mercoledì 24 giugno 2009

In the studio

E arriviamo in fondo a queste celebrazioni per il trentennale della 2 Tone. Avevamo lasciato gli Specials in piena estate del 1981 al numero 1 con "Ghost Town" e contemporaneamente con l'uscita di scena di Terry, Neville e Lynval pronti a diventare Fun Boy Three e di Roddy ad inseguire la sua vena rockabilly (tornata di moda grazie al successo degli Stray Cats, usciti giusto in quel periodo). Di lì a poco anche il bassista Horace lascerà quando si farà coinvolgere dalla setta Exegesis, un culto para-religioso di cui Horace parlerà brevemente nel suo libro. Jerry Dammers è comunque pronto a continuare, riportando in auge la vecchia denominazione Special AKA. La prima uscita è il singolo "The Boiler" cantata da Rhoda Dakar, pezzo che era già nel repertorio delle Bodysnatchers, il suo ex-gruppo, ma non era stato inciso. Ed è una bomba. Ad orologeria. Il pezzo, nonostante una base easy-lounge molto carina, è un quasi rap dove Rhoda parla di uno stupro, interpretando anche le voci di lei e lui creando una tensione insostenibile che diventa insopportabile alla fine quando cominciano le urla di dolore. Riascoltato poco tempo fa, è ancora carico di tutta la sua drammaticità e non sono riuscito a trattenere una lacrima. Uscito a breve distanza da un caso di cronaca che vedeva uno stupratore assolto con una multa, fu trasmesso una volta per radio di giorno, ma viste le numerose telefonate di protesta, fu relegato in tarda serata e riuscì comunque ad entrare nelle zone basse della classifica. Su Youtube c'è un'esibizione dal vivo della sola Rhoda che canta su una base preregistrata, ma il video si interrompe proprio nel finale, quindi togliendo efficacia alla situazione. Se volete comunque lo metto.
Mentre si cerca di lanciare senza successo nuovi gruppi, gli Apollinaires e gli Higsons (che proponevano il white funk di moda nel periodo), Jerry raduna un nucleo di musicisti per preparare il nuovo album, comprendente l'altro sopravvissuto degli Specials, il batterista John Bradbury. Il tutto comincia nel 1982 e finisce, dopo un sacco di soldi spesi, nel 1984. Escono tre singoli: "War Crimes", "Racist Friend" e "Nelson Mandela". Sorvolando un attimo il primo, comunque degno, passo a "Racist Friend", uno di quei rari casi in cui il messaggio politico si sposa a una forma semplice e orecchiabile, basato su un riff di tromba di Dick Cuthell. "Se hai un amico razzista/adesso è il momento che la tua amicizia finisca/anche se è tua sorella o tuo fratello/o tuo cugino o tuo zio o il tuo amante". Eccola qui:

Il colpo di genio fu però "Nelson Mandela". Figura simbolo del movimento anti-apartheid, era in prigione da 21 anni quando Jerry venne a conoscenza della sua storia. La canzone fu registrata in soli 4 giorni ed entrò presto in classifica e con tutte le ragioni. Penso sia una delle migliori canzoni politiche mai create e in più la puoi anche ballare; sfido chiunque a non battere il piedino a tempo quando parte la musica. Il brano fu ovviamente censurato in Sudafrica, ma il messaggio riuscì ad arrivare lo stesso e Jerry rimase sorpreso ed orgoglioso quando vide in tv un servizio giornalistico su una rivolta di neri a Johannesburg che intovanano la canzone. Il movimento anti-apartheid proseguì negli anni successivi con "Sun City", voluta da Little Steven e nel 1988 ci fu un grande concerto-benefit a favore della scarcerazione di Nelson. L'anno successivo finalmente Mandela viene liberato e nel 1990 un altro mega-concerto, a cui sarà egli stesso presente, sancirà definitivamente la fine dell'apartheid, e naturalmente il pezzo sarà l'inno della serata. For your pleasure:

L'uscita dell'album "In The Studio" non viene promossa con un tour in quanto il nuovo cantante Stan Campbell lascia il gruppo appena prima che il disco arrivi nei negozi. Si preferisce così usare i video, uno per ogni canzone, già preparati. Esce un ultimo singolo ed è un altro pezzo delizioso dove Jerry è il cantante. Già il titolo "Quello che più mi piace di te è la tua ragazza" prepara l'atmosfera divertente della canzone, corredata anche dal video che vedete qui sotto.

