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venerdì 22 gennaio 2010

NEVER STOP!

JOE GIBBS AND THE DESTROYERS "Franco Nero"

Dedicato agli altri tre cavalieri!

mercoledì 7 gennaio 2009

Hail Hail I Ramoni!

Torno indietro un attimo al 5 gennaio. Quella sera finalmente avrei visto per la prima volta I Ramoni, il tributo ai Ramones in genovese. La loro storia è lunga e contorta (forse meglio dire distorta vista la musica) e la potete trovare nel loro MySpace qui: http://www.myspace.com/iramoni. Oppure potrei chiedere lumi e un commento a Franco Zaio che è stato uno dei membri fondatori. Attualmente la formazione vede Francu (un altro) alla batteria, Mariu al basso, Drittu alla chitarra e Dria alla voce, gli ultimi due sono i fratelli Carraro, dei quali ho conosciuto Andrea tramite MySpace.
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Andrea è una figura piuttosto conosciuta nella scena musicale cittadina, grazie anche alla sua (ex) attività di organizzatore di concerti, nonchè a livello nazionale come giornalista di "Rolling Stone". Cioè, recentemente ha intervistato Angus Young, mica artistucoli qualunque. Andrea ha anche un blog, ora piuttosto fermo, ma che vi consiglio per le cose passate, perchè mi hanno colpito varie volte in profondità. Link: http://andreacarraro.blogspot.com/
Torniamo alla serata. Il concerto vedeva oltre a loro I Guerrieri e Gli Ignoranti, insomma una tranquilla serata punk. Concerto per beneficenza a favore di un'associazione che si occupa di cani randagi, quindi un buon motivo per muovere il culo fuori di casa.
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Il locale è il Milk; non so perchè ma le poche volte che ci sono andato, o pioveva o c'era un freddo bestio. Stavolta c'è una combinazione delle due cose, con in più l'aggiunta, lungo la strada del ritorno, di simpatici fiocchetti di neve, piccolo antipasto della nevicata di ieri. Classico sforamento dell'orario grazie anche al problema del rinnovo delle tessere Arci, che praticamente nessuno il 5 gennaio possedeva; quindi si poteva prevedere che ci sarebbero state code all'entrata. Comunque. Finalmente entro e dopo aver visto due amici come Tixi e Giulio/DJ Hex/Intortator, riesco a scambiare qualche parola con Andrea, che si ricordava la mia faccia, nonostante ci siamo visti in precedenza per circa 10 minuti in un anno e mezzo.
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Intanto cominciano I Guerrieri, con un classico pop-punk in italiano molto piacevole. E dopo una piccola pausa, finalmente loro.
Piccola parentesi: avrei già dovuto vederli a luglio 2007, ma proprio in quei giorni non ero a Genova. Anche se in cambio ho potuto vivere un "momento perfetto", grazie indirettamente ad Andrea, che però è tutta un'altra storia. Chiusa parentesi.
Introdotti da un curioso medley dei Trilli ed Ennio Morricone, ecco entrare i quattro. E da lì parte il loro coinvolgente concerto senza praticamente tregua; l'attitudine è "compresa" nel ruolo ma giocosa, con anche lanci di stelle filanti e monete di cioccolato (solo a casa mi sono reso conto che me ne era finita una nella tasca del giubbotto!). L'idea di tradurre in genovese le canzoni dei Ramones senza perdere lo spirito originario è fantastica e realizzata con cura e amore. Dico solo che la "I Wanna Be Your Boyfriend" che diventa "Mi voggio esse o te mino" è geniale, attualmente è la mia preferita.
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Immagino che qualcuno penserà che risuonare i Ramones non sia un compito così difficile. Non sono musicista e non so leggere la musica, però penso che tecnicamente sia abbastanza facile. Ma. Un conto è sapere come si suonano tecnicamente i Ramones, un altro è saperli suonare DAVVERO, da dentro. Dopo aver vissuto quelle canzoni, quelle quattro note, quei "one, two , three, four" che sono la pura essenza del rock'n'roll. Non so se ne avevo già parlato e non ho voglia di andare a vedere, ma anche per i Ramones la mia è stata una (ri)scoperta recente, mi sono reso conto che sono un grande gruppo proprio per la loro semplicità. E comunque sono molto legato (e da molto tempo) a una loro canzone "Rockaway Beach", che è la suoneria del mio cellulare, ma anche questa è un'altra storia. Promossi su tutta la linea, anche se hanno provato a rovinarmi "Utri Beach", traduzione appunto di "Rockaway Beach". Nel dopo concerto mi sono procurato la maglietta, che appena il tempo sarà clemente potrò indossare orgogliosamente anche in ufficio; e anche una copia del mitico split-E.P. con i Beat-Offs, che ho protetto durante il lungo ritorno a casa come se fosse un cuccioletto smarrito (diciamo che un aiuto me l'ha dato anche la calda vodka...). Andrea mi ha detto che vorrebbero riuscire a organizzare un concerto più completo nel prossimo futuro, speriamo. Ho visto poco degli Ignoranti, anche se hanno fatto un casino pazzesco insieme al loro pubblico, l'atmosfera era molto vicina a un toga party. Una bella serata, in conclusione, anche se il Milk come locale mi lascia un pò freddo. A che ora è la prossima corriera per Pentema?
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domenica 26 ottobre 2008

