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venerdì 5 novembre 2010

Adesso basta!

Sono stufo, non ne posso più. L'ultima sparata del premier è la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso. Potevo solo mettere il link (che è comunque qui), ma preferisco un copia e incolla. Il titolo dell'articolo è "Omofobia e Sessuofobia". Dico solo questo: le battute e gli insulti, in generale le parole, se ripetute giorno dopo giorno fanno male, molto male. Fanno più male delle botte.

OMOFOBIA & SESSUOFOBIA

Si scavano fossati, si inventano presupposti scientifici inestistenti, si appellano ai testi sacri ed alla natura... ma hanno semplicemente paura di capire.
E’ un’attività sempre in voga la caccia al gay, dalle nostre parti, che si arricchisce di bizzarre iniziative e pindariche astrazioni intellettuali per giustificare la messa al bando del "diverso".
"Diverso da chi?" verrebbe da dire ripropronendo il titolo di un ottimo film italiano di qualche tempo fa.
Piace molto agli inquisitori di turno annoverare l’omosessualità tra le malattie umane nello sforzo di accreditare l’atto discriminatorio con il pietismo e con l’accondiscendenza che si rivolgono ad un malato terminale. Vengono poste a margine, o totalmente escluse, le implicazioni affettive: i sentimenti, le passioni, l’amore, la gioia, il dolore, la fedeltà, tutte quelle emozioni che rendono un individuo un essere umano che vive una situazione di coppia.
Tutto il focus si concentra sul sesso, sull’atto sessuale, sull’innaturalezza, così definita, di una pratica che non conduce alla naturale procreazione.
Questo atteggiamento ci fa essere sempre più certi su quale sia il vero motore che anima tutto il processo discriminatorio: la sessuofobia. E’ il sesso così vissuto fuori dai parametri "regolari" che sconvolge certe menti; soprattutto quelle dedite a pensare che regole scritte e formulate millenni or sono, possano essere adatte per tutta l’era dell’umanità. Considerando che il "messaggio" è quanto mai artificioso, costruito politicamente a tavolino (vedi la scelta dei vangeli canonici) e che è stato arricchito nel tempo di elementi estranei (vedi l’infallibilità del pontefice) e che buona parte di questi testi si basano su presupposti storici dubbi (ricalcano pari pari divinità pagane precedenti) e "verità" assolutamente antiscientifiche (immacolate concezioni e via dicendo), forse sarebbe ora di domandarsi seriamente quanto questi "messaggi" siano fonte credibile per giudicare in modo così duro un fenomeno che appartiene al regno animale, ed umano, dalla notte dei tempi.
Veniamo al mondo come maschi o femmine per un "banale" cromosoma. Non lo scegliamo il sesso, ce lo ritroviamo, ci piaccia o meno, e dobbiamo solo sperare che tutto il nostro corpo ed il nostro essere sia conforme alla scelta del cromosoma. E se non è così? Se la "natura madre" ci ha costruito e, forse voluto, diversamente? E che ne è di tutte quelle caratteristiche fondanti della persona umana che esistino oltre al sesso? Le cancelliamo per via di un cromosoma?
C’è un mucchio di gente che ulula al vento aria fritta per difendere 4 cellule che sono "potenzialmente una vita", ma sono sempre 4 cellule, e non ha decenza e riguardi per le persone vere, in carne ed ossa, compiute, adulte, capaci di sentire dolore, tristezza, malinconia per essere colpite ed infangate per qualcosa che non hanno scelto ma che fa parte della loro persona e del loro diritto di essere come sono.
Il gesto peggiore di questi Savonarola di turno è la negazione dell’umanità degli omosessuali in nome dell’amore "divino". Mi è capitato di sentire argomenti che sconfinano nell’assurdo: ma se accettiamo l’omosessualità... che ne è della procreazione?
Sarebbe a dire che, per qualcuno, se accettiamo l’omosessuale come persona... tutti diventiamo omosessuali. Una stravaganza ignorante, tra l’altro, perché ignora la nostra vera identità di noi individui composti da entrambi i soggetti dell’equazione: maschio e femmina. L’identità dei due generi alberga sempre dentro di noi e si può anche manifestare in quello sconfinato mondo, così poetico e fantasioso, che sono le fantasie sessuali. Il mondo della sessualità è una sterminata prateria di immaginazione tipica dell’essere umano. E ciò che ci differenzia dal semplice animale che esegue il coito per puro istinto naturale con il solo obiettivo della riproduzione.
Ma questo è ciò a cui vorrebbero ridurci. Coniglietti (adorabili) che proliferano senza fantasia e per "puro" dovere.
Non è colpa nostra se costoro non sanno apprezzare la gioiosa, naturale, fantasiosa, dialettica del cuore e della mente che attraversa una coppia felice nel vissuto dell’atto sessuale; sia esso etero od omo. La malattia del sesso sta in coloro che ne sono succubi o che piegano ad esso ogni relazione (sia etero che omo), non in chi la vive con lo spirito naturale e quindi "divino" dell’amore. Il "peccato" è un concetto estraneo alla natura, l’ha inventato chi ha deciso che "gli altri" devono essere posti sotto il controllo di una qualche autorità, in genere, guarda caso, la sua.
La "paura" del sesso e di chi lo pratica diversamente da noi è, questa sì, la vera malattia che fornisce presupposti per discriminare, per disprezzare, per incitare all’odio del diverso.
Costoro sono i veri "estranei" alla divinità che alberga nell’umanità profonda degli individui che amano, sempre e comunque, senza concedere ai libri od alle parole di negare l’esistenza dell’altro, qualunque forma, sesso, razza, colore, preferenze sessuali esso abbia.

