We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
venerdì 13 maggio 2011
domenica 24 aprile 2011
Puri di cuore
Strange è il titolo del brano che conclude il secondo album dei The Pains Of Being Pure At Heart "Belong", ed è strano che questo disco mi piaccia. Cioè, non è che mi piace in assoluto, non è un capolavoro nè un gruppo che cambierà le sorti della musica, ma in qualche modo mi fa piacere sentirlo quasi quotidianamente. 10 canzoni di pop chitarroso, con un occhio ai Cure più leggeri ("In Between Days" per intenderci) e allo shoegaze primi anni 90, mentre si è perso quel saporino smithsiano che c'era nel primo disco. Influenze inglesi dunque, ma il quintetto è newyorkese. Un altro brano, suvvia.
Etichette:
cure,
pains of being pure at heart,
pop,
ride,
shoegaze
domenica 17 aprile 2011
Foo Are You?
Il nuovo album dei Foo Fighters a me piace molto. Lo so, lo so, non sono un gruppo fondamentale della storia della musica, lo so, venderanno milioni di dischi (se ancora esistono le vendite milionarie), lo so, a volte Dave Grohl fa troppo il buffone. D'altro canto cosa fai una volta che hai venduto milioni di dischi, che ti sei tolto varie soddisfazioni e devi comunque rispettare un contratto discografico? Semplicemente ti diverti e suoni la musica che ti piace di più senza curarti troppo delle conseguenze. E quindi perchè non circondarsi di persone fidate e amici? Butch Vig alla produzione vent'anni dopo "Nevermind", Krist Novoselic in un brano, Bob Mould in un altro, Fee Waybill dei Tubes e il rientro in formazione di Pat Smear (ricordiamo che faceva parte dei Germs, un pezzo di storia del punk), il tutto con un suono più elettrico rispetto alle cose più recenti. Anche le ballatone qui sono quasi assenti. Insomma, non mi cambierà la vita, ma mi dà una bella scarica di energia. Infine pure Lemmy come guest star nel video (i due si erano già incontrati per il progetto Probot), cosa chiedere di più?
Etichette:
dave grohl,
foo fighters,
lemmy,
pat smear
giovedì 7 aprile 2011
Quale delle tre?
Piccolo gioco che propongo anche qui sul blog. Quale delle tre è la vera "Keep On Keeping On"? Quella Communist Soul dei Redskins, quella Northern Soul di Nolan Porter o quella Sweet Soul di Curtis Mayfield? A voi la scelta.
Etichette:
curtis mayfield,
nolan porter,
northern soul,
redskins,
soul,
tre
martedì 29 marzo 2011
Adorabili vecchietti
Dischi abbastanza speculari, tra l'altro, nel senso che i primi 3/4 pezzi sono un pò incerti, poi il flusso musicale prende quota. Ed entrambi sono anche abbastanza variegati. Nulla di trascendentale, ma di buon livello. Bravi, 7+.
Etichette:
2011,
gang of four,
new wave,
wire
domenica 20 marzo 2011
Questi fantasmi
"Vengo e sto davanti ad ogni porta ma nessuno sente la mia paura
Io busso ma nessuno mi vede, perché sono morta, perché sono morta.
Ho solo sette anni anche se sono morta ad Hiroshima molto tempo fa
Adesso ho sette anni come allora, quando i bambini muoiono non crescono più.
I miei capelli sono stati bruciati dalla fiamma vorticosa, i miei occhi si sono appannati, i miei occhi sono diventati ciechi
E’ arrivata la Morte e ha trasformato le mie ossa in polvere, e questa è stata spazzata via dal vento.
Non ho bisogno di frutta, non ho bisogno di riso, non ho bisogno di dolci, neanche del pane
Non chiedo niente per me perché sono morta, perché sono morta.
Tutto ciò che chiedo è che per la pace combattiate oggi, combattiate oggi
Così che i bambini del mondo possano vivere e crescere e ridere e giocare."
Etichette:
byrds,
hiroshima,
morte,
pete seeger,
radioattività,
this mortal coil
giovedì 17 marzo 2011
30 anni e non sentirli
Oggi è d'uopo un brano itagliano di trent'anni fa, anche se sembra scritto poche ore fa...
