We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
martedì 17 marzo 2009
Vendetta, tremenda vendetta
Non volevo postare qualcosa così a breve, ma siccome ho tanto tempo a disposizione...
In attesa che esca il nuovo disco dei Decemberists "The Hazards Of Love" che dovrebbe essere un concept, ma spero senza quelle tentazioni prog del precedente "The Crane Wife", ho trovato questa bella versione di una delle mie canzoni preferite dall'album preferito "Picaresque". La faccenda è lunga, più che una canzone una mini-opera. Ambientata all'epoca dei pirati, narra la storia di un bambino di tre anni che vede la madre vedova circuita da un farabutto di bella presenza che si installa in casa, mostra poi la sua vera faccia di ubriacone dedito al gioco che poi scappa via. Ovviamente aveva perso al gioco la casa che viene così requisita dallo stato, la madre perde la testa e in breve muore, ma prima di morire dice al figlio: "Trovalo, incatenalo a un palo, fracassagli le dita, trascinalo in un buco finchè si sveglierà nudo e cercherà di aggrapparsi al soffitto della sua tomba!" Il ragazzo passa i prossimi 15 anni sulla strada in mezzo a gente di malaffare, ma rimane nel suo cuore il desiderio di vendetta. Si fa assumere da un prete per accudirlo, poi una notte sente il prete che parla con un baleniere che si imbarcava su una nave guidata da un capitano noto per la sua crudeltà. Il nostro eroe riesce a salire sulla nave e risente risuonare le parole della madre. E naturalmente sulla nave ritrova il suo avversario, è già pronto col moschetto in mano quando improvvisamente l'oceano ruggisce, il cielo diventa nero mentre la nave viene inghiottita da una gigantesca balena! "Non so come sono sopravvissuto,l'equipaggio fu mangiato vivo, devo essere scivolato attraverso i denti. Ma oh, quale provvidenza, quale divina intelligenza! Pure tu sei sopravvissuto. Il mio cuore si riempe di gioia mentre i tuoi occhi si riempiono di paura. Vieni più vicino e io ti sussurrerò le ultime parole che mai ascolterai"
Siate pazienti, curiosi e non rimarrete delusi. Almeno spero. Più di 8 minuti, ma li vale tutti.
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3 commenti:
The Hazards Of Love. L'ho già ascoltato (miracoli della rete) e mi ha conquistato. In effetti qualche tentazione prog c'è, ma su buone basi che poggiano su certo filone folk inglese anni'60 e '70. Un concept coraggioso come non se ne fanno più, con tutti i brani collegati. Ci ritornerò su perchè merita.
Io odio il prog, quindi speriamo bene. Ill-formed o dove?
http://katz.cd/
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