giovedì 5 agosto 2010

Non ho ancora gettato la spugna

No, no, no. Ok, mi è sempre più difficile raccogliere le idee per scrivere qualcosa che abbia un senso per me. Però non voglio gettare la spugna. Franco ha ragione, devo scrivere qualcosa sul concerto degli Specials, belin, erano 30 anni che li aspettavo! E anche su John Peel, doveva essere uno dei miei primi post, e invece ancora nulla, dopo due anni. Non posso abbandonare un progetto a cui tenevo. Ce la devo fare. E ce la farò!

domenica 28 marzo 2010

e ogni volta mi commuovo...

SOFT VERDICT/WIM MERTENS "Close Cover"

...quando sento queste poche note di pianoforte, per la sua bellezza infinita e pura. In assoluto uno dei pezzi della mia vita.

domenica 28 febbraio 2010

Lasciar scorrere il pesce

Rubo l'espressione al mio amico Angelo perchè da quando ho messo il mio post apocalittico (eventualmente è qui), la situazione sul lavoro è cambiata. Ebbene sì, ho lasciato scorrere il pesce e piano piano le cose stanno girando come volevo io. Il che mi pone poi in una situazione di delirio di onnipotenza, ora potrei dedicarmi alla conquista del mondo!!! eh!eh! No, davvero, per ora mi va bene così. E' successo dell'altro in verità, alcuni degli amici più cari, che spesso passano da queste parti, ne sono a conoscenza. Diciamo che sono in una fase di cambiamento, di crescita e al momento la mia sensazione è molto positiva, l'incoraggiamento che ho avuto da queste persone mi ha aiutato molto e quindi il mio orizzonte ora non lo vedo più così nero. Ultimamente non sono stato molto attivo col blog, forse è un pò di stanchezza, forse sono io che non ho queste grandi capacità di scrittura e non sento di essere in grado di sostenere una continuità quasi quotidiana del blog. Sarò sporadico mentre comincio la mia nuova vita. Onde per cui...
DEPECHE MODE "New Life" live 1981, con ancora Vince Clarke in formazione

venerdì 1 gennaio 2010

La festa è finita...

DEAD CAN DANCE "The Carnival Is Over"

...ma soprattutto il fottuto 2009 se n'è andato. Ora si raccolgono i cocci e si comincia con spirito nuovo. Toh, sta pure spuntando un timido sole! Non ho fatto un post di auguri di chiusura e non lo faccio ora. Ma voglio bene a voi tutti.
Un bacio.

