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martedì 19 luglio 2011

sabato 13 giugno 2009

Troppa pressione!

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Ecco il mio gruppo preferito di tutto lo ska revival, i Selecter. Perchè? Forse per la presenza femminile di Pauline Black, nella cui voce ci sono tracce di soul, e penso ormai che si sia capito quanto sono sensibile alle voci femminili, che personalmente penso siano un valore aggiunto. Comunque. Struttura del gruppo simile agli Specials, sette componenti, due cantanti, due chitarre, un organo, un basso e batteria. Multirazziale anche la composizione, però qui abbiamo un solo bianco, il chitarrista e compositore Neol Davies, tre provenienti dalla Giamaica (il bassista Charley Anderson, il batterista Charley H Bembridge e il tastierista Desmond Brown), uno dall'isola caraibica di St. Kitts, il cantante Arthur Gaps Hendrickson e uno dal Ghana, l'altro chitarrista Compton Amanor. Sia Compton che Pauline sono figli di genitori misti, Pauline inoltre, oltre ad essere l'altra inglese del gruppo, fu adottata in tenera età da una coppia di mezz'età e visse in un quartiere di bianchi. Quasi tutti con genitori divorziati, tutti della classe operaia, gravitano a Coventry in diversi gruppi prima di unirsi insieme in una miscela esplosiva. Energici quanto gli Specials, forse un filo meno versatili sul piano musicale, non passano inosservati. Posso solo immaginare cosa sia stato il tour estivo della 2 Tone nel 1979 che vedeva insieme gli Specials, i Selecter e i Madness! Il tutto consacrato nella puntata di "Top Of The Pops" dell'8 novembre che vedeva tutti e tre a celebrare i loro successi in classifica. I tre singoli incisi per l'etichetta sono altrettanti colpi sotto la cintura: "On My Radio" (sul retro "Too Much Pressure", scusate se è poco!), "Three Minute Hero" e "Missing Words". L'album "Too Much Pressure" praticamente non ha un attimo di pausa e possiamo considerarlo come l'epitome della parola "ska". Nonostante la provenienza di cinque di loro dal gruppo di reggae tradizionale Hard Top 22, i ritmi vengono spinti più forte, la versione di "Too Much Pressure" è più pulsante di quella uscita su singolo. Anche qui, come per gli Specials, testi che parlano di problemi quotidiani, di vita nelle strade (la magnifica "Out In The Streets"), di tempi difficili (bastano i titoli "Time Hard", "Danger", "Murder"). Presenti anche covers o riarrangementi di vecchie canzoni del primo ska. Spendo anche alcune parole sulla copertina: quella del primo album degli Specials, a parte presentare l'uniforme visiva dello ska, aveva una grafica troppo anni 60 per risultare completamente nuova. Qui l'immagine è diversa: l'uomo, che potrebbe essere la personificazione del Walt Jabsco dell'etichetta, ha la testa appoggiata su un braccio, affranto, il cappello è volato per terra, ma non è del tutto rassegnato, basta vedere la mano stretta in un pugno di rabbia; aggiungiamo il logo del gruppo molto punk e la cornice a scacchi bianchi e neri e abbiamo un'immagine potentissima, davvero una bella copertina.