Etichette:
apocalisse,
distruzione,
italia,
morte,
punk,
radioattività,
satan 81
domenica 13 marzo 2011
Ah, l'amore, questo folle sentimento che...
La Sera, curioso nome in italiano (che immagino debba risultare esotico a un orecchio americano) per il progetto solista di Katy Goodman delle Vivian Girls, delle quali uscirà il nuovo album il mese prossimo (trovate sul Tubo un brano caricato da me). Una canzone romantica accompagnata da un video altrettanto romantico dove tutti cantano in gioia e letizia.
Etichette:
amore,
katy goodman,
la sera,
love,
vivian girls
domenica 6 marzo 2011
Disco Memories
Riascoltando vecchi vinili mi è venuta la voglia di scrivere qualcosa dopo un pò di tempo. Torniamo agli anni 70 e alla discomusic, uno dei miei amori adolescenziali che non si è mai spento con lo scorrere degli anni. E quindi eccoci a uno dei personaggi più autentici di tutta la discomusic, uno che l'ambiente l'ha vissuto non per mero calcolo, come spesso successe a molte stars del soul cadute un pò nel dimenticatoio. Mi piace definirlo "il cantautore disco", D.C. LaRue. Evito i cenni biografici che potete trovare tranquillamente su Wikipedia e vado di ricordi personali. Dopo il grande successo di "Saturday Night Fever", l'etichetta di Donna Summer (e dei Kiss), la Casablanca Records and Filmworks (appunto) nel 1978 decide di produrre un film sulla discomusic "Thank God It's Friday", che ottiene un buon successo, ma nulla in confronto al film con Travolta. In Italia la pellicola esce a settembre, ma già da maggio/giugno era disponibile il disco (triplo!) con la colonna sonora. Tra gli artisti coinvolti anche D.C. LaRue, che dalla voce non si capiva bene se era un uomo o una donna. Il brano "Do You Want The Real Thing" (che troverete più giù nella sua versione estesa) mi incuriosiva, molto sensuale e notturno. Grazie a "Il Monello" che pubblicò una foto, scoprii che era un uomo (coi baffi!), perchè contemporaneamente uscì anche l'album "Confessions", dove però il brano non era compreso, che mi procurai d'importazione. Prodotto da Bob Esty, un tizio che aveva coprodotto "Once Upon A Time" di Donna Summer e "Gettin' The Spirit" di Roberta Kelly, il quale aveva un gusto particolare per arrangiamenti che mi piace definire "lussureggianti", complicati e con grandi cori gospel. Mi è piaciuto subito e così ho cominciato a cercare le scarsissime informazioni che in quell'epoca era difficile ottenere. C'erano due album precedenti, "Ca-the-drals" (da cui il pezzo omonimo qui sopra) e "The Tea Dance", più i vari singoli con versioni diverse dagli album , che ho potuto recuperare solo in epoca adulta aiutato anche dal magico mondo di Ebay. Naturalmente non potevo sapere che D.C. era gay e che "Ca-the-drals" si riferiva al sottobosco degli incontri sessuali a pagamento, o che la discomusic era nata inizialmente come espressione delle minoranze nere e gay. Tra l'altro in autunno D.C. LaRue partecipò con "Let Them Dance" alla Mostra di Musica Leggera di Venezia che quell'anno aveva un sacco di ospiti stranieri disco. Era buffo col suo cappellino da baseball, magrino e saltellante, i ricordi sono un pò vaghi ma ero molto eccitato nel vederlo muoversi su quel palco. Nel 1979 l'album "Forces Of The Night", preceduto dal singolo "Hot Jungle Drums And Voodoo Rhythm" (c'erano altri titoli di canzoni molto lunghi come "I'll Wake Up Screaming In The Middle Of The Night" o "You Can Always Tell A Lady By The Company She Keeps"), inciso sempre con Bob Esty e gli stessi musicisti che suoneranno anche in "Bad Girls" di Donna Summer, ma il successo non arrivò neanche lontanamente ai quei livelli, con mio grande sconcerto. Nel 1980 il vento era già cambiato, la discomusic era in parabola discendente e D.C. esce con "Star, Baby", album che recupera i vecchi musicisti dei primi due dischi e tenta strade nuove contaminandosi con elementi rock, new wave (certe tastiere alla Gary Numan) e pure una cover di "She's About A Mover" del Sir Douglas Quintet. Dopo di che sparisce, abbandonando la musica e tornando a occuparsi di grafica per copertine di dischi e di fotografia. Qualche pezzo inciso qua e là tra i Novanta e gli anni Zero e ancora adesso c'è qualche brano nuovo che devo recuperare. Su Youtube c'è pure un video recente dove il D.C. attuale canta sulla "Ca-the-drals" d'epoca. Il brano che propongo per chiudere è, come dicevo, la versione estesa di "Do You Want The Real Thing". A differenza della maggioranza dei pezzi disco, la versione 12" non era un allungamento di un pezzo di tre minuti, ma una vera canzone di 12 minuti con tutto un suo svolgimento di partenze, strofe , ritornelli, breaks, finti finali e riprese del tema iniziale. Una bella session di musicisti affiatati che si divertono a suonare, con una fantastica linea di basso. Enjoy!
