
We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
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martedì 19 giugno 2012
Come on, baby don't you wanna go?
Domani e dopodomani tutti al cinema per rivedere o vedere per la prima volta "The Blues Brothers"! In edizione rimasterizzata o quello che è, ma credo che sia davvero un'occasione imperdibile, anche se il film è talmente noto e amato, passato tante volte in tv, visto e rivisto su vhs, dvd o in streaming. Ha senso vederlo su grande schermo perchè era nato per quella destinazione. Il progetto Blues Brothers nasce all'interno dello show cult "Saturday Night Live" come uno dei tanti sketch dei multiformi attori partecipanti, in questo caso i due John Belushi e Dan Aykroyd, ma è un pò riduttivo chiamarlo sketch, in quanto era un momento musicale di grande classe, grazie alla scelta dei musicisti coinvolti, in pratica il gruppo di Booker T & The MG's, più altri turnisti famosi del giro Atlantic Records. Il progetto funziona talmente bene che sfocia presto in un album "A Briefcase Full Of Blues", che in America vende alla grande.
Nel frattempo John Belushi conosce il grande successo con "Animal House" e John Landis decide che i Blues Brothers meritano di uscire dal televisore e finire al cinema. Ma non con un filmetto qualsiasi, bensì "facciamo una cosa alla Spielberg!" Ecco quindi che lo spiegamento di forze diventa faraonico, dal cinemascope agli inseguimenti in macchina che fanno impallidire quelli di "Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo" (uno dei riferimenti di base), i tanti attori e caratteristi impiegati. Ma soprattutto la musica e gli artisti. Si toccano anche altri generi, il gospel per esempio con James Brown e Chaka Khan, il blues vero e proprio con John Lee Hooker nel mercato che suona "Boom Boom" (non compreso nel disco della colonna sonora), il country di "Rawhide" o anche di sfuggita la musica lounge, quando i due fratelli trovano buona parte della band impegnata in una rilettura della nostrana "Quando Quando Quando". C'è anche uno dei rari casi in cui la rilettura di un proprio brano è migliore dell'originale, mi riferisco ad Aretha Franklin, la "Think" del film è decisamente meglio della prima versione.
E' un film che parla della sopravvivenza. Bisogna far sopravvivere l'orfanotrofio in cui i due fratelli Blues sono cresciuti, per cui si decide di rimettere su "la banda" per un concerto benefit. Ma è anche la sopravvivenza di un genere musicale, il rhythm'n'blues, che in quegli anni era diventato desueto, complice l'ascesa della discomusic. Per cui la storia gira intorno al momento del concerto che diventa il punto focale del film e l'entusiasmo del pubblico, dapprima poco convinto, si trasmette alla platea, in quell'istante noi diventiamo quel pubblico e i Blues Brothers suonano per noi. Spero infatti che il restauro ci restituisca la magia di quel momento al meglio. Ci sarebbero tante cose da dire e tanti pezzetti di film da commentare, ognuno ha il suo preferito, un pò come per "Frankenstein Junior", ma adesso non dico nulla e aspetto di rivedermi il film come se fosse una nuova "prima volta". Non mancate all'appuntamento!

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giovedì 13 novembre 2008
Scusa!
Mi ricordo quando uscì "Animal House" al cinema nel 79. Con alcuni compagni di scuola dovevamo andare a vedere un altro film, che ora non ricordo, e non so perchè io e Antonio abbiamo cambiato idea e siamo andati a vedere questo. Beh, fu uno shock, come una palla di cannone in pieno petto! Questo film era veramente al di fuori delle nostre aspettative (per noi che frequentavamo una scuola di preti) e da allora sono rimasto preso al laccio da quest'uomo di origini albanesi che sapeva farti ridere anche solo alzando un sopracciglio. In questo film John Belushi non parla molto, ma il suo impatto sul pubblico è stato fortissimo lo stesso, credo che tutti si ricordino del personaggio di Bluto. Questa breve scena è memorabile per diversi motivi: innanzitutto si svolge durante il toga party, che era stato invocato proprio da lui (inutile dire che quell'estate ci fu un toga party sull'appennino emiliano dove andavo in vacanza). Poi le occhiate e le smorfie di John sono impagabili e la scena a me fa molto ridere soprattutto per la battuta finale, quel "Scusa!" che calza a pennello. Una curiosità: era previsto che la chitarra, preparata alla bisogna, si spaccasse al primo colpo. Invece che interrompere la scena, John Landis lasciò andare il rullo e Belushi con un paio di altri colpi riuscì nell'intento, praticamente quello che vediamo sullo schermo è una scena sbagliata. Un'altra curiosità è il testo della canzone fintamente romantica: "Ho dato al mio amore una ciliegia che non aveva nocciolo/Ho dato al mio amore una gallina che non aveva ossa/Ho dato al mio amore una storia che non aveva fine/Ho dato....CRASH! BOOM! BANG!
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