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A sostegno del disco i Selecter partono per un tour che vede in cartellone anche le Bodysnatchers, appena entrate in etichetta e Holly and The Italians, scelti personalmente dal gruppo nonostante non fossero un gruppo ska; il che porta dei problemi perchè il pubblico non li accetta e dopo qualche data vengono rimpiazzati dagli Swinging Cats. Segue un tour americano che funziona bene, nonostante le differenze con la realtà inglese. La situazione 2 Tone però comincia a preoccupare i Selecter che vedono sempre più distanti i principi fondatori dell'etichetta, quella di lanciare nuovi talenti e seguirli senza che altre labels se li portino via, facendoli anche crescere. Nel primo anno le decisioni venivano prese dai due gruppi insieme, ma il fatto di perdere i contatti, vedi i tour americani non coincidenti, il successo più grande delle aspettative dell'affaire ska, con il conseguente arrivo sul mercato di un merchandising che non porta nessun soldo in tasca (sappiamo che quello della vendita di t-shirt e quant'altro è spesso fonte primaria di sostentamento per i gruppi non legati a majors), con in più l'aggravante del nome sbagliato "Selector" che crea confusione tra i fans. I Selecter tentano di convincere Jerry Dammers a chiudere l'etichetta mentre i gruppi sono ancora nel pieno successo, ma Jerry rifiuta. Nell'estate dell'80 i Selecter lasciano la 2 Tone per andare nelle braccia dirette della Chrysalis e fondano un'etichetta senza nome. Esce il singolo "The Whisper", non convincente del tutto, anche se sul retro ha una bella cover del classico "Train To Skaville". A settembre però Charley Anderson e Desmond Brown lasciano il gruppo e vengono rimpiazzati da James Mackie e Adam Williams. Viene registrato il secondo album, preceduto da una session per John Peel prima di Natale. Il singolo che lo intitola "Celebrate The Bullet" esce a febbraio dell'81, ma ha la sfortuna di coincidere temporalmente con il tentato omicidio di Ronald Reagan, per cui, con un titolo come "Festeggiate il proiettile", non riceve alcuna promozione radiofonica. Peccato perchè io trovo sia un pezzo fantastico, con una linea di basso incredibile e questo trombone quasi ghiacciato che dà un tocco dub al tutto. Il video viene girato al Colosseo nelle pause del tour italiano come supporters ai Talking Heads. L'album esce a marzo, ma non riceve grandi consensi tra il pubblico. Meno aggressivo del primo, mostra un atteggiamento più maturo e molta varietà di suoni al suo interno, anche la voce di Pauline ha molte sottigliezze in più. Tra le mie preferite "Deepwater", "Bombscare", "Washed Up And Left For Dead", "Cool Blue Lady", l'oscura "Their Dream Goes On" e la conclusiva "Bristol and Miami", che finisce in un coro spiritual.
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La fine si avvicina quando Pauline lascia per la carriera solista (ricordo un simpatico singolo "Pirates On the Airwaves") e poco dopo il gruppo si scioglie definitivamente. Anche per loro, come per gli Specials, ci saranno riunioni più o meno complete nel corso degli anni, anche se una vera con la formazione classica ancora non c'è stata. In entrambi i casi io non li ho più seguiti, quindi non so se si nascondono delle gemme nelle produzioni successive, non mi va di sporcare il ricordo di quei pochi anni magici. E ora un pò di video.
"On My Radio"

