sabato 27 giugno 2009

Ho indagato...

...come promesso nel mio post "Un Passo Avanti" e devo dire che il nuovo album dei Madness è davvero bello! "The Liberty Of Norton Folgate" è un concept album dedicato a un quartiere di Londra ed è pieno di canzoni in pure stile Madness, con il loro pop virato sixties e tinte di reggae. Molte di queste canzoni farebbero un figurone come singoli e fa piacere constatare che si può invecchiare con stile e grazia e, come in questo disco, ritrovare un'ispirazione che sembrava perduta. Approfitto per riportare qui di seguito la recensione che l'amico Antonio Vivaldi ha scritto per il sito di Disco Club e che mi ha convinto ad investigare. Lo faccio anche per solidarietà in quanto pure Antonio in questo 2009 ha avuto il suo incidente personale, meno grave del mio, si è solo sfracellato la faccia cadendo in bicicletta (anche se ora i segni sono scomparsi):
I Madness? Quelli che trent’anni fa cantavano One Step Beyond (anche in italiano: “un passo avanteeee”)? Sì, loro. Quasi dimenticati dalle nostre parti, in Gran Bretagna i ‘nutty boys’ hanno continuato a fare dischi e a spedire singoli nelle patrie classifiche. L’ultimo paio di album non era gran cosa, mentre The Liberty Of Norton Folgate è, in tutto e per tutto, un capolavoro, una raccolta di canzoni caleidoscopiche e travolgenti, capaci di attingere alle antiche origini ska (Bingo, Forever Young – non quella di Dylan) e di creare, tra tastiere, fiati e orchestra, un pop ad ampio respiro in cui si fondono Ivor Novello, i Move, Ian Dury e il miglior Joe Jackson (Rainbows, Dust Devil, That Close, NW5). E quando, alla fine, arriva la title-track, la resa è totale: dieci minuti di canzone roboante ma per nulla pretenziosa (quasi un piccolo musical) con un testo che è un inno all’accoglienza e alla tolleranza (tema delicato questo, anche e soprattutto dalle nostre parti). Ciò detto, occorre ancora spiegare che The Liberty Of Norton Folgate è un album a tema dedicato a un quartiere di Londra che ebbe a lungo uno statuto semi-autonomo ospitando e inglobando nel corso del tempo diverse ondate migratorie, dagli ugonotti francesi ai pakistani. E se poi si aggiunge che l’interesse creato dal disco ha fatto sì che il quartiere non sia stato scempiato da un grattacielo di cinquanta piani, non resta che togliersi tanto di cappello (e occhiali scuri) di fronte ai Madness. (Antonio Vivaldi)
E ora musica! Dallo show di Jools Holland ecco "Forever Young", il cui ritornello vi si appiccicherà come colla:

Il singolo "Dust Devil"

La mia preferita attuale "Idiot Child" da un concerto di anteprima dell'anno scorso.

Un album perfetto per la vostra estate!

2 commenti:

DiamondDog ha detto...

ammazza sono ancora capaci di fare canzoni così??
mi procurerò il disco sicuro.

andrea sessarego ha detto...

non rimarrai deluso, come dice il mio amico Joe Falchetto!;)