We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
domenica 6 marzo 2011
Disco Memories
Riascoltando vecchi vinili mi è venuta la voglia di scrivere qualcosa dopo un pò di tempo. Torniamo agli anni 70 e alla discomusic, uno dei miei amori adolescenziali che non si è mai spento con lo scorrere degli anni. E quindi eccoci a uno dei personaggi più autentici di tutta la discomusic, uno che l'ambiente l'ha vissuto non per mero calcolo, come spesso successe a molte stars del soul cadute un pò nel dimenticatoio. Mi piace definirlo "il cantautore disco", D.C. LaRue. Evito i cenni biografici che potete trovare tranquillamente su Wikipedia e vado di ricordi personali. Dopo il grande successo di "Saturday Night Fever", l'etichetta di Donna Summer (e dei Kiss), la Casablanca Records and Filmworks (appunto) nel 1978 decide di produrre un film sulla discomusic "Thank God It's Friday", che ottiene un buon successo, ma nulla in confronto al film con Travolta. In Italia la pellicola esce a settembre, ma già da maggio/giugno era disponibile il disco (triplo!) con la colonna sonora. Tra gli artisti coinvolti anche D.C. LaRue, che dalla voce non si capiva bene se era un uomo o una donna. Il brano "Do You Want The Real Thing" (che troverete più giù nella sua versione estesa) mi incuriosiva, molto sensuale e notturno. Grazie a "Il Monello" che pubblicò una foto, scoprii che era un uomo (coi baffi!), perchè contemporaneamente uscì anche l'album "Confessions", dove però il brano non era compreso, che mi procurai d'importazione. Prodotto da Bob Esty, un tizio che aveva coprodotto "Once Upon A Time" di Donna Summer e "Gettin' The Spirit" di Roberta Kelly, il quale aveva un gusto particolare per arrangiamenti che mi piace definire "lussureggianti", complicati e con grandi cori gospel. Mi è piaciuto subito e così ho cominciato a cercare le scarsissime informazioni che in quell'epoca era difficile ottenere. C'erano due album precedenti, "Ca-the-drals" (da cui il pezzo omonimo qui sopra) e "The Tea Dance", più i vari singoli con versioni diverse dagli album , che ho potuto recuperare solo in epoca adulta aiutato anche dal magico mondo di Ebay. Naturalmente non potevo sapere che D.C. era gay e che "Ca-the-drals" si riferiva al sottobosco degli incontri sessuali a pagamento, o che la discomusic era nata inizialmente come espressione delle minoranze nere e gay. Tra l'altro in autunno D.C. LaRue partecipò con "Let Them Dance" alla Mostra di Musica Leggera di Venezia che quell'anno aveva un sacco di ospiti stranieri disco. Era buffo col suo cappellino da baseball, magrino e saltellante, i ricordi sono un pò vaghi ma ero molto eccitato nel vederlo muoversi su quel palco. Nel 1979 l'album "Forces Of The Night", preceduto dal singolo "Hot Jungle Drums And Voodoo Rhythm" (c'erano altri titoli di canzoni molto lunghi come "I'll Wake Up Screaming In The Middle Of The Night" o "You Can Always Tell A Lady By The Company She Keeps"), inciso sempre con Bob Esty e gli stessi musicisti che suoneranno anche in "Bad Girls" di Donna Summer, ma il successo non arrivò neanche lontanamente ai quei livelli, con mio grande sconcerto. Nel 1980 il vento era già cambiato, la discomusic era in parabola discendente e D.C. esce con "Star, Baby", album che recupera i vecchi musicisti dei primi due dischi e tenta strade nuove contaminandosi con elementi rock, new wave (certe tastiere alla Gary Numan) e pure una cover di "She's About A Mover" del Sir Douglas Quintet. Dopo di che sparisce, abbandonando la musica e tornando a occuparsi di grafica per copertine di dischi e di fotografia. Qualche pezzo inciso qua e là tra i Novanta e gli anni Zero e ancora adesso c'è qualche brano nuovo che devo recuperare. Su Youtube c'è pure un video recente dove il D.C. attuale canta sulla "Ca-the-drals" d'epoca. Il brano che propongo per chiudere è, come dicevo, la versione estesa di "Do You Want The Real Thing". A differenza della maggioranza dei pezzi disco, la versione 12" non era un allungamento di un pezzo di tre minuti, ma una vera canzone di 12 minuti con tutto un suo svolgimento di partenze, strofe , ritornelli, breaks, finti finali e riprese del tema iniziale. Una bella session di musicisti affiatati che si divertono a suonare, con una fantastica linea di basso. Enjoy!
P.S. D.C. non è parente del noto regista porno gay Chi Chi La Rue...
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7 commenti:
from disco to disco ;)
http://nudespoonseuphoria.wordpress.com/2011/01/19/96-i-feel-love-donna-summer-by-curve/
cheers
grazie del link, ti avevo lasciato un commento, ma non si vede, boh?
ora si vede Andrea. Ti ho anche risposto.
Sinceramente non me lo ricordavo . . . sembra un pò un Alan Sorrenti brutto, molto meglio Sylvester !
Orietta
Vabbè, Sylvester era più personaggio e "You Make Me Feel" è una grande canzone.
mmmh preferisco Do You Wanna Funk
e io Dance Disco Heat.
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