domenica 20 dicembre 2009

Ecce homo

LONDRA (Gran Bretagna), 19 dicembre 2009 - "Sono un giocatore di rugby. E sono gay". Gareth Thomas, ex capitano del Galles, rompe un tabù e scuote il mondo della palla ovale, sport da sempre considerato maschio e "macho" per eccellenza.
"Non voglio essere identificato come un giocatore omosessuale - ha detto in un'intervista al Daily Mail il 35enne, ala-centro dei Cardiff Blues - Prima di tutto sono un giocatore di rugby, sono un uomo. Ma questo non significa che desideri ogni uomo su questo pianeta". A colpire è anche la "portata" di questa ammissione. A fare outing non è un personaggio di secondo piano, ma un'autentica leggenda del rugby gallese. Thomas, che nel 2006 si è separato dalla moglie Jemma dopo quattro anni di matrimonio, è stato il primo giocatore a tagliare il traguardo dei 100 caps con la maglia del Galles: cresciuto nel Bridgend, la squadra della sua città, ha militato poi nei Cardiff Blues e nei Celtic Warriors, poi tre anni in Francia con il Tolosa e nel 2007 il ritorno a Cardiff.
"E' il momento giusto" — "Il rugby è lo sport più duro, è il più "macho" tra quelli maschili - ha detto Thomas - Questo regala un'immagine ai giocatori. Il rugby per molti versi è barbarico. Non avrei potuto fare outing senza prima essermi affermato come giocatore e senza essermi guadagnato il rispetto sul campo - spiega ancora Thomas, che ritiene di aver scelto "il momento giusto" per uscire allo scoperto - Il rugby era la mia passione, la mia intera vita e non ero pronto a rischiare di perdere tutto ciò che ho amato. Capita di essere gay: quello che faccio quando chiudo la porta di casa mia non ha nulla a che fare con ciò che ho conquistato in campo. È difficile essere l'unico giocatore di livello internazionale pronto a rompere il tabù. Guardando i numeri, non posso essere l'unico. Ma non ho notizia di altri omosessuali ancora in attività. Sarei felicissimo se, nell'arco di 10 anni, questo non fosse più un argomento da affrontare nello sport"
Thomas ha chiuso la carriera in nazionale dopo aver indossato la fascia di capitano nella Coppa del Mondo del 2007. Proprio in nazionale, il gallese ha fatto il primo outing parziale. Merito del tecnico Scott Johnson. "In qualche modo - racconta il giocatore - se n'era accorto. Mi ha portato in infermeria, ha chiuso la porta e io gli ho detto tutto. Dopo aver tenuto tutto segreto per tanto tempo, mi sono sentito sollevato". Johnson gli ha suggerito di rivelare la notizia ai compagni più fidati: "Lo ha detto a Stephen Jones e a Martyn Williams. Ricordo che, mentre li aspettavo in un locale, ero terrorizzato e mi chiedevo cosa mi avrebbero detto. Poi sono arrivati, mi hanno dato una pacca: 'Non ci importa, perché non ce l'hai detto prima?', mi hanno detto". Thomas ha dovuto fare i conti con problemi ben più gravi a casa. Il matrimonio con Jemma, l'ex moglie, è naufragato nel 2006 dopo quattro anni. "Mi sentivo solo e depresso. La mia vita stava andando in pezzi. Io e Jemma ci stavamo separando, avevo paura del futuro e di essere un gay single. Andavo a vedere la spiaggia dalle scogliere vicino al nostro cottage. Pensavo solo a saltare e a farla finita". da "La Gazzetta Dello Sport"

Conosco poco il rugby, sia come sport che come ambiente. Ho guardato in tv recentemente le partite della Nazionale e mi sono divertito, anche se non conosco del tutto le regole di gioco. Però ho sempre sentito parlare di come, nonostante sia uno sport duro, una volta finita la partita cessino le rivalità e spesso si vada tutti insieme a farsi una pinta in qualche pub. Le parole di questo grande campione mi hanno molto colpito perchè, nonostante il tormento di dover fingere di essere qualcosa che non sei, è riuscito, grazie alla comprensione di allenatore e compagni, a esternare ciò che di solito è considerato un problema. E la pacca sulla spalla ricevuta è la migliore medicina per guarire un'anima tormentata. Credo che i valori che un gioco come il rugby ti insegna dovrebbero essere la normalità anche sui campi di calcio. Invece vediamo comportamenti da attori e finti rantolamenti da dolori presunti, per non parlare del fatto che sicuramente ci sono, anche solo per statistica, strapagati calciatori gay che si guardano bene dal dichiararsi in pubblico. Per cui onore e gloria a Gareth Jones, un vero uomo, dal mio punto di vista.

