sabato 13 giugno 2009

Troppa pressione!

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Ecco il mio gruppo preferito di tutto lo ska revival, i Selecter. Perchè? Forse per la presenza femminile di Pauline Black, nella cui voce ci sono tracce di soul, e penso ormai che si sia capito quanto sono sensibile alle voci femminili, che personalmente penso siano un valore aggiunto. Comunque. Struttura del gruppo simile agli Specials, sette componenti, due cantanti, due chitarre, un organo, un basso e batteria. Multirazziale anche la composizione, però qui abbiamo un solo bianco, il chitarrista e compositore Neol Davies, tre provenienti dalla Giamaica (il bassista Charley Anderson, il batterista Charley H Bembridge e il tastierista Desmond Brown), uno dall'isola caraibica di St. Kitts, il cantante Arthur Gaps Hendrickson e uno dal Ghana, l'altro chitarrista Compton Amanor. Sia Compton che Pauline sono figli di genitori misti, Pauline inoltre, oltre ad essere l'altra inglese del gruppo, fu adottata in tenera età da una coppia di mezz'età e visse in un quartiere di bianchi. Quasi tutti con genitori divorziati, tutti della classe operaia, gravitano a Coventry in diversi gruppi prima di unirsi insieme in una miscela esplosiva. Energici quanto gli Specials, forse un filo meno versatili sul piano musicale, non passano inosservati. Posso solo immaginare cosa sia stato il tour estivo della 2 Tone nel 1979 che vedeva insieme gli Specials, i Selecter e i Madness! Il tutto consacrato nella puntata di "Top Of The Pops" dell'8 novembre che vedeva tutti e tre a celebrare i loro successi in classifica. I tre singoli incisi per l'etichetta sono altrettanti colpi sotto la cintura: "On My Radio" (sul retro "Too Much Pressure", scusate se è poco!), "Three Minute Hero" e "Missing Words". L'album "Too Much Pressure" praticamente non ha un attimo di pausa e possiamo considerarlo come l'epitome della parola "ska". Nonostante la provenienza di cinque di loro dal gruppo di reggae tradizionale Hard Top 22, i ritmi vengono spinti più forte, la versione di "Too Much Pressure" è più pulsante di quella uscita su singolo. Anche qui, come per gli Specials, testi che parlano di problemi quotidiani, di vita nelle strade (la magnifica "Out In The Streets"), di tempi difficili (bastano i titoli "Time Hard", "Danger", "Murder"). Presenti anche covers o riarrangementi di vecchie canzoni del primo ska. Spendo anche alcune parole sulla copertina: quella del primo album degli Specials, a parte presentare l'uniforme visiva dello ska, aveva una grafica troppo anni 60 per risultare completamente nuova. Qui l'immagine è diversa: l'uomo, che potrebbe essere la personificazione del Walt Jabsco dell'etichetta, ha la testa appoggiata su un braccio, affranto, il cappello è volato per terra, ma non è del tutto rassegnato, basta vedere la mano stretta in un pugno di rabbia; aggiungiamo il logo del gruppo molto punk e la cornice a scacchi bianchi e neri e abbiamo un'immagine potentissima, davvero una bella copertina.
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A sostegno del disco i Selecter partono per un tour che vede in cartellone anche le Bodysnatchers, appena entrate in etichetta e Holly and The Italians, scelti personalmente dal gruppo nonostante non fossero un gruppo ska; il che porta dei problemi perchè il pubblico non li accetta e dopo qualche data vengono rimpiazzati dagli Swinging Cats. Segue un tour americano che funziona bene, nonostante le differenze con la realtà inglese. La situazione 2 Tone però comincia a preoccupare i Selecter che vedono sempre più distanti i principi fondatori dell'etichetta, quella di lanciare nuovi talenti e seguirli senza che altre labels se li portino via, facendoli anche crescere. Nel primo anno le decisioni venivano prese dai due gruppi insieme, ma il fatto di perdere i contatti, vedi i tour americani non coincidenti, il successo più grande delle aspettative dell'affaire ska, con il conseguente arrivo sul mercato di un merchandising che non porta nessun soldo in tasca (sappiamo che quello della vendita di t-shirt e quant'altro è spesso fonte primaria di sostentamento per i gruppi non legati a majors), con in più l'aggravante del nome sbagliato "Selector" che crea confusione tra i fans. I Selecter tentano di convincere Jerry Dammers a chiudere l'etichetta mentre i gruppi sono ancora nel pieno successo, ma Jerry rifiuta. Nell'estate dell'80 i Selecter lasciano la 2 Tone per andare nelle braccia dirette della Chrysalis e fondano un'etichetta senza nome. Esce il singolo "The Whisper", non convincente del tutto, anche se sul retro ha una bella cover del classico "Train To Skaville". A settembre però Charley Anderson e Desmond Brown lasciano il gruppo e vengono rimpiazzati da James Mackie e Adam Williams. Viene registrato il secondo album, preceduto da una session per John Peel prima di Natale. Il singolo che lo intitola "Celebrate The Bullet" esce a febbraio dell'81, ma ha la sfortuna di coincidere temporalmente con il tentato omicidio di Ronald Reagan, per cui, con un titolo come "Festeggiate il proiettile", non riceve alcuna promozione radiofonica. Peccato perchè io trovo sia un pezzo fantastico, con una linea di basso incredibile e questo trombone quasi ghiacciato che dà un tocco dub al tutto. Il video viene girato al Colosseo nelle pause del tour italiano come supporters ai Talking Heads. L'album esce a marzo, ma non riceve grandi consensi tra il pubblico. Meno aggressivo del primo, mostra un atteggiamento più maturo e molta varietà di suoni al suo interno, anche la voce di Pauline ha molte sottigliezze in più. Tra le mie preferite "Deepwater", "Bombscare", "Washed Up And Left For Dead", "Cool Blue Lady", l'oscura "Their Dream Goes On" e la conclusiva "Bristol and Miami", che finisce in un coro spiritual.
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La fine si avvicina quando Pauline lascia per la carriera solista (ricordo un simpatico singolo "Pirates On the Airwaves") e poco dopo il gruppo si scioglie definitivamente. Anche per loro, come per gli Specials, ci saranno riunioni più o meno complete nel corso degli anni, anche se una vera con la formazione classica ancora non c'è stata. In entrambi i casi io non li ho più seguiti, quindi non so se si nascondono delle gemme nelle produzioni successive, non mi va di sporcare il ricordo di quei pochi anni magici. E ora un pò di video.
"On My Radio"

"Missing Words"

"Too Much Pressure"

"Celebrate The Bullet"

Prossima puntata: Madness, The Beat e gli altri.

2 commenti:

LaCippo ha detto...

E' anche il mio album preferito del genere, ho ballato un sacco di volte too much pressure e la trovo ancora molto divertente,una di quelle canzoni a cui non riesci a resistere, devi saltellare!!!
...mi sa che me lo rimetto sull'iPod :)

andrea sessarego ha detto...

THIS PRESSURE'S GOT TO STOP! IT'S GOT TO STOP, IT'S GOT TO STOP!