L'album non riceve il successo sperato, nonostante a me piaccia molto, e quindi la storia finisce qui. L'anno successivo Jerry partecipa al singolo benefit per l'Etiopia "Starvation", che vedeva riuniti membri di Specials, Madness, UB40 e degli originali Pioneers che avevano portato al successo la canzone nel 1970. Nel corso degli anni si è parlato spesso di una reunion degli Specials, soprattutto durante gli anniversari della fondazione della 2 Tone (15 anni, 20, 25). L'anno scorso si riesce ad arrivare a una reunion non suonata quando la rivista Mojo fa entrare gli Specials nella sua Hall Of Fame. La decisione per un tour nel 2009 viene presa lì. All'inizio dell'anno nella natia Coventry cominciano le celebrazioni con l'apposizione di apposite placche commemorative rotonde, che ricordano l'etichetta dei dischi, nei luoghi simbolo come studi di registrazione e locali dove gli Specials avevano suonato. Il tour si è svolto in aprile, ma Jerry non c'era. Perchè? Non sono riuscito a capirlo del tutto, anche in un recente articolo su Record Collector si parlava genericamente di contrasti, senza specificare di che natura. Dai video presenti su Youtube, la band mi sembra ancora in ottima forma, tenuto conto anche degli acciacchi del tempo visibili sui volti e i corpi dei musicisti. Certo è strano vedere la band senza il suo formatore ed eminenza grigia alle tastiere...ma se volessero fare altre date in Europa non direi di no.
E finisco con alcune considerazioni personali. A me lo ska è piaciuto subito perchè era una musica sconosciuta e divertente, e mi è servita di passaggio dalla discomusic alla new wave. All'epoca il punk mi aveva colpito di striscio e non avevo approfondito più di tanto, preferendogli la discomusic. Poi, quando questa ha cominciato la sua parabola discendente, in cui l'evoluzione finì (faccio chiudere questo periodo con l'uscita in primavera dell'80 del 12" di "Right In The Socket" degli Shalamar, per me il 12" definitivo) e mi sono diretto verso il post-punk/new wave, anche perchè attratto da ritmiche che incrociavano la disco (ricordo che nelle mie estati emiliane "Psycho Killer" dei Talking Heads si ballava tranquillamente insieme a Donna Summer) e da altre cose che non ritrovavo nel rock classico o nell'odiato prog (e tacendo gli insopportabili cantautori italiani). Era un periodo di riscoperta di sonorità anni 60, vedi anche il contemporaneo mod-revival o cosa avevano scatenato in America i Blues Brothers per il rhythm'n'blues di Stax e Atlantic. Il fatto che poi questa musica venisse vista con sospetto dai critici di casa nostra me la faceva piacere anche di più. La 2 Tone e gli altri gruppi minori che giravano all'epoca hanno lasciato un segno forte che si è visto nel corso degli anni 80 con la seconda generazione di gruppi come i Potato Five in UK e gli Untouchables in USA. Negli anni 90 poi ci sono state le contaminazioni con l'hardcore e lo ska è diventato uno di quei generi "minori" che hanno sempre un buon ricambio generazionale, come il garage o il rockabilly.
Quando mi sono messo in testa di voler scrivere qualcosa sulla 2 Tone non pensavo che avrei scritto così tanto. Eppure ho cercato di essere il più sintetico possibile. L'amica Wendy mi ha fatto notare che forse sono stato poco sanguigno. Vero, mi è venuta la "sindrome della maestrina", ma l'intenzione non era quella di salire in cattedra. Ho cercato di mettere giù più informazioni possibili, considerando una naturale predisposizione alla pignoleria, perchè non mi piace l'approssimazione. E dove non riuscivo coi ricordi personali, ho preferito affidarmi a fonti librarie attendibili. Le mie capacità di scrittura sono queste e se non sono mai diventato un giornalista, ecco la spiegazione.
Uhm, forse dovrei citare il mio piccolo contributo alla causa della diffusione di questa musica citando l'episodio della "skatola", ma è un pò lungo, quindi chiudo qui. Ma se arrivano richieste...
Enjoy yourself, it's later than you think!

4 commenti:

DiamondDog ha detto...

Io ti assicuro che ho imparato di più sul movimento dello Ska da questa tua serie di post che da qualunque altra fonte.
Per questo ti ringrazio.
Chissenefrega dello stile (comunque adatto alla bisogna e dal quale si percepisce la tua passione per il genere), comunque questo è un blog mica il mucchio selvaggio.

andrea sessarego ha detto...

Grazie mille, Major! Sì, forse è un pò selvaggio, a volte è un pò mucchio, ma non l'insieme delle due cose ;)

Anonimo ha detto...

Si si. Maestrina!Evviva le maestrine(categoria protetta di cui faccio parte)e dato che mi hai tirato in mezzo ti mando i miei saluti.Ho comunque letto attentamente(quando potevo)il tuo "Bignami2tone" anche perchè questa musica fa parte della mia vita e quando la riascolto mi sento di nuovo quella sedicenne che colorava a scacchi il suo mondo
Bacini.
WENDY

andrea sessarego ha detto...

Grazie Wendy, e benvenuta ufficialmente sul mio blog! La prossima volta che ci vediamo ho qualcosina per te che ti farà molto piacere.
Un bacione!