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martedì 19 giugno 2012

Come on, baby don't you wanna go?

Domani e dopodomani tutti al cinema per rivedere o vedere per la prima volta "The Blues Brothers"! In edizione rimasterizzata o quello che è, ma credo che sia davvero un'occasione imperdibile, anche se il film è talmente noto e amato, passato tante volte in tv, visto e rivisto su vhs, dvd o in streaming. Ha senso vederlo su grande schermo perchè era nato per quella destinazione. Il progetto Blues Brothers nasce all'interno dello show cult "Saturday Night Live" come uno dei tanti sketch dei multiformi attori partecipanti, in questo caso i due John Belushi e Dan Aykroyd, ma è un pò riduttivo chiamarlo sketch, in quanto era un momento musicale di grande classe, grazie alla scelta dei musicisti coinvolti, in pratica il gruppo di Booker T & The MG's, più altri turnisti famosi del giro Atlantic Records. Il progetto funziona talmente bene che sfocia presto in un album "A Briefcase Full Of Blues", che in America vende alla grande. Nel frattempo John Belushi conosce il grande successo con "Animal House" e John Landis decide che i Blues Brothers meritano di uscire dal televisore e finire al cinema. Ma non con un filmetto qualsiasi, bensì "facciamo una cosa alla Spielberg!" Ecco quindi che lo spiegamento di forze diventa faraonico, dal cinemascope agli inseguimenti in macchina che fanno impallidire quelli di "Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo" (uno dei riferimenti di base), i tanti attori e caratteristi impiegati. Ma soprattutto la musica e gli artisti. Si toccano anche altri generi, il gospel per esempio con James Brown e Chaka Khan, il blues vero e proprio con John Lee Hooker nel mercato che suona "Boom Boom" (non compreso nel disco della colonna sonora), il country di "Rawhide" o anche di sfuggita la musica lounge, quando i due fratelli trovano buona parte della band impegnata in una rilettura della nostrana "Quando Quando Quando". C'è anche uno dei rari casi in cui la rilettura di un proprio brano è migliore dell'originale, mi riferisco ad Aretha Franklin, la "Think" del film è decisamente meglio della prima versione. E' un film che parla della sopravvivenza. Bisogna far sopravvivere l'orfanotrofio in cui i due fratelli Blues sono cresciuti, per cui si decide di rimettere su "la banda" per un concerto benefit. Ma è anche la sopravvivenza di un genere musicale, il rhythm'n'blues, che in quegli anni era diventato desueto, complice l'ascesa della discomusic. Per cui la storia gira intorno al momento del concerto che diventa il punto focale del film e l'entusiasmo del pubblico, dapprima poco convinto, si trasmette alla platea, in quell'istante noi diventiamo quel pubblico e i Blues Brothers suonano per noi. Spero infatti che il restauro ci restituisca la magia di quel momento al meglio. Ci sarebbero tante cose da dire e tanti pezzetti di film da commentare, ognuno ha il suo preferito, un pò come per "Frankenstein Junior", ma adesso non dico nulla e aspetto di rivedermi il film come se fosse una nuova "prima volta". Non mancate all'appuntamento!

venerdì 10 dicembre 2010

A star is born?


