We're lost in music/ Caught in a trap/ No turning back/ We're lost in music (Sister Sledge 1979)
mercoledì 30 dicembre 2009
Factory Musical
The Divine Comedy - Bad Ambassador
Nel senso che questo video è un musical ambientato in fabbrica, un pò come il più o meno contemporaneo film "Dancer In The Dark" di Lars Von Trier. Scusate la bassa qualità audio ma ho preferito quello che si vedesse meglio. Poi magari un'altra volta parliamo di come mai Neil Hannon sia così sottovalutato in Italia, ma è storia vecchia.
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lunedì 28 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Ah già, è Natale...
MR. GARRISON "Merry Fucking Christmas"
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domenica 20 dicembre 2009
Ecce homo
LONDRA (Gran Bretagna), 19 dicembre 2009 - "Sono un giocatore di rugby. E sono gay". Gareth Thomas, ex capitano del Galles, rompe un tabù e scuote il mondo della palla ovale, sport da sempre considerato maschio e "macho" per eccellenza.
"Non voglio essere identificato come un giocatore omosessuale - ha detto in un'intervista al Daily Mail il 35enne, ala-centro dei Cardiff Blues - Prima di tutto sono un giocatore di rugby, sono un uomo. Ma questo non significa che desideri ogni uomo su questo pianeta". A colpire è anche la "portata" di questa ammissione. A fare outing non è un personaggio di secondo piano, ma un'autentica leggenda del rugby gallese. Thomas, che nel 2006 si è separato dalla moglie Jemma dopo quattro anni di matrimonio, è stato il primo giocatore a tagliare il traguardo dei 100 caps con la maglia del Galles: cresciuto nel Bridgend, la squadra della sua città, ha militato poi nei Cardiff Blues e nei Celtic Warriors, poi tre anni in Francia con il Tolosa e nel 2007 il ritorno a Cardiff.
"E' il momento giusto" — "Il rugby è lo sport più duro, è il più "macho" tra quelli maschili - ha detto Thomas - Questo regala un'immagine ai giocatori. Il rugby per molti versi è barbarico. Non avrei potuto fare outing senza prima essermi affermato come giocatore e senza essermi guadagnato il rispetto sul campo - spiega ancora Thomas, che ritiene di aver scelto "il momento giusto" per uscire allo scoperto - Il rugby era la mia passione, la mia intera vita e non ero pronto a rischiare di perdere tutto ciò che ho amato. Capita di essere gay: quello che faccio quando chiudo la porta di casa mia non ha nulla a che fare con ciò che ho conquistato in campo. È difficile essere l'unico giocatore di livello internazionale pronto a rompere il tabù. Guardando i numeri, non posso essere l'unico. Ma non ho notizia di altri omosessuali ancora in attività. Sarei felicissimo se, nell'arco di 10 anni, questo non fosse più un argomento da affrontare nello sport"
Thomas ha chiuso la carriera in nazionale dopo aver indossato la fascia di capitano nella Coppa del Mondo del 2007. Proprio in nazionale, il gallese ha fatto il primo outing parziale. Merito del tecnico Scott Johnson. "In qualche modo - racconta il giocatore - se n'era accorto. Mi ha portato in infermeria, ha chiuso la porta e io gli ho detto tutto. Dopo aver tenuto tutto segreto per tanto tempo, mi sono sentito sollevato". Johnson gli ha suggerito di rivelare la notizia ai compagni più fidati: "Lo ha detto a Stephen Jones e a Martyn Williams. Ricordo che, mentre li aspettavo in un locale, ero terrorizzato e mi chiedevo cosa mi avrebbero detto. Poi sono arrivati, mi hanno dato una pacca: 'Non ci importa, perché non ce l'hai detto prima?', mi hanno detto". Thomas ha dovuto fare i conti con problemi ben più gravi a casa. Il matrimonio con Jemma, l'ex moglie, è naufragato nel 2006 dopo quattro anni. "Mi sentivo solo e depresso. La mia vita stava andando in pezzi. Io e Jemma ci stavamo separando, avevo paura del futuro e di essere un gay single. Andavo a vedere la spiaggia dalle scogliere vicino al nostro cottage. Pensavo solo a saltare e a farla finita". da "La Gazzetta Dello Sport"