domenica 22 novembre 2009

Post Scriptum

Approfitto per ringraziare di cuore tutti quelli che mi hanno scritto dopo il post qui sotto. In più anche quelli che ho visto di persona ieri, come Wendy, Fritz e Matteo, che mi legge senza commentare e mi ha dato pure lui una spinta positiva; inoltre Wilson, con cui ci eravamo parlati in precedenza. Beh, avevo bisogno di uno sfogo, sono consapevole che "life is a bitch", ma ci sono i lati buoni e grazie a voi li vedo meglio.
E' ora di agitarsi un pò...

giovedì 19 novembre 2009

Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene

Citazione rubata a Woody Allen. Ma niente cinema. Stavolta è seria. Mi trovo anch'io a parlare, dopo i miei amici e blogger Franco e Wilson, di malessere, non dovuto a influenza vera o presunta. Malessere che ti cresce dentro e non ti molla e non sai perchè. Il mio malessere, quello che non mi fa stare tranquillo, quello che qualche volta mi fa venire voglia di spaccare tutto, quello che mi fa pensare a un futuro non proprio positivo. Non che io sia mai stato un ottimista, ma negli ultimi anni ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ho avuto il mio momento di grazia tra il 2006 e il 2007; inizialmente è stato il corso di shiatzu che ho frequentato per due anni che ha cominciato ad aprirmi la mente e cercare qualcosa di nuovo. Anche lì però ho avuto un problema per cui mi sono fermato a un livello intermedio e non ho fatto il balzo definitivo per diventare operatore, è che quel terzo livello è stato massacrante anche a livello emotivo e quindi non ho proseguito. I primi tre mesi del 2007 hanno visto in rapida sequenza: la fine del corso, l'inizio di una cura in erboristeria e il mio ingresso nel web su MySpace. La cura, iniziata per un problema specifico, ha poi influito positivamente su tutto l'organismo, tanto che mi sono ritrovato ad avere un'energia insospettabile, per cui potevo dire che "non sono mai stato così bene in tutta la mia vita" e per cui potevo andare in un locale fino alle 2 e alzarmi dopo poche ore per andare al lavoro senza problemi (magari nel dopo pausa pranzo la palpebra tendeva a calare...). Ho cominciato a frequentare di più i locali perchè contemporaneamente grazie a MySpace trovavo nuova musica e nuovi contatti e piano piano ho conosciuto un pò di gente e di artisti, per cui devo dire grazie a un social network perchè mi ha aiutato molto. Lo dico, sono sempre stato una persona timida, quindi il contatto con persone nuove non è mai facile, ma nel corso del tempo ho cercato di "farmi violenza" e buttarmi un pò di più. Certo trovare una persona con cui entrare veramente in sintonia è un lavoro duro, ma ho ottenuto qualche bel risultato. Se ho difficoltà metto lì un sorriso che è quasi sempre sincero, a volte lo uso per difendermi, è dura là fuori.
Anche i miei gusti musicali cambiano e metto in discussione molte delle mie certezze, quindi anche la mia (ri)scoperta del punk è dovuta ai miei cambiamenti interni e di cervello, improvvisamente capisco la grandezza della semplicità dei Ramones e il loro "one-two-three-four" non sembra poi così stupido.