E questa come la spiego? Cioè, com'è che mi sono ritrovato sul palco di un piccolo teatro nei vicoli a cantare "Bankrobber" dei Clash insieme al mio amico Franco Zaio? Probabilmente ho una "bestia" dentro che si è manifestata quando Franco mi ha parlato della serata Clash in cui, oltre a ripresentare le canzoni interpretate nel suo disco autoprodotto "Know Your Clash", ci sarebbero stati degli ospiti per alcuni duetti. Gente che in passato ha suonato con lui, come Attilio, Francesca, Andrea, più Marco Cheldi degli Sleeves e Bobby Soul (già Voci Atroci, Sensasciou e Blindosbarra, tra gli altri), più Diego, giovane giornalista punk e Fritz come dj. Infatti mi è uscita fuori la frase: "E io che faccio?". Inizialmente si pensava che sarei stato l'addetto alle riprese video, ma poi la "bestia" ha tuonato: "Potrei cantare qualcosa anch'io". Nonostante una comprensibile perplessità iniziale, la cosa è andata avanti, avrei voluto fare "Guns Of Brixton", ma era già stata prenotata, così ho scelto "Bankrobber", un'altra delle mie preferite. Me la sono studiata, ma non siamo riusciti ad incontrarci prima per fare almeno una prova. Arriva l'8 dicembre e approfittiamo del soundcheck per provare. Così ho scoperto che potevo sentire la mia voce attraverso il microfono (lo so, sono un dilettante allo sbaraglio!), facciamo un paio di prove, la prima discreta, la seconda un pò meglio ma con qualche stonatura di troppo (confesso che solitamente canto quando sono...un pò meno sobrio del solito!). Comincio ad avere dei dubbi, poi, dopo aver mangiato un kebab in compagnia, la gente comincia ad arrivare...ed è più di quello che immaginavo. Il piccolo teatro si riempe e lo spettacolo comincia. Prima Franco fa un pò di brani da solo, poi cominciano gli ospiti e io sono il secondo, dopo Andrea che suona la sua Fender Jaguar rosso fiammeggiante, ma il primo a cantare. Dopo aver rischiato una caduta per raggiungere il palco, arrivo. Scambio qualche parola con Franco e questo mi tranquillizza un pò, le luci in faccia mi impedivano di vedere gli spettatori, ho chiesto preventivamente perdono a Joe Strummer e sono partito. Ed è andata bene, la "bestia" ha fatto tesoro di qualche suggerimento di amici, oppure si è mossa istintivamente, comunque non ho sbagliato niente e mi sono concesso un finale in crescendo. Insomma, successo di pubblico, ma a me interessava soprattutto il parere degli amici, a cui non avevo detto niente prima, ed erano tutti contenti, e questo per me vale più di qualsiasi cosa. Ho avuto la mia occasione e l'ho giocata bene e dopo anni come ascoltatore ho potuto provare il brivido di stare dalla parte del microfono, due lunghissimi minuti che per me sono stati un bel regalo di Natale. E ora? Come proseguirà la mia carriera? Boh? Mi tengo il ricordo di questa serata, che mi ha regalato tante emozioni anche con le esibizioni degli altri; una menzione speciale per Diego, che per problemi di lavoro è arrivato senza poter provare e non si è fatto intimorire per niente, io non credo che ce l'avrei fatta come lui.
La foto è opera di Antonio Amato, fotografo di vecchia scuola che ha il pregio di fare ottime cose senza tirarsela per niente (ha appena ripescato e pubblicato su Facebook due foto di David Bowie scattate a Genova quando era in periodo "berlinese", mi è tornato in mente l'articolo di giornale che ne parlava, ho cercato nei miei ritagli, ma non ce l'avevo). Grazie Antonio. E grazie Franco, e tutti gli amici che erano lì.