Conosco poco il rugby, sia come sport che come ambiente. Ho guardato in tv recentemente le partite della Nazionale e mi sono divertito, anche se non conosco del tutto le regole di gioco. Però ho sempre sentito parlare di come, nonostante sia uno sport duro, una volta finita la partita cessino le rivalità e spesso si vada tutti insieme a farsi una pinta in qualche pub. Le parole di questo grande campione mi hanno molto colpito perchè, nonostante il tormento di dover fingere di essere qualcosa che non sei, è riuscito, grazie alla comprensione di allenatore e compagni, a esternare ciò che di solito è considerato un problema. E la pacca sulla spalla ricevuta è la migliore medicina per guarire un'anima tormentata. Credo che i valori che un gioco come il rugby ti insegna dovrebbero essere la normalità anche sui campi di calcio. Invece vediamo comportamenti da attori e finti rantolamenti da dolori presunti, per non parlare del fatto che sicuramente ci sono, anche solo per statistica, strapagati calciatori gay che si guardano bene dal dichiararsi in pubblico. Per cui onore e gloria a Gareth Jones, un vero uomo, dal mio punto di vista.
"Non voglio essere identificato come un giocatore omosessuale - ha detto in un'intervista al Daily Mail il 35enne, ala-centro dei Cardiff Blues - Prima di tutto sono un giocatore di rugby, sono un uomo. Ma questo non significa che desideri ogni uomo su questo pianeta". A colpire è anche la "portata" di questa ammissione. A fare outing non è un personaggio di secondo piano, ma un'autentica leggenda del rugby gallese. Thomas, che nel 2006 si è separato dalla moglie Jemma dopo quattro anni di matrimonio, è stato il primo giocatore a tagliare il traguardo dei 100 caps con la maglia del Galles: cresciuto nel Bridgend, la squadra della sua città, ha militato poi nei Cardiff Blues e nei Celtic Warriors, poi tre anni in Francia con il Tolosa e nel 2007 il ritorno a Cardiff.
"E' il momento giusto" — "Il rugby è lo sport più duro, è il più "macho" tra quelli maschili - ha detto Thomas - Questo regala un'immagine ai giocatori. Il rugby per molti versi è barbarico. Non avrei potuto fare outing senza prima essermi affermato come giocatore e senza essermi guadagnato il rispetto sul campo - spiega ancora Thomas, che ritiene di aver scelto "il momento giusto" per uscire allo scoperto - Il rugby era la mia passione, la mia intera vita e non ero pronto a rischiare di perdere tutto ciò che ho amato. Capita di essere gay: quello che faccio quando chiudo la porta di casa mia non ha nulla a che fare con ciò che ho conquistato in campo. È difficile essere l'unico giocatore di livello internazionale pronto a rompere il tabù. Guardando i numeri, non posso essere l'unico. Ma non ho notizia di altri omosessuali ancora in attività. Sarei felicissimo se, nell'arco di 10 anni, questo non fosse più un argomento da affrontare nello sport"