P.S. D.C. non è parente del noto regista porno gay Chi Chi La Rue...
Etichette:
12 pollici,
70's,
casablanca,
d.c. larue,
disco music,
donna summer
venerdì 4 febbraio 2011
domenica 9 gennaio 2011
Il re è morto e anche i Decemberists non se la passano troppo bene

Ma sì, cominciamo il 2011 con un disco che sta per uscire e al quale ho dato un primo ascolto. "The King Is Dead" dei Decemberists, che dopo il concept di "The Hazards Of Love" erano attesi al varco. Cosa avrebbero proposto stavolta? Beh, diciamo che giocano di rimessa, con un disco tranquillo e di transizione. Però però...insomma, che abbiano preso il morbo degli Arcade Fire? Li abbiamo persi per sempre pure loro? Intendiamoci, il disco non è brutto, è molto piacevole all'ascolto...ma non mi sembra un disco dei Decemberists. Mi spiego meglio. Mi sembra un disco solista di Colin Melloy con qualche collaboratore che PER CASO suona nei Decemberists. Si potrebbe intitolare "Colin sings Springsteen" o "Colin goes Country" o "Colin's American Dream", ma il resto del gruppo mi sembra sottotono e invisibile. Magari coi prossimi ascolti qualcosa cambia...o magari no. Probabile candidato per "Delusione dell'anno".
Etichette:
colin melloy,
decemberists,
delusione
venerdì 31 dicembre 2010
Una bella canzone
Una voce, un pianoforte e una delle più belle canzoni di sempre, secondo me.
Arrivederci al 2011!
domenica 19 dicembre 2010
Con un pò di vaselina...
THE VASELINES "Sex With An X"
Magari alla fine scelgo loro come disco dell'anno (anche se non credo molto in questa cosa). Con buona pace di Melissa Auf Der Maur e i Killing Joke. Non so molto di loro in realtà, so che avevano fatto un solo album (credo), si erano sciolti vent'anni fa ed erano stati coverizzati dai Nirvana. Devo dire che da quando questo album è entrato in casa mia, prima in mp3 poi in cd, fatico a non sentirlo tutto di seguito. Una collezione di canzoni che ti si appiccicano in testa e non ti mollano più, un pò sixties un pò indie-pop. Retro e attuali nello stesso tempo, ma senza manie di protagonismo. E allora viva i Vaselines, che scivolano lisci come...
Magari alla fine scelgo loro come disco dell'anno (anche se non credo molto in questa cosa). Con buona pace di Melissa Auf Der Maur e i Killing Joke. Non so molto di loro in realtà, so che avevano fatto un solo album (credo), si erano sciolti vent'anni fa ed erano stati coverizzati dai Nirvana. Devo dire che da quando questo album è entrato in casa mia, prima in mp3 poi in cd, fatico a non sentirlo tutto di seguito. Una collezione di canzoni che ti si appiccicano in testa e non ti mollano più, un pò sixties un pò indie-pop. Retro e attuali nello stesso tempo, ma senza manie di protagonismo. E allora viva i Vaselines, che scivolano lisci come...
Etichette:
disco dell'anno,
pop,
sex,
vaselines
Iscriviti a:
Post (Atom)