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venerdì 10 dicembre 2010

A star is born?


E questa come la spiego? Cioè, com'è che mi sono ritrovato sul palco di un piccolo teatro nei vicoli a cantare "Bankrobber" dei Clash insieme al mio amico Franco Zaio? Probabilmente ho una "bestia" dentro che si è manifestata quando Franco mi ha parlato della serata Clash in cui, oltre a ripresentare le canzoni interpretate nel suo disco autoprodotto "Know Your Clash", ci sarebbero stati degli ospiti per alcuni duetti. Gente che in passato ha suonato con lui, come Attilio, Francesca, Andrea, più Marco Cheldi degli Sleeves e Bobby Soul (già Voci Atroci, Sensasciou e Blindosbarra, tra gli altri), più Diego, giovane giornalista punk e Fritz come dj. Infatti mi è uscita fuori la frase: "E io che faccio?". Inizialmente si pensava che sarei stato l'addetto alle riprese video, ma poi la "bestia" ha tuonato: "Potrei cantare qualcosa anch'io". Nonostante una comprensibile perplessità iniziale, la cosa è andata avanti, avrei voluto fare "Guns Of Brixton", ma era già stata prenotata, così ho scelto "Bankrobber", un'altra delle mie preferite. Me la sono studiata, ma non siamo riusciti ad incontrarci prima per fare almeno una prova. Arriva l'8 dicembre e approfittiamo del soundcheck per provare. Così ho scoperto che potevo sentire la mia voce attraverso il microfono (lo so, sono un dilettante allo sbaraglio!), facciamo un paio di prove, la prima discreta, la seconda un pò meglio ma con qualche stonatura di troppo (confesso che solitamente canto quando sono...un pò meno sobrio del solito!). Comincio ad avere dei dubbi, poi, dopo aver mangiato un kebab in compagnia, la gente comincia ad arrivare...ed è più di quello che immaginavo. Il piccolo teatro si riempe e lo spettacolo comincia. Prima Franco fa un pò di brani da solo, poi cominciano gli ospiti e io sono il secondo, dopo Andrea che suona la sua Fender Jaguar rosso fiammeggiante, ma il primo a cantare. Dopo aver rischiato una caduta per raggiungere il palco, arrivo. Scambio qualche parola con Franco e questo mi tranquillizza un pò, le luci in faccia mi impedivano di vedere gli spettatori, ho chiesto preventivamente perdono a Joe Strummer e sono partito. Ed è andata bene, la "bestia" ha fatto tesoro di qualche suggerimento di amici, oppure si è mossa istintivamente, comunque non ho sbagliato niente e mi sono concesso un finale in crescendo. Insomma, successo di pubblico, ma a me interessava soprattutto il parere degli amici, a cui non avevo detto niente prima, ed erano tutti contenti, e questo per me vale più di qualsiasi cosa. Ho avuto la mia occasione e l'ho giocata bene e dopo anni come ascoltatore ho potuto provare il brivido di stare dalla parte del microfono, due lunghissimi minuti che per me sono stati un bel regalo di Natale. E ora? Come proseguirà la mia carriera? Boh? Mi tengo il ricordo di questa serata, che mi ha regalato tante emozioni anche con le esibizioni degli altri; una menzione speciale per Diego, che per problemi di lavoro è arrivato senza poter provare e non si è fatto intimorire per niente, io non credo che ce l'avrei fatta come lui.
La foto è opera di Antonio Amato, fotografo di vecchia scuola che ha il pregio di fare ottime cose senza tirarsela per niente (ha appena ripescato e pubblicato su Facebook due foto di David Bowie scattate a Genova quando era in periodo "berlinese", mi è tornato in mente l'articolo di giornale che ne parlava, ho cercato nei miei ritagli, ma non ce l'avevo). Grazie Antonio. E grazie Franco, e tutti gli amici che erano lì.