lunedì 1 novembre 2010

Sonic Reducer!

E ci siamo finalmente! Questo post era già pronto in bozza da due anni, ora ne state leggendo una sua versione remix. Oggi è nato il sito di Sonic Reducer, lo trovate nei miei link sulla destra o comunque a questo indirizzo: www.sonicreducer.it/
In realtà esisteva fino a ieri una precedente versione del sito, che per problemi vari non è mai riuscita a decollare come era stato previsto; ora la situazione è decisamente migliorata e anche se per ora è in fase iniziale, già dai prossimi giorni si dovrebbero vedere tutti i miglioramenti. Il sito ha a che fare col punk in tutte le sue declinazioni e in tutte le forme, dal vinile al cd, posters, fanzines, libri e ogni altro tipo di memorabilia. E' anche un motore di ricerca, ci sarà una sezione dedicata all'arte con autoproduzioni, forse anche una web-radio e l'ambizione è di farlo diventare un punto di riferimento non solo per l'Italia. Al momento è attiva la discografia di tutti i prodotti italiani dal 1977 al 1993, e cominciano ad essere visibili foto di alcune copertine. L'idea nasce dall'incontro di Marco, Roberto e Fritz, appassionati e collezionisti di punk, che decidono di mettere insieme le loro esperienze per questa cosa che potrebbe diventare davvero grossa. Significa anche mettere a disposizione di tutti un patrimonio di reperti e di conoscenze che rientrano nello spirito più puro della condivisione sul web. E mi inorgoglisce che il tutto sia nato a Genova e Savona; la mostra dei Clash dell'anno scorso era stato il primo evento pubblico di Sonic Reducer (ci sarà una replica con nuove cose a febbraio prossimo), ma ce ne saranno altri. Il sito è aperto alle collaborazioni, chiunque ha a disposizione materiale, audio, video, manifesti e quant'altro può farsi vivo e comunque c'è l'intenzione di non fermarsi al passato ma di aprirsi al futuro, per cui chi ha da proporre cose nuove è ben accetto.
A me questo sito sarà utilissimo, perchè il punk l'ho sempre vissuto un pò da lontano, sia all'epoca della sua uscita che in seguito. Mi piaceva la sua idea di energia, di ridiscutere tutto quello che era venuto prima, mentre musicalmente, a parte pochi nomi, mi attirava meno, sono stato più coinvolto dal post-punk o new wave o come volete chiamare quello che è arrivato appena dopo l'esplosione del punk originario. Solo in tempi più recenti ho cominciato ad apprezzare di più anche la musica, sono arrivato alla conclusione che il "one-two-three-four" dei Ramones sia veramente l'essenza dell'urlo primario del rock'n'roll o come vogliamo chiamare quella musica che ci scuote dentro, che ci dà delle vibrazioni positive.
Diciamo che anch'io faccio parte del progetto, collaboro con qualche traduzione qua e là, ma il mio contributo è davvero minuscolo rispetto alla mole di lavoro che hanno fatto Marco, Roberto e Fritz, più il webmaster Vittorio (che ancora non conosco) e li ringrazio per la fiducia che mi hanno accordato. Per me è un piacere e un onore fare questa presentazione perchè se lo meritano e perchè mi auguro che il sito diventi davvero IL sito di riferimento. Long Live Sonic Reducer!