Nel 2008 invece tutto comincia ad incrinarsi, cambia la situazione politica, escono le scandalose sentenze del G8 e piano piano comincia a montare la rabbia dentro e anche sul lavoro qualcosa cambia, la mia capo che va in pensione a fine anno, nuove responsabilità che non avevo chiesto. Però so di essere un privilegiato ad avere quel lavoro, vista la situazione di crisi che viene a crearsi; sento diversa gente che ha difficoltà a mantenere un lavoro o lo perde addirittura, anche nel cerchio delle mie amicizie e la cosa mi fa star male per loro e mi fa sentire in colpa perchè ho la fortuna di avere un posto fisso che (forse) non mi toglieranno mai, anche se sono un "fannullone" per decreto. Il 2008 però mi porta nuove conoscenze, alcune fondamentali, grazie anche al blog. E arriviamo al 2009 che comincia con due concerti di amici (i Ramoni e Zaio), ma all'inizio di febbraio mi capita l'incidente che mi stende fisicamente, tra due interventi e l'infezione che mi devasta (penso di essermerla vista veramente brutta, però anche nel momento più buio non ho mai pensato al peggio, piuttosto pensavo "prima o poi finirà, questa dannata febbre"). Quindi il ritorno a casa, stampella, esami, fisio ecc. Il ritorno sul lavoro non è stato indolore, mi sento sempre più distante da chi mi circonda (ma questo era già esploso l'anno prima, anche con quelli con cui ho vissuto di più, comincio a non ritrovarmi più in quello che dicono) e col mio nuovo capo, un trentenne, non è che ci sia un feeling armonioso, anche se fingo che tutto vada bene (ogni tanto mi viene in mente "Datemi un martello"...). Ieri ho detto qualcosa che ha infastidito una mia compagna di stanza, ma l'ho saputo solo oggi dal capo; non me ne preoccupo più di tanto perchè non è una persona che stimo, nè la odio, mi è semplicemente indifferente. Da domani limiterò ancora di più le mie scarse parole, così non faccio danni e riprenderò a lavorare con le cuffiette, che mi diverto di più e rendo di più. Per questo non vedo l'ora che sia giugno dell'anno prossimo quando buona parte dell'ufficio si trasferirà altrove...o meglio ritorniamo da dove siamo partiti 10 anni fa, però un cambiamento mi ci vuole.
Ma di cosa dovrei lamentarmi dopo tutto? Una casa ce l'ho, un lavoro anche, amici pure. Ok, la situazione economica è un pò verso il rosso, spero di arrivare in fondo al 2010 senza troppi traumi e rinunce. Mi manca l'amore, ma questo è un lusso che ora non posso permettermi. E' che sono arrivato fino a qui e non vedo prospettive per il futuro, sento di non aver creato niente, mi sento inutile, ma non posso buttarmi giù, ho ancora due genitori anziani che contano su di me, vorrei riuscire a fare qualcosa in più per loro. Cerco di tenere il cervello impegnato, perchè se mi fermo a pensare a me...non lo so. Potrei cambiare il titolo del blog in "Perso" e basta. Almeno mi rimane la musica, che è la grande consolatrice. Pensavo di mettere "Lost" dei Church o un altro pezzo sempre tratto da "Starfish", ma poi ho ripensato a questo dei Soft Cell. Tra l'altro prima o poi doveva capitare su questi schermi Marc Almond, che è uno dei miei artisti preferiti. Ho scelto "Frustration" che apriva il loro primo album "Non Stop Erotic Cabaret", ma la versione è quella originaria apparsa sull'EP autoprodotto "Mutant Moments", molto scarna e meno simpatica, più fastidiosa all'ascolto dell'altra. Cito giusto qualche verso: "Sono nato/un giorno morirò/c'è stato qualcosa in mezzo/non so che cosa o perchè" o anche: "Non ho fatto niente/non ho ottenuto niente/lavoro per una ditta ma vorrei darle fuoco". Passerà...?