"Missing Words"

"Too Much Pressure"

"Celebrate The Bullet"

Prossima puntata: Madness, The Beat e gli altri.

giovedì 11 giugno 2009

Ancora Specials

Così si chiamava il 2° lp degli Specials per il mercato italiano, rifacendosi a certe traduzioni degli anni 60 (I Favolosi Beatles, ad esempio). Ancora gli Specials, perchè sono stati il gruppo principe della 2 Tone e hanno segnato la strada per tutti gli altri. Dopo il successo del primo singolo, parte la ricerca per un produttore vero per l'album, invece viene scelta una persona appassionata di musica, non un produttore tout court, cioè Elvis Costello (il quale inciderà anche un singolo per la 2 Tone, ma la storia è un pò complicata...).
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A molti non è piaciuta la sua produzione, perchè la ritenevano inferiore agli infuocati set dal vivo. Ma nonostante tutto il disco funziona alla grande, dai pezzi più veloci come "Do The Dog", "Nite Klub" "Concrete Jungle" (scritto dal chitarrista Roddy Radiation) alle covers di vecchi classici come "You're Wondering Now" "A Message to You Rudy" (anche se il testo è un pò cambiato rispetto all'originale di Dandy Livingstone), e altre sono "interpretazioni", cioè sulla struttura di una canzone, spesso strumentale, se ne crea un'altra. Niente di nuovo, è in realtà un'omaggio alla pratica quotidiana che avveniva in Giamaica tra fine anni 50 e gli anni 60 (consigliato il libro "Bass Culture" edizioni Shake, excursus sulla musica giamaicana dagli anni 50 ad oggi). Lo ska classico viene contaminato da reggae, rock e un'urgenza figlia diretta del punk anche nei testi molto barricaderi. Gli Specials si erano già conquistati una buona reputazione grazie a concerti che diventavano una festa, quando Terry incitava il pubblico a salire sul palco per dei finali a rischio continuo per l'incolumità fisica. L'abitudine spesso degenerava e a volte terminare i concerti era un'impresa. I tour proseguivano senza sosta, durante l'estenuante tour americano dell'80 cominciano i problemi interni, com'è normale quando non hai un attimo da rifiatare e i differenti caratteri cozzano tra loro. Durante questo tour un EP con tutti pezzi dal vivo arriva al n° 1, ma non c'è tempo per festeggiare, c'è anche il tour in Giappone che incombe.
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Al momento di registrare il secondo album le tensioni e le fratture continuano, da una parte Jerry pronto a sperimentare con la lounge music in netto anticipo sui tempi, Roddy pronto a lasciare per seguire gli istinti rockabilly, gli altri più propensi a restare in ambito più tradizionale.
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"More Specials" è così diviso nettamente in due, la prima facciata, che non comprende il nuovo ottimo singolo "Rat Race", infila 6 pezzi uno più bello dell'altro dei "vecchi" Specials. La seconda segue l'estro innovatore di Jerry con scelte musicali quasi muzak (lo strumentale "Holiday Fortnight"), flirtando con un'elettronica molto misurata e divertente. Personalmente mi piace molto la lunga "Stereotypes", da sentire in cuffia la seconda parte quasi dub col toasting di Neville che va da un canale all'altro. Partecipano ai cori alcune Go-Go's, con le quali avevano diviso delle date in tour, ed è in questo periodo che Terry Hall e Jane Wiedlin scrivono insieme "Our Lips Are Sealed", primo grande hit per le ragazze e un hit minore per Terry nella versione dei Fun Boy Three. L'album riscuote un buon successo anche se i fans più oltranzisti lo schifano un pò. Ma il momento d'oro della 2 Tone è gia passato: i Selecter lasciano l'etichetta per il secondo disco, le nuove proposte Bodysnatchers e Swinging Cats non entrano in classifica, persino il tentativo di lanciare il vecchio Rico Rodriquez (trombonista sia nella vecchia che nella nuova versione di "A message to you, Rudy") fallisce. Nei primi mesi del 1981 esce, dopo vari rinvii, il film "Dance Craze" con esibizioni dal vivo di tutti i gruppi dell'etichetta più i Bad Manners, con un successo molto limitato che lo fa quasi sembrare un'epitaffio. Sorgono sempre più problemi durante i concerti, Lynval Golding è vittima di un attacco razzista fuori da un club, scoppiano risse in diversi quartieri di Londra. A giugno il nuovo singolo "Ghost Town" cattura bene l'atmosfera di quei momenti e finisce al n° 1. Ma nonostante questo, si conclude l'epopea: Terry, Neville e Lynval lasciano il gruppo per formare i Fun Boy Three, poco dopo anche Roddy lascia, e gli Specials in formazione classica non esistono più. Nel corso del tempo ci saranno tentativi di riunione e formazioni monche a proseguire con il nome, fino al reunion tour di quest'anno...ma siamo già oltre. Per ora un pò di video:
"A Message To You Rudy"

"Too Much Too Young"

"Liquidator/Skinhead Moonstomp"

"Enjoy Yourself"

"Ghost Town"

Prossima puntata: Selecter!

martedì 9 giugno 2009

Viviamo come ai tempi dei veri gangsters?