lunedì 5 luglio 2010

L'occasione di una vita


NON sarò breve. Del resto vista la mia assenza da queste parti, ci vuole che mi dilunghi un pò più del solito. Bene, sto per parlare del mio telefilm preferito, cioè del migliore in assoluto mai prodotto. A parer mio, obviously. "Northern Exposure", che in italiano fu tradotto come "Un medico tra gli orsi", anche se di plantigradi non c'era traccia, a parte un episodio su 110. Serie trasmessa in USA tra il 1990 e il 1995, vincitrice di vari Emmy, che qui in Italia, oltre il titolo, ha avuto una vita piuttosto travagliata. Trasmessa su Raidue dal 1995 inizialmente la domenica alle 12, poi passata alle 17.30 per cinque giorni la settimana. Nel 96 due puntate a volta alle 10 (e hanno trasmesso tutti gli episodi) in piena estate, nel 97 ripresa dall'inizio per due settimane e poi scomparsa. Viene poi trasmessa in modo piuttosto confuso da TeleSanMarino, infine da Mediaset in orari sempre più assurdi (alle 4 di notte su rete4, appunto). La storia del telefilm è quella di un giovane medico ebreo-newyorkese che vince una borsa di studio con l'università dell'Alaska, si laurea e per ripagare la borsa deve fare quattro anni come medico di famiglia; immagina di finire nella capitale Anchorage, invece viene spedito nella cittadina di Cicely a contatto con una realtà molto diversa da quella prevista, in una comunità dove c'è integrazione tra americani e indiani (pellerossa) e dove ogni personaggio ha caratteristiche peculiari. Il contrasto fra la cultura tipicamente metropolitana del Dr. Fleischmann con la mentalità semplice ma un pò fuori degli schemi degli abitanti di Cicely, crea diversi spunti interessanti e divertenti, perchè il telefilm è soprattutto una commedia. Però in grado di affrontare anche tematiche più serie come le varie religioni (quella ebraica di Joel, quella indiana, quella cattolica), il tema della morte, spesso vista in modo insolito. C'è pure il primo matrimonio omosessuale della storia della tv (da ricordare la battuta del dj Chris, che è pure sacerdote dopo aver risposto a un annuncio su "Rolling Stone", quando pronuncia la frase: "Vi dichiaro marito e...ehm...sposati!"). La cosa che più mi ha colpito, oltre alla bellezza dei paesaggi (anche se l'Alaska è ricostruita nello stato di Washington, negli stessi luoghi di "Twin Peaks", di cui esiste un affettuoso omaggio/parodia in uno dei primi episodi), è stata (ma guarda un pò) la musica e l'uso che se ne fa; a volte è solo un sottofondo, che serve a caratterizzare i personaggi, a volte è descrittiva. Cito ad es. un episodio dove Maggie, che pilota un Cessna per le consegne ed è padrona di casa di Joel (nonchè in continua lotta con lui, anche se sotto sotto si piacciono), in cui, dopo l'ennesima morte di un suo fidanzato, si convince che un cane che comincia a seguirla e si siede dove si sedeva lui, sia la sua reincarnazione - in quel momento parte "My Boyfriend's Back" delle Angels (classico girl group dei primi 60's). Il finale di un altro episodio fu la spinta per cominciare a registrare le puntate nel 95. L'anno dopo, visto che si ricominciava da capo, mi sono rimesso a registrare le puntate; naturalmente qualcuna ha avuto problemi tecnici (timer che non partiva, vhs con nastro mangiato ecc.), così misi un annuncio su "Film Tv" che fu pubblicato dopo due mesi, proprio mentre stavo andando in ferie, e ho cominciato a ricevere telefonate da altra gente appassionata del telefilm. Da lì, con quelli più intraprendenti è nata l'idea di creare il fun (notare la grafia) club italiano e così sono diventato socio fondatore del "Cicely People". La cosa potrebbe diventare molto lunga, comunque da lì sono nate amicizie, ci sono stati raduni, nonchè una mia visita con altri 2 in America per il primo festival dedicato al telefilm nei luoghi dove è stato girato. Attualmente esiste la versione webbica come mailing list (vcicely@yahoogroups.com), in cui tra l'altro da un anno prosegue uno scambio di dvd con gli episodi tra amici vecchi e nuovi (io ho ancora solo i vhs), anche perchè in Italia su dvd è uscita solo la prima breve stagione con sette episodi. Del telefilm avevo fatto un breve accenno qui e un altro brevissimo qui. Ho scelto questa clip, dove si tratta anche di morte in modo da smitizzarla, in cui Ruth Ann, la padrona dell'emporio (una donna inglese che a un certo punto ha abbandonato marito e figli grandi per l'avventura in Alaska) compie gli anni e contemporaneamente si fa male a una caviglia, e Ed, ragazzo mezzo bianco e mezzo indiano, appassionato di cinema, che non sapeva cosa regalarle per il suo compleanno. E' in inglese, perchè noi fans italiani siamo un pò pigri per caricare qualcosa in italiano. In breve Ed porta Ruth Ann su una montagna e le mostra un pezzo di terreno, il suo regalo, destinato ad essere la tomba di Ruth Ann. "Chris mi aveva detto di fare qualcosa di personale...è per la tua tomba""Tu mi hai regalato una tomba per il mio compleanno?""Ti piace?" Ruth Ann ammette che il posto è bello, proprio un bel posto dove trascorrere l'eternità. E qui parte la genialità degli scrittori del telefilm quando Ruth Ann dice "Sai cosa voglio fare ora?"...beh, guardate e capirete perche è "l'occasione di una vita"