domenica 11 ottobre 2009

Appunti sparsi

A margine della mostra sui Clash al Porto Antico. Da spettatore presente alle 3 giornate posso dire di essermi divertito moltissimo. L'esposizione di memorabilia, dai posters alle spille, dai dischi alle fanzine, era molto ricca e piena di cose interessanti (e non c'è stato tutto, c'erano ancora 3/4 casse di roba che sono rimaste inutilizzate), ma questo me l'aspettavo dal buon Fritz. Riguardando le bacheche oggi con calma, ho visto cose che il primo giorno mi erano sfuggite, tra cui una traduzione che avevo curato per il sito di Sonic Reducer, ma soprattutto vedere il volantino a cui faceva riferimento la traduzione, quello di una marcia e di un concerto organizzato dall'Anti-Nazi League, è stato emozionante. Si può pensare che il collezionare tutte queste sia una mania, una malattia; è vero che spesso è per il puro piacere personale di possedere, ma so che quello che anima Fritz è anche il condividere tanta passione con più gente possibile e una mostra come questa è l'occasione giusta. Lo stesso Luca Frazzi, intervenuto oggi per parlare del suo libro per l'Arcana "I wanna riot", si è stupito di vedere alcune cose che si ricordava dall'epoca e altre di cui aveva solo sentito parlare. E parlando di Luca, parliamo anche delle iniziative collaterali contenute nella mostra. Venerdì il concerto acustico di Franco Zaio: sarò di parte, anche se ho cercato di far finta di non "conoscerlo", ma ancora una volta è riuscito a sorprendermi. La rilettura di tante canzoni dei Clash, anche qualcuna che non conoscevo, in chiave così scarna è stata emozionante (scusate se uso sempre le stesse parole, ma non trovavo un aggettivo diverso) e appagante, tra l'altro piuttosto corposa e con anche un bis, una "Guns Of Brixton" ripetuta, a cui abbiamo fatto pure qualche coretto. Franco ora vuole pure realizzare un bootleg di queste covers, mi sembra un'idea giusta, forse in ottica punk sarebbe meglio l'esperienza unica di "chi c'era c'era", però anche qui, perchè non condividere con altri? Sabato sala gremita durante l'esibizione dei Black Market, cover band di Genova che se l'è cavata molto bene col repertorio di Joe Strummer e soci, con anche un'ospitata di Marco Balestrino dei Klasse Kriminale negli ultimi due pezzi. Peccato solo per l'audio che copriva un pò le voci. Piccolo aneddoto che ho saputo stasera dalla Wendy: a un certo punto è entrato un tizio che avvicinandosi al bancone ha chiesto: "Ma sono i Clash? MINCHIA!" (detto con forte accento siciliano) e lei ha avuto un pò di difficoltà a spiegargli che non erano proprio QUEI Clash, ma un gruppo che suonava le loro canzoni. Oggi, come già detto, spazio a Luca Frazzi, che ha spiegato come è arrivato alla stesura di questo libro che analizza i testi dei Clash cercando di contestualizzare anche il rapporto dei Clash con l'Italia, di come li abbiamo vissuti dalle nostre parti, in modo da spogliarli dall'icona di "band politica", come sono/erano etichettati molto superficialmente. Diciamo solo che mi ha fatto venire voglia di leggere il libro, e questo mi sembra già un buon risultato.
Sono stato molto felice di aver potuto conoscere un mio contatto di Facebook, la mitica Dora che è venuta apposta da Varese con marito e figlia per questa mostra; le è molto piaciuto il concerto di Franco, e quindi ho approfittato per darle una copia del Cmpst con la sua intervista e anche il cd "Last Blues" (poi io me lo riaccatterò).
In conclusione sono stati per me 3 giorni bellissimi, carichi di emozioni, e passati troppo in fretta, ma questo è spesso il destino delle cose belle. Sarebbe stato meglio se fosse durata una settimana, ma mi accontento e faccio tesoro di queste ore. Non ho partecipato all'organizzazione della mostra, ma nel mio piccolo ho cercato di fare pubblicità qui, su MySpace e su Facebook; in più ho attaccato 3 manifesti nella notte torinese del concerto di Paul Collins e ho dato in giro a Genova un paio di locandine e qualche piccolo volantino autoprodotto. Ho dato una piccola mano in fase di chiusura della mostra e non vedo l'ora che ci sia di nuovo qualcosa del genere, anche per una questione di orgoglio cittadino, sarebbe bello se per una volta Genova diventasse capitale della musica con mostre di questa fattura. Il solo pensiero che domani devo tornare al lavoro e riprendere la vita "normale" mi fa stare male, ma faccio tesoro dei bei momenti che ho vissuto in quella sala. Grazie Fritz, grazie Wendy, grazie Roberto e Marco di Sonic Reducer, grazie a Zaio, ai Black Market, a Luca Frazzi, a Paolucci della Biblioteca De Amicis, a Dora e la sua famiglia, e a tutte le persone che hanno partecipato, conosciute e sconosciute, compreso l'ultimo arrivato che ha fotografato la mostra mentre veniva già sbaraccata.
E mettiamo anche un video dei Clash, và!
THE CLASH "White Riot" (live)

E un altro
THE CLASH "Career Opportunities" (live)

