovrebbe uscire a giorni) sono riusciti ad avere ospite David Bowie e renderlo praticamente inudibile mescolandolo al loro magma sonoro, quindi massimo rispetto. Ed è un gruppo che ha un suono tutto suo, vivaddio. Intanto quest'anno Dave Sitek, il chitarrista bianco che sembra Justin Theroux in "Mulholland Drive", ha ideato e prodotto il disco di Scarlett Johannson, mentre il cantante Tunde Adebimpe sarà ospite nel nuovo Massive Attack (esce? non esce? boh?) Questa canzone è già un classico e ve la propongo anche più sotto in una esibizione allo show di Jimmy Kimmel che vince a mani basse per intensità rispetto a quella del David Letterman Show. Un consiglio: SPARATE ALTO IL VOLUME!!!
TV ON THE RADIO "Wolf Like Me" live at Jimmy Kimmel Show
mercoledì 17 settembre 2008
Stavolta è seria
Niente musica nè film. Ho ricevuto questa cosa su MySpace che mi ha fatto veramente incazzare e ve la giro, se vi sembra il caso diffondetela in giro. E' troppo facile prendersela con un bambino indifeso COMUNQUE! Dico solo che se quel grande magazzino dovesse improvvisamente incendiarsi ne sarei contento. Il post originale sarebbe qui:
http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html
Ma preferisco farvelo leggere anche qui sotto.
Email che fanno male.
Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago
Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni. Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.
“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:
• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”
Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge. Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars. Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.
Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina. Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!”
Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico.
Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“. Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.
Ho pianto. Dal dolore.
Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap: -Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.
Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale. Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.
Firma.
http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html
Ma preferisco farvelo leggere anche qui sotto.
Email che fanno male.
Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago
Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni. Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.
“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:
• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”
Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge. Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars. Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.
Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina. Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!”
Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico.
Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“. Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.
Ho pianto. Dal dolore.
Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap: -Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.
Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale. Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.
Firma.
martedì 16 settembre 2008
l'orrore, l'orrore
Resto in ambiente cinematografico. Tratto da "Che fine ha fatto Baby Jane?", film del 1962 (tantu pe' cangià), di cui è quasi impossibile definire il genere: horror, noir, dramma familiare? Una grande prova di attrici, Bette Davis e Joan Crawford, un regista molto sottovalutato, Robert Aldrich e inoltre un inganno di montaggio che spiazza lo spettatore nella rivelazione finale (e riguardando la sequenza incriminata del prologo ci si rende conto di che arte possa essere quella del "taglia e cuci"). In questa clip Bette Davis è riuscita a convincere un giovane pianista ad accompagnarla nella riedizione del suo numero di bambina prodigio, e nella sua follia crede che questo possa essere il suo ritorno alla ribalta. Guardate anche Victor Buono, famoso caratterista qui al suo esordio cinematografico, perchè le sue occhiate sono impagabili.
Etichette:
baby jane,
bette davis,
orrore,
victor buono
domenica 14 settembre 2008
L'angolo del collezionista
NICOLE KIDMAN & EWAN McGREGOR "Come What May"
Avrebbe potuto essere l'episodio 2 delle Love Songs...e non sto qui a dirvi quanto sia bello "Moulin Rouge"...Ma veniamo alla canzone in questione. E' la versione uscita come singolo, non è compresa nè nel film, nè nell'album. Questo remix in chiave più ballabile toglie drammaticità alla canzone originaria e curiosamente la melodia si distende in modo più morbido, insomma, più ritmo e contemporaneamente più dolcezza, strano...E ora l'angolo del collezionista (in omaggio anche alla recente fiera del disco qui a Genova). Dovete sapere che il singolo usciva corredato di una figurina, ognuna con una delle quattro parole chiave del film, che si vedono anche verso la fine del video, "Truth", "Beauty", "Freedom" e "Love", e quindi...sì, ho comprato quattro copie del dischetto. Con le prime due era abbastanza evidente, scrollando un pò, che le figurine erano diverse, con la terza un piccolo dubbio poi fugato. Con la quarta niente da fare, neanche lo scrollamento più violento riusciva a far capire cosa c'era dentro (e intanto la commessa di Ricordi cominciava a guardarmi male). Per cui rivolgo un appello e un annuncio: Scambio la mia doppia di "Truth" (Ewan) con una di "Love" (Ewan e Nicole). Grazie.
Avrebbe potuto essere l'episodio 2 delle Love Songs...e non sto qui a dirvi quanto sia bello "Moulin Rouge"...Ma veniamo alla canzone in questione. E' la versione uscita come singolo, non è compresa nè nel film, nè nell'album. Questo remix in chiave più ballabile toglie drammaticità alla canzone originaria e curiosamente la melodia si distende in modo più morbido, insomma, più ritmo e contemporaneamente più dolcezza, strano...E ora l'angolo del collezionista (in omaggio anche alla recente fiera del disco qui a Genova). Dovete sapere che il singolo usciva corredato di una figurina, ognuna con una delle quattro parole chiave del film, che si vedono anche verso la fine del video, "Truth", "Beauty", "Freedom" e "Love", e quindi...sì, ho comprato quattro copie del dischetto. Con le prime due era abbastanza evidente, scrollando un pò, che le figurine erano diverse, con la terza un piccolo dubbio poi fugato. Con la quarta niente da fare, neanche lo scrollamento più violento riusciva a far capire cosa c'era dentro (e intanto la commessa di Ricordi cominciava a guardarmi male). Per cui rivolgo un appello e un annuncio: Scambio la mia doppia di "Truth" (Ewan) con una di "Love" (Ewan e Nicole). Grazie.
Etichette:
ewan mcgregor,
love,
moulin rouge,
nicole kidman,
truth
venerdì 12 settembre 2008
giovani d'oggi
BE YOUR OWN PET "Super Soaked" live
Altro disco per l'estate 2008. Il quartetto di Nashville al suo secondo disco si conferma non per l'originalità, ma per la freschezza. "Get Awkward" propone una mistura di pop e punk che non lascia un attimo di respiro per tutta la sua durata. E pensare che nessuno dei 4 supera i 20 anni. Ma c'è un piccolo problema. Il 1 agosto, con un comunicato stampa, i Be Your Own Pet si sono sciolti. Problemi con la casa discografica americana che aveva tolto dalla stampa 3 pezzi giudicati troppo controversi - ma che la casa inglese ha prontamente fatto uscire in un EP per il mercato americano - e il tentativo di indirizzarli più verso il pop che verso il punk ha fatto il resto. Tanto sono già tutti impegnati in progetti paralleli...
Intanto segnatevi quest'altro nome, le Vivian Girls, il disco esce a fine mese.
Altro disco per l'estate 2008. Il quartetto di Nashville al suo secondo disco si conferma non per l'originalità, ma per la freschezza. "Get Awkward" propone una mistura di pop e punk che non lascia un attimo di respiro per tutta la sua durata. E pensare che nessuno dei 4 supera i 20 anni. Ma c'è un piccolo problema. Il 1 agosto, con un comunicato stampa, i Be Your Own Pet si sono sciolti. Problemi con la casa discografica americana che aveva tolto dalla stampa 3 pezzi giudicati troppo controversi - ma che la casa inglese ha prontamente fatto uscire in un EP per il mercato americano - e il tentativo di indirizzarli più verso il pop che verso il punk ha fatto il resto. Tanto sono già tutti impegnati in progetti paralleli...
Intanto segnatevi quest'altro nome, le Vivian Girls, il disco esce a fine mese.
Etichette:
be your own pet,
pop,
punk,
soaked,
super
Iscriviti a:
Post (Atom)