P.S. qui sotto la sigla del telefilm; se non vi innamorate di questi 44 secondi in cui un giovane alce attraversa le strade di Cicely all'alba...

mercoledì 23 settembre 2009

Prossimamente a Zena

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Allora, come potete leggere qui sopra, nel weekend del 9/10/11 ottobre a Genova ci sarà una mostra dedicata ai Clash, in occasione del trentennale di "London Calling". Ci saranno dischi, posters, riviste e memorabilia varie tratte dagli archivi di Fabrizio "Fritz" Barile. In più ci saranno due concerti: il venerdì Franco Zaio proporrà covers dei Clash in versione acustica, solo voce e chitarra; la cosa mi incuriosisce molto perchè non ho mai sentito una cosa del genere per i Clash e poi Franco ha sempre qualche sorpresa pronta, chissà se mi farà qualcuna delle mie preferite? Sabato invece una cover band vera, i Black Market; normalmente non sono molto d'accordo sulle cover band o tribute band, riconosco le capacità tecniche, ma non mi convincono del tutto. Cercherò di ascoltare senza prevenzione alcuna e vediamo se scatta qualcosa. Domenica niente musica, ma Luca Frazzi che presenterà il suo ultimo libro sui Clash, si parlerà di loro ma non solo, dovrebbe andare a ruota libera su qualunque cosa gli passi per la testa, insomma ci sarà da divertirsi. Ammetto di non essere mai stato un grande fan dei Clash, mi piacevano, ma non mi hanno mai preso il cuore totalmente. Riconosco la loro importanza nel panorama rock e il film su Joe Strummer mi è piaciuto un casino e anche commosso. L'appuntamento infine mi sembra da non perdere, per cui tutti/e a Genova! Zona Porto Antico, Magazzini del Cotone, 2° piano, negli spazi della Biblioteca De Amicis. Se non potete venire a Genova, no problem, perchè la mostra è strutturata per essere itinerante, per cui potrebbe in futuro capitare sotto casa vostra. Non è il solo avvenimento che si svolgerà prossimamente in questi spazi, grazie al deus ex machina Mauro Paolucci (il suo blog è qui): questo weekend (25/26/27 settembre) l'appuntamento più coraggioso, organizzato dai ragazzi di Disorder Drama. Trattasi di "Un pop-meriggio disordinato", in cui saranno protagonisti i bambini e la musica, con attività varie, tra cui assemblamento di strumenti, preparazione di un piccolo concerto di strumenti giocattolo e theremin, e concerti acustici di Karmatest, Kramers, Musica da Cucina e lo scatenato Rocktone Rebel, che userà un Commodore 64 e un Gameboy, più immagino tutte le sue varie scatoline elettroniche. Vi propongo il manifesto anche di questo perchè è troppo simpatico:
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Il successivo weekend, prima di quella dei Clash, mostra dedicata ai Beatles per i quarant'anni di "Abbey Road", con anche qui dischi, posters e quant'altro dall'archivio del collezionista Luciano La Bollita; da quello che ho letto, le attività collaterali mi sembrano più scarne, per cui di questo il poster è piccino (nonostante io sia fan dei Beatles):
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A proposito, i manifesti sono stati elaborati da Luca Malagò.
Concludo tornando all'inizio per dire che sono contento che ci sia questa occasione per riunire due persone che stimo molto, Franco e Fritz, anche se la mia conoscenza è piuttosto recente. Mi piace l'idea di due persone che, pur avendo già fatto un sacco di cose, chi facendo musica (Franco, vedi Cmpst n° 8), chi intorno alla musica (Fritz, vedi Cmpst n° 4), abbiano ancora voglia di fare altre cose e questo è un grandissimo sprone per chi, come me, è più pigro e insicuro. Per cui mi sento fortunato e soprattutto onorato di averli come amici.

P.S. scusate, la formattazione del blog e il programma che uso per caricare le immagini tagliano un parte laterale dei due manifestoni, ma ci tenevo che si vedessero più in grande...