OK, ancora uno

The Clash - Bankrobber

Travis™ | Video MySpace

mercoledì 23 settembre 2009

Prossimamente a Zena

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Allora, come potete leggere qui sopra, nel weekend del 9/10/11 ottobre a Genova ci sarà una mostra dedicata ai Clash, in occasione del trentennale di "London Calling". Ci saranno dischi, posters, riviste e memorabilia varie tratte dagli archivi di Fabrizio "Fritz" Barile. In più ci saranno due concerti: il venerdì Franco Zaio proporrà covers dei Clash in versione acustica, solo voce e chitarra; la cosa mi incuriosisce molto perchè non ho mai sentito una cosa del genere per i Clash e poi Franco ha sempre qualche sorpresa pronta, chissà se mi farà qualcuna delle mie preferite? Sabato invece una cover band vera, i Black Market; normalmente non sono molto d'accordo sulle cover band o tribute band, riconosco le capacità tecniche, ma non mi convincono del tutto. Cercherò di ascoltare senza prevenzione alcuna e vediamo se scatta qualcosa. Domenica niente musica, ma Luca Frazzi che presenterà il suo ultimo libro sui Clash, si parlerà di loro ma non solo, dovrebbe andare a ruota libera su qualunque cosa gli passi per la testa, insomma ci sarà da divertirsi. Ammetto di non essere mai stato un grande fan dei Clash, mi piacevano, ma non mi hanno mai preso il cuore totalmente. Riconosco la loro importanza nel panorama rock e il film su Joe Strummer mi è piaciuto un casino e anche commosso. L'appuntamento infine mi sembra da non perdere, per cui tutti/e a Genova! Zona Porto Antico, Magazzini del Cotone, 2° piano, negli spazi della Biblioteca De Amicis. Se non potete venire a Genova, no problem, perchè la mostra è strutturata per essere itinerante, per cui potrebbe in futuro capitare sotto casa vostra. Non è il solo avvenimento che si svolgerà prossimamente in questi spazi, grazie al deus ex machina Mauro Paolucci (il suo blog è qui): questo weekend (25/26/27 settembre) l'appuntamento più coraggioso, organizzato dai ragazzi di Disorder Drama. Trattasi di "Un pop-meriggio disordinato", in cui saranno protagonisti i bambini e la musica, con attività varie, tra cui assemblamento di strumenti, preparazione di un piccolo concerto di strumenti giocattolo e theremin, e concerti acustici di Karmatest, Kramers, Musica da Cucina e lo scatenato Rocktone Rebel, che userà un Commodore 64 e un Gameboy, più immagino tutte le sue varie scatoline elettroniche. Vi propongo il manifesto anche di questo perchè è troppo simpatico:
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Il successivo weekend, prima di quella dei Clash, mostra dedicata ai Beatles per i quarant'anni di "Abbey Road", con anche qui dischi, posters e quant'altro dall'archivio del collezionista Luciano La Bollita; da quello che ho letto, le attività collaterali mi sembrano più scarne, per cui di questo il poster è piccino (nonostante io sia fan dei Beatles):
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A proposito, i manifesti sono stati elaborati da Luca Malagò.
Concludo tornando all'inizio per dire che sono contento che ci sia questa occasione per riunire due persone che stimo molto, Franco e Fritz, anche se la mia conoscenza è piuttosto recente. Mi piace l'idea di due persone che, pur avendo già fatto un sacco di cose, chi facendo musica (Franco, vedi Cmpst n° 8), chi intorno alla musica (Fritz, vedi Cmpst n° 4), abbiano ancora voglia di fare altre cose e questo è un grandissimo sprone per chi, come me, è più pigro e insicuro. Per cui mi sento fortunato e soprattutto onorato di averli come amici.

P.S. scusate, la formattazione del blog e il programma che uso per caricare le immagini tagliano un parte laterale dei due manifestoni, ma ci tenevo che si vedessero più in grande...

venerdì 5 giugno 2009

a Zaio e Frascolla...

...che hanno suonato al Lucrezia poco fa, in una serata tutta acustica che vedeva in apertura Chiara Ragnini in arte Ceanne McKee e in chiusura i Keezas. Serata riuscita con una buona atmosfera. Come promesso nel suo blog omonimo Franco Zaio, oltre ad alcune canzoni del suo disco "Last Blues", Franco e Andrea hanno eseguito alcune covers, "Here Comes The Rain Again" degli Eurythmics, "The Passenger" di Iggy Pop, "I Won't Back Down" di Tom Petty con Andrea voce solista, e "Love Will Tear Us Apart" dei Joy Division. Che era quella che temevo di più. Apparentemente è una canzone semplice che chiunque può cantare, ma proprio per questo le tante covers che ho sentito non mi hanno mai soddisfatto. E' una canzone perfetta nella sua semplicità e...non sono riuscito a dirglielo a voce con calma, ma...l'hanno azzeccata in pieno. Intanto vi propongo questa recentissima (marzo 2009) versione acustica di Bernard Sumner, molto molto interessante, peccato che Bernard ora porti sulla faccia i segni del tempo che passa:

Però la versione di Franco e Andrea è andata oltre, ha avuto quel pizzico in più di...non so come spiegarlo...emozione? E non lo dico per piaggieria perchè li conosco, veramente hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo. E quindi dedico loro questo video. Che non c'entra niente coi Joy Division, è tutt'altra cosa. Ma visto che era venuto il discorso su questa canzone, ecco il video, anche se la canzone non è completa. Notare a destra i finti combattenti e a sinistra i coristi che sopportano la fatica di fare "uh" e "ah" senza perdere il ritmo! Impagabili!