venerdì 24 luglio 2009

Il post serio

Appena finito di scrivere l'altro, ora sono su questo. In genere non scrivo di cose personali che riguardano la mia famiglia, però sono un pò preoccupato per mio fratello Massimo che vive in Spagna. La zona dove abita è in preda agli incendi e stanotte dorme con la figlia in casa di amici, mentre la moglie è bloccata altrove a casa di parenti. L'ultimo sms che mi ha mandato diceva che probabilmente la casa non è stata toccata dalle fiamme, ma non gli era permesso avvicinarsi e non ha potuto in precedenza tornare indietro per prendere il cane, speriamo bene. In teoria lunedì dovevano partire per venire qui, ora la situazione è più incerta, anche perchè hanno previsto giornate sempre calde e secche fino alla fine del mese. Il 2009 è proprio un anno di merda!
AGGIORNAMENTO: la situazione è rientrata nella normalità, gli incendi sono stati spenti, casa e cane stanno bene, è stato pure preso il piromane responsabile. Peccato che il tizio fosse stato già beccato tre anni fa e ora era di nuovo in libertà. Tutto il mondo è paese.

mercoledì 15 aprile 2009

E ora qualcosa di completamente diverso

In attesa di proporre nuove e seminuove strabilianti proposte musicali, farò qualcosa di veramente utile per la vostra sopravvivenza. Vi sarà capitato di prendere un aereo; sapete che in fase di decollo le hostess e gli steward vi intrattengono con le precauzioni da adottare in caso FORTUITO che qualcosa vada storto. Sono movimenti standard che probabilmente non hanno neanche bisogno di ascolto perchè si capiscono dai gesti, soprattutto se siete in fase di ritorno da un paese straniero. Generalmente questo gioco dei mimi finisce con la frase "per qualunque evenienza troverete un foglio con disegni esplicativi nel sedile di fronte al vostro". Ma questi disegni sono veramente esplicativi? Per togliervi qualunque dubbio guardate questo video. E buon viaggio!

venerdì 20 marzo 2009

In ricordo di una persona speciale

LENINGRAD COWBOYS E IL CORO DELL'ARMATA ROSSA "Happy Together"

Dormivo questo pomeriggio (ancora non riesco a dormire bene di notte) e quando mi sono svegliato mi sono trovato in testa i Leningrad Cowboys. E ho subito pensato a Corrado, una delle più belle persone che ho mai incontrato nella mia vita. Ci siamo conosciuti per via di un telefilm "Un medico tra gli orsi" (in futuro su questi schermi), in quanto avevo messo un annuncio su "Film TV" perchè avevo perso delle puntate. Quando ci siamo visti per la prima volta a Torino, io, Annamaria, Corrado e sua moglie Kristina per discutere la possibilità di creare un fan club, sono rimasto conquistato dalla sua personalità; io ero nei trent'anni e lui nei quaranta, e mi ha colpito molto il suo entusiasmo quasi da bambino per il telefilm e gli annessi e connessi. E il suo amore per la vita, per la sua famiglia (conosciuta in seguito, tre splendide figlie); era un uomo che aveva molteplici interessi, faceva raccolte di cose kitsch e di palle di neve, quelle da souvenir (quella che mi piaceva di più aveva dentro un castello e al posto della neve aveva i pipistrellini che cadevano).
Un cuore ballerino, probabilmente aggravato da una faccenda di dominio pubblico (nulla di penale, comunque) ce l'ha portato via...cazzo, sono già passati tre anni. E mi manca, in questo momento mi manca tantissimo la sua voce. Ma voglio ricordarlo in modo allegro così come era lui e quindi niente di meglio di "Happy Together" dei Turtles in questa versione dei Leningrad Cowboys accompagnati dal coro dell'Armata Rossa, tratta dal "Total Balalaika Show", che ho in vhs duplicato da lui. Ciao Corrado.

lunedì 16 marzo 2009

Ritorno alla vita

E finalmente sono a casa! Anche se sono riusciti a farmi incazzare pure stamattina, quando il medico di turno mi ha detto: "Ma veramente nessuno mi ha detto nulla", poi una telefonata chiarificatrice ha risolto il tutto, anche se ero già pronto a spaccare qualche mascella con la mia stampella. Il mio rapporto con l'ospedale non si è concluso, devo andare a farmi togliere i punti (ciò significa un'ulteriore ceretta quando staccheranno il cerottone), devo fare fisioterapia, devo richiedere la cartella clinica...e proseguo la terapia antibiotica a casa. Non mi sono pesato svestito, ma siamo nell'ordine dei dieci chili persi!
Certo, essere a casa mi risulta strano, sembra tutto diverso. Incredibilmente il pc è partito al secondo tentativo, si vede che aveva bisogno di una vacanza dalle mie digitazioni! Non ho ancora visitato i vostri blogs e quindi non so cosa mi sono perso negli ultimi 37 giorni, ma ho un sacco di tempo per recuperare.
E mi autodedico questa canzone. Ritorno alla vita. Back To life.
Back to life/Back to reality/Back to the here and now.
Una canzone di pura positività, e ne ho davvero bisogno, come pure di una notte di vero sonno.
Ciao!

sabato 14 marzo 2009

Non è ancora finita...