giovedì 23 luglio 2009

Il post frivolo

Eccomi ritornato col pc funzionante, ma. Nel senso che ieri, appena ritirato, non riuscivo a collegarmi ad internet, ma era un problema di Tiscali. Ho perso tutte le mail da aprile ad ieri, e mi dispiace soprattutto per la corrispondenza con persone a me care, come l'amico Fritz; ho salvato le cose importanti del sito S.R. ma le cose più personali no, peccato, sono piccoli pezzi di vita che scompaiono. E attualmente il pc non mi riconosce più le chiavette usb...Comunque, cosa ho fatto nei giorni in cui non avevo il pezzo di plastica senza cui non possiamo più vivere? Ho approfittato delle diverse offerte musicali che c'erano in giro, stranamente abbondanti. Genova come Londra? Quello rimane un sogno, nonostante la mia città segua uno stile british classico da sempre. Giovedì sera puntata al Banano Tsunami al porto antico. E' una specie di chiatta sul mare con bar, tavoli e sedie che diventa luogo per concerti (ad esempio la rassegna acustica "Lorca" curata dai ragazzi di Metrodora) e con quelle lucine bianche accese ricorda il porticciolo di "Dawson's Creek". Ero lì per sentire Uni And Her Ukelele, cantante di San Francisco che suona appunto un ukelele. Lei è uno scricciolo biondo con occhi azzurri e una bella voce e ha dimostrato come possa bastare un semplice strumento e la giusta attitudine per portare a casa un bel risultato, complimenti. Prima di lei, gli svedesi A Smile And A Ribbon, tre ragazze e tre ragazzi che definirei come insopportabilmente carini. Prendendo come paragone i Belle And Sebastian, immaginate degli arrangiamenti ancora più leziosi e meno fantasiosi, delle vocine svenevoli che al confronto Isobel Campbell sembra Janis Joplin. La tastierista sembrava Haley Mills, la ragazzina bionda dei film Disney come "Pollyanna" e "Il cowboy col velo da sposa", un chitarrista era in perfetto stile Carnaby Street 1964 e aveva la chitarra squadrata come Ian Curtis nel video di "Love Will Tear Us Apart" e la cantante aveva il vestitino anni 50 e gli occhiali da zitella americana. Anche se il loro 7" aveva una confezione interessante l'ho lasciato lì. Matteo di Disorder Drama mi ha detto che per avere Uni ha dovuto prendere anche gli altri; tra l'altro panico all'inizio quando si nota che manca il pedale della batteria e così Anna si precipita dalla sua compara musicale delle She Said What! (il primo EP è uscito su Marsiglia Records) per recupare l'arnese (la cui mancanza non si sarebbe avvertita molto). Ho rivisto con piacere Giulio, tornato alla base per poco da Roma, che mi ha accolto calorosamente dopo aver saputo le mie disgrazie. Venerdì sera il tempo incerto con inizio pioggia mi fa desistere dall'andare a Sestri per il Festival Delle Periferie, memore anche della bufera con mini tromba d'aria dell'anno scorso; così ho perso l'esibizione degli eSMEN dell'amico Fabrizio (tra gli organizzatori del Festival), ma ci saranno altre occasioni. Sabato invece non perdo l'occasione, anche perchè gli headliners sono i Klasse Kriminale che mi incuriosivano perchè li conoscevo poco. E il loro concerto mi è piaciuto molto, pieno di energia punk con anche una bella cover di "If The Kids Are United" degli Sham 69. Ho approfittato per fare acquisti, due cd, un 7" con copertina in stile 2Tone e due spille, la maglietta sarà per un'altra volta. Per l'occasione pure Diego aveva i capelli ritti in testa e ha pogato felice come un bambino. Non ho fatto foto, ma ad un certo punto è salito sul palco un fotografo quasi professionale che spero prima o poi mi farà vedere i risultati ;). Anche domenica al Festival senza avere un nome particolare da seguire, è che mi piace l'atmosfera tranquilla che si respira, come se fosse una riunione tra amici. Forse con un pò più di pubblicità sarebbe venuta più gente, tra l'altro la location della Villa Rossi merita una visita. Comunque, a parte gli Altera, gruppo di "rock" che definisco con un unico termine: tronfio, la sorpresa sono stati i Kramers, che avevo già perso in passato, e che mi hanno convinto con il loro dance-pop molto divertente, anche loro su Marsiglia Records, me lo procurerò. Lunedì riposo, dovuto anche alle fatiche in piscina e alla sgroppata della sera prima quando da Caricamento a casa mia l'ho dovuta fare a piedi, causa perdita del bus notturno per un semaforo rosso; così ho saltato gli Incognito al porto antico. Martedì invece porto antico sì per Eric Burdon; resto in attesa davanti alle transenne prima della cassa per i tre altri possibili partecipanti che però non si materializzano. Partono le prime note, che faccio? Pago ed entro? Alla fine la mia anima genovese, che di solito tengo a bada, riemerge, poichè da lì si sente benissimo e si intravede la testolina di Eric in fondo, quindi "aggratis" diventa la parola d'ordine. Il ragazzo è ancora in buona forma vocale, però il concerto non mi ha convinto più di tanto. Tecnicamente è stato tutto a posto, però...non so. Da quando sono nella mia fase mutante (da un paio d'anni, quindi prima di diventare DAVVERO mutante grazie alla protesi in titanio), sto riconsiderando le mie certezze e devo dire che ho preferito la semplicità di Uni, l'energia dei Klasse Kriminale e la vivacità dei Kramers. I classici ci sono stati tutti, da "Don't Let me Be Misunderstood" quasi reggae a "House Of The Rising Sun", da "We've Gotta Get Out Of This Place" che in lunga session comprende anche "Why Can't We Live Together" di Timmy Thomas, alla cover di "Paint It Black" che è stata ottima. Insomma, un concerto per cui sbaverebbero quelli del Buscadero. Ieri maneggi con il computer. Bon, è tutto.

lunedì 13 luglio 2009

My swimming pool rocks!

Cosa c'è di più bello che nuotare (o arrancare) a tempo di musica? Nella piscina dove vado si alternano nomi come Bob Marley, Led Zeppelin, Clash, White Stripes, Green Day e oggi pure gli Arcade Fire con questo pezzo:

venerdì 17 aprile 2009

Ci vediamo sabato!