Zaio Uber Alles

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Eccolo qua il nostro eroe nel pieno della sua esibizione ad Acqui Terme. Come saprete oggi era il grande giorno della presentazione del disco di Franco Zaio "Last Blues", con poesie di Cesare Pavese trasformate in canzoni. Torniamo un attimo indietro a stamattina, quando sono salito sul treno dopo aver dormito poche ore, non so dire quante visto che c'è stato il passaggio dall'ora legale a quella solare, reduce dal concerto degli Stiff Little Fingers. La giornata è buona, bel sole, temperatura gradevole...tranne ad Ovada, dove la nebbia regna sovrana (azz, mi sa che ho sbagliato abbigliamento, t-shirt e giubbotto leggero!). Ad Acqui il cielo è grigio, ma la temperatura è buona e niente nebbia. La prima cosa che vedo uscito alla stazione è l'insegna "Cozzeria", "specialità marinare"...ad Acqui?!? Mah, meglio non indagare. Il tragitto verso il luogo deputato, in Piazza della Bollente, così chiamata per la fonte di acqua termale che si trova in mezzo, è breve; appena sopra c'è la Libreria Cibrario, organizzatrice dell'evento, piccola ma fornita di cose interessanti, praticamente un'oasi di pensiero libero in una cittadina retta da una giunta di destra molto destra (avrebbero la brillante idea di impiantare in questa bella piazza una pista di pattinaggio su ghiaccio, nel punto più caldo della città!).
Franco è lì con la sua famiglia, mentre il compare Andrea Frascolla è in ritardo causa rallentamento per incidente in autostrada. Approfitto dell'attesa per fare colazione, che avevo saltato, al ritorno Andrea è arrivato con gli strumenti, dopo i necessari minuti per montare ampli e microfoni, si comincia: brevi interventi parlati da parte di un professore (sorry, non ricordo il nome), si alternano con la lettura della poesia da parte di Francesca
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e successiva esecuzione in musica della poesia appena recitata.
La parte più propriamente di concerto scorre via in scioltezza, ad ogni canzone l'atmosfera è sempre più rilassata e sicura, segno che gli anni di "mestiere" di entrambi i musicisti si fanno sentire. Anche i commenti, molto pacati, dei pochi astanti sono via via più convinti e positivi. E posso dire che personalmente "Last Blues", con la dedica allo zio Nino appena scomparso, è stato il momento più emozionante, davvero Franco hai trasmesso una forte emozione anche a chi, come me, non ha avuto la possibilità di incontrare una persona per te importante.
Grande successo, dunque, ma non avevo dubbi, anche se questa era la prima volta che vedevo Franco in azione. Ho girato anche tre mini video, ma avendo usato la macchina fotografica, sono un pò tremolanti, la qualità audio è decente, appena riesco a caricarli su Youtube, avviso. Dopo una degustazione di formaggi e marmellate prodotte artigianalmente da una vigilessa-attrice teatrale-futura imprenditrice agroturistica, irrorata da una buona barbera, si va a pranzo in trattoria rustica, da frequentare con molta più calma, visti i buoni prezzi e la qualità, anche se gli orari non sono proprio da sbaracco (però l'importante è entrare, poi la permanenza potrebbe protrarsi, eh!eh!).
Abbiamo fatto la foto di gruppo finale in questo luogo ameno
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That's all, Folks!

P.S. Ho dovuto ridurre il formato delle foto, sennò Blogger me le tagliava. Le caricherò anche sul mio MySpace, il link è qui a destra da qualche parte.