...ma dovrebbe concludersi lunedì, spero. La febbre è definitivamente debellata, dopo il bombardamento di antibiotici che mi ha fatto riacquistare una linea invidiabile, non ho più flebo attaccate. Però sono ancora Il Prigioniero, il Paziente X, la Cavia. E non ne posso veramente più. E allora chiedo aiuto a un piccolo grande film "Billy Elliot". Ecco la sequenza dove Billy balla su "A Town Called Malice" dei Jam. Magari un giorno ci provo pure io.
Un abbraccio a tutti e a presto.

sabato 14 febbraio 2009

Bollettino medico

Approfitto della gentilezza dell'amico Franco che mi ha portato il suo portatile. Brevemente: sono stato investito sulle strisce da una moto sabato scorso, mi sono rialzato, il conducente della moto mi ha chiesto se avevo bisogno di qualcosa, ma mi sembrava solo una botta, poi ho fatto tre passi per arrivare al marciapiede e lì la gamba mi è crollata. Ma anche in quel momento non pensavo fosse una cosa grave. E' solo quando al pronto soccorso mi hanno fatto le lastre e il ragazzo della radiologia me le ha fatte vedere, mi ha detto che era una frattura al femore. Purtroppo nell'insieme degli avvenimenti che si sono succeduti non ho preso i dati della persona che mi ha investito...beh, non auguro a nessuno di ritrovarsi nella mia situazione. Mercoledì sono stato operato, tutto bene, ora ho la mia bella protesi in ceramica e titanio. Praticamente sono un mutante! Voglio ringraziare gli amici del blog che hanno avuto la gentilezza di venirmi a trovare. In ordine di apparizione: Francesco, Fritz e Andrea. Non avete idea di quanto piacere faccia vedere dei visi amici quando non stai bene (anche visivamente, giusto ieri mi sono fatto la barba). Direi che è tutto per ora. Ci risentiamo più avanti. Non so quando potrò leggere eventuali commenti. Grazie a Elisa per il tuo commento (ho avvisato il Nando, lunedì mi faranno una dedica in radio, ma io non potrò sentirli, pensaci tu). A Francesco vorrei dire che...in effetti...I can never go home anymore...poi i This Mortal Coil nella radio...per citare Fritz: TOCCA PALLE!

giovedì 29 gennaio 2009

E dopo la febbra...

...che fortunatamente è durata pochissimo e senza conseguenze intestinali o di vomito (lo so che volevate saperlo!), posso dire che sto bene! La bilancia, se non è malata, dice che ho perso due chili, oggi mi sentivo più leggero, più pimpante, più cretino, insomma, una favola! E quindi I FEEL GOOD!

JAMES BROWN "I Got You (I Feel Good)"

lunedì 12 gennaio 2009

Parola d'ordine

Niente da fare, i problemi tecnici proseguono e quindi niente video. Appena ne apro uno mi si spegne tutto e dunque rimango in astinenza. Diciamo che faccio come la canzone che ho appena messo "on my radio", la prendo come viene, "Take It As It Comes" dei Lazy Cowgirls, un altro buon consiglio dell'altrettanto buon Fritz. Non sono ancora riuscito a...procurarmi l'album intero, ma questa è quella che mi piace di più. Insomma, mi tocca parlare di me. Diciamo che l'anno sta cominciando malino, visti i problemi sempre più gravi del pc; pure quello in ufficio è un pò instabile. E a proposito d'ufficio, a quanto pare ultimamente sto combinando un casino dietro l'altro, forse il passaggio tra capo vecchio e capo nuovo ha lasciato il segno, o forse sono più svogliato. O forse sto semplicemente invecchiando=non sono più agile e frizzante come prima. Oppure me ne frego di più. Da quando sono in quella che io chiamo "la mia fase punk", non ho più tante certezze e non ne do più. Sto diventando inaffidabile. Bella parola: INAFFIDABILE. Quasi quasi la metto sulla carta d'identità nello spazio "segni particolari". D'ora in poi sarò: inaffidabile. Una scheggia impazzita. Una pallottola in grado di fare le curve, come quella che ha ucciso Kennedy. Stay in the bell!

P.S. e mò pure il player di Deezer ci si mette! Sul sito si sente la canzone intera, qui no. Perchè?
P.S. 2 però se cliccate sul tastino "popup" potete sentirla nella sua interezza.