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Dove ci vediamo? In Via San Vincenzo 20 R da Disco Club per il Record Store Day, manifestazione che si svolge in contemporanea in tutto il pianeta a difesa dei negozi di dischi indipendenti dalle grandi catene commerciali. Il programma dettagliato potete leggerlo sul sito: www.discoclub65.it o cliccando sul mio link che trovate sulla destra. Ci saranno esibizioni dal vivo, un Dj set curato da Marco Sideri e Giovanni Besio, la presentazione del n° 10 della fanzine Compost e altre cose organizzate da Disorder Drama (link sempre sulla destra). Ci sarà anche una mostra fotografica di Fabrizio Barile, conosciuto da molti come Fritz, che sarà composta da foto inedite non comprese nel suo libro "Generazione Fuori Controllo - Punk+Skin=T.N.T.". Facendo un parallelo con l'ambiente musicale è come se fosse un intero album di out-takes. Occasione unica, anche perchè non sappiamo se e quando queste foto avranno una pubblicazione futura. La foto che vedete qui sopra (che ho dovuto ridurre per farcela stare) sarà visibile in mostra. Un grande grazie a Fritz che me l'ha gentilmente passata. Non mancate sabato, sosteniamo i piccoli negozi finchè ancora ci sono, perchè sono luoghi dove passa la cultura, con la c maiuscola o minuscola, decidete voi. Per i non liguri, informatevi su dove potete trovare il negozio più vicino a voi e fateci un salto sabato. O volete ridurvi a comprare i cd all'autogrill?

domenica 2 novembre 2008

dedicato a V.V.

T.REX "Get It On (Bang A Gong)" live 1973

Prima volta nel blog che rimetto un artista già passato di qui, tanto so che farò felice qualcuno. E non è neanche uno dei miei artisti preferiti, anche se sono in fase di riscoperta; ho trovato su Youtube un canale dedicato, chiamato MarcBolanLive che con un link ti dà anche la possibilità di scaricare un'apposita toolbar con tutto ciò che lo riguarda, compreso un player con tutte le canzoni ufficiali. La versione di questo famoso pezzo è fantastica e tutta da godere, trovate il tempo di seguirla perchè merita. Ma c'è una ragione per cui faccio questo post.
La settimana scorsa mi è capitato sotto mano mentre cercavo un'altra cosa (un classico caso di serendipity, argomento buono per un altro post...)un inserto a fumetti originariamente allegato a "Rumore". In esso c'era una mini-biografia di Marc in sette pagine creata da Vanna Vinci. C'è tutta la sua carriera in sintesi dall'ascesa alla caduta, alla rinascita e alla morte, il tutto in un linguaggio molto sintetico, come se fossero parole di una canzone, e anche il finale è secco, come lo schianto che ce lo ha portato via per sempre.
Giovedì sono andato a Lucca per la Fiera del Fumetto, come tutti gli anni, con gli amici soliti; anche se ci abbiamo mollato in quanto a passione fumettistica, è tradizione andare, così come è tradizione ritornare con un cabaret di paste comprate in loco, che vi consiglio caldamente. Insomma, allo stand delle Edizioni Kappa c'è Vanna che sta autografando alcuni libri, approfitto per fare tre acquisti e scambiare qualche parola con Massimiliano De Giovanni, e poi vado da lei e esordisco con "Dovrei farti una richiesta un pò strana. Ma quella storia con la biografia di Marc Bolan...", e lei "Ma tu sei mica quello che qualche anno fa su un forum mi chiedeva appunto di questa storia?". No, non ero io, ma da lì abbiamo cominciato a parlare e abbiamo scoperto passioni in comune, probabilmente inevitabili visto che siamo quasi coetanei e coincidenze, come il fatto che entrambi abbiamo appena comprato il libro "Please Kill Me". E così le ho chiesto se mi poteva fare un disegno di Marc. "Ci provo, vediamo se mi ricordo". E se lo ricordava bene, eccome. Vedere un'artista al lavoro è sempre molto istruttivo, prima i tratti a matita, poi i tratti ad inchiostro, in pochi minuti il mio disegno era pronto, con tanto di cappello e brillantini glitter sotto gli occhi. Il tutto è stato quasi magico perchè spontaneo e inaspettato. Oggi è l'ultimo giorno della Fiera, Vanna ha promesso di fare un giro sul mio blog e...beh, Vanna, questo post è tutto per te. Grazie ancora. E consigliami qualche bel libro su Pino Pascali e Biba, mi sa che sono personaggi interessanti.
"You're dirty and sweet, oh yeah!"