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E finalmente comincio le celebrazioni del trentennale della 2 Tone. Sto parlando di quella piccola stagione felice che cominciò nel marzo del 1979 con la creazione dell'etichetta discografica 2 Tone e il diffondersi dello ska-revival. Tutto nasce dalla mente di Jerry Dammers, musicista di Coventry, che forma un gruppo, inizialmente chiamato Coventry Automatics, poi diventato The Special A.K.A. e infine più semplicemente The Specials. In breve: nel 1978 Jerry va a Londra cercando di incontrare Johnny Rotten, appena sciolti i Sex Pistols, per chiedergli se voleva diventare il cantante del suo gruppo, ma non riesce a contattarlo. Conosce però Bernie Rhodes, il manager dei Clash, gli fa sentire qualche nastro e Bernie, dopo anche l'approvazione entusiasta di Joe Strummer, propone un ruolo da supporters all'On Parole Tour dei Clash, che vedeva in scaletta anche i Suicide. Partecipano a qualche data del tour, Bernie promette mari e monti, ma nei mesi successivi niente si concretizza. Così Jerry decide di fare da solo: crea una sua etichetta, la chiama 2 Tone, rifacendosi al "tonic suit", il classico completo maschile dei rude boys giamaicani e dei mods, e puntando l'accento sui due toni, bianco e nero (come il classico design optical degli anni 60), ad indicare la struttura del gruppo formato da bianchi e neri. L'omino sull'etichetta, battezzato Walt Jabsco, si basa su una foto di Peter Tosh presa da una copertina dei Wailers, questa:
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(da sinistra a destra: Bunny Wailer, Bob Marley e Peter Tosh)
Riescono ad autoprodursi, ma i soldi bastano a coprire le spese per una sola facciata: il pezzo si chiama "Gangsters" ed è basato sul vecchio pezzo ska "Al Capone" di Prince Buster. Così Jerry contatta il suo amico Neol Davies, chiedendogli se voleva usare una sua registrazione di due anni prima per la facciata b. Lo strumentale, che era senza nome, viene chiamato "The Selecter" e così anche il gruppo, in realtà ancora inesistente (alla registrazione parteciparono solo Neol, il batterista John Bradbury e un trombonista). Jerry contatta poi la Rough Trade, che si offre di distribuire 5000 copie del singolo, il quale ha un'anonima copertina bianca forata (quella nella foto iniziale) con titoli e gruppi stampati con un timbro (toccò a Terry Hall, cantante e Horace Panter, bassista, l'onere di timbrare le copertine una ad una). Grazie a buone recensioni di concerti e una session registrata per il programma di Santo John Peel, la prima tiratura viene esaurita presto. Così a giugno viene firmato un contratto con la Chrysalis e il singolo esce nella classica copertina forata con Walt e la striscia a scacchi bianchi e neri. Il successo sarà immediato, il singolo arriva nella Top Ten. Il bello è che tutto accade mantenendo un'ottica punk o DIY, vedi l'estetica spartana dei singoli, senza vere immagini del gruppo, o il fatto che non esista una vera sede per la 2 Tone. Si dà quindi più importanza alla label in sè, per cui compri il disco perchè è 2 Tone, un pò come succedeva per la Stax o la Motown. Anche il fatto che in quasi tutti i singoli una facciata sia una cover, fa sì che le royalties siano minori, quindi possiamo definire scarse le capacità imprenditoriali di Jerry da un punto di vista meramente di guadagno. Ma bisogna riconoscere lo spirito naif di integrità e un'attitudine genuina per cui si pensa più al fare musica per il puro piacere di farla e diffonderla.
Ecco il video ufficiale di "Gangsters":

E qui una versione live dell'epoca:

Fonti librarie consigliate: "The Two Tone Story" di George Marshall e "Ska'd For Life" di Horace Panter. Qualcuno dovrebbe tradurle anche in italiano...