Thomas ha chiuso la carriera in nazionale dopo aver indossato la fascia di capitano nella Coppa del Mondo del 2007. Proprio in nazionale, il gallese ha fatto il primo outing parziale. Merito del tecnico Scott Johnson. "In qualche modo - racconta il giocatore - se n'era accorto. Mi ha portato in infermeria, ha chiuso la porta e io gli ho detto tutto. Dopo aver tenuto tutto segreto per tanto tempo, mi sono sentito sollevato". Johnson gli ha suggerito di rivelare la notizia ai compagni più fidati: "Lo ha detto a Stephen Jones e a Martyn Williams. Ricordo che, mentre li aspettavo in un locale, ero terrorizzato e mi chiedevo cosa mi avrebbero detto. Poi sono arrivati, mi hanno dato una pacca: 'Non ci importa, perché non ce l'hai detto prima?', mi hanno detto". Thomas ha dovuto fare i conti con problemi ben più gravi a casa. Il matrimonio con Jemma, l'ex moglie, è naufragato nel 2006 dopo quattro anni. "Mi sentivo solo e depresso. La mia vita stava andando in pezzi. Io e Jemma ci stavamo separando, avevo paura del futuro e di essere un gay single. Andavo a vedere la spiaggia dalle scogliere vicino al nostro cottage. Pensavo solo a saltare e a farla finita". da "La Gazzetta Dello Sport"
Conosco poco il rugby, sia come sport che come ambiente. Ho guardato in tv recentemente le partite della Nazionale e mi sono divertito, anche se non conosco del tutto le regole di gioco. Però ho sempre sentito parlare di come, nonostante sia uno sport duro, una volta finita la partita cessino le rivalità e spesso si vada tutti insieme a farsi una pinta in qualche pub. Le parole di questo grande campione mi hanno molto colpito perchè, nonostante il tormento di dover fingere di essere qualcosa che non sei, è riuscito, grazie alla comprensione di allenatore e compagni, a esternare ciò che di solito è considerato un problema. E la pacca sulla spalla ricevuta è la migliore medicina per guarire un'anima tormentata. Credo che i valori che un gioco come il rugby ti insegna dovrebbero essere la normalità anche sui campi di calcio. Invece vediamo comportamenti da attori e finti rantolamenti da dolori presunti, per non parlare del fatto che sicuramente ci sono, anche solo per statistica, strapagati calciatori gay che si guardano bene dal dichiararsi in pubblico. Per cui onore e gloria a Gareth Jones, un vero uomo, dal mio punto di vista.
sabato 19 dicembre 2009
Let it snow, let it snow, let it snow
Tempo fa Zaio aveva fatto un post sui genovesi, in cui giungeva alla conclusione che siamo tutti un pò matti per via del vento che soffia impetuoso, soprattutto d'inverno. Io penso che siamo matti a prescindere, però diciamo che anche la neve ci aiuta in questo sentiero della pazzia. Basta vedere questo video girato in una strada del centro...
venerdì 18 dicembre 2009
Love Songs - Episodio 7
THE MAGNETIC FIELDS "Epitaph For My Heart"
"Attenzione: per prevenire uno shock elettrico non rimuovete il coperchio
all'interno non ci sono parti utilizzabili dall'utente
per la manutenzione rivolgetevi a personale qualificato"
Lasciate che questo sia l'epitaffio per il mio cuore
Cupido ha messo troppo veleno nella sua freccia
Questo è l'epitaffio per il mio cuore
perchè è morto, morto, morto
e la vita continua, continua e continua
e la morte continua, un mondo senza fine
e tu non sei mio amico.
Chi piangerà per la scomparsa del mio cuore?
I suoi piccoli escrementi scaleranno la classifica pop?
Chi prenderà le sue ceneri e cantando le lancerà dalla cima del Brill Building?
E la vita continua, continua e continua
e la morte continua, un mondo senza fine
e tu non sei mio amico.
"Attenzione: per prevenire uno shock elettrico non rimuovete il coperchio
all'interno non ci sono parti utilizzabili dall'utente
per la manutenzione rivolgetevi a personale qualificato"
Lasciate che questo sia l'epitaffio per il mio cuore
Cupido ha messo troppo veleno nella sua freccia
Questo è l'epitaffio per il mio cuore
perchè è morto, morto, morto
e la vita continua, continua e continua
e la morte continua, un mondo senza fine
e tu non sei mio amico.
Chi piangerà per la scomparsa del mio cuore?
I suoi piccoli escrementi scaleranno la classifica pop?
Chi prenderà le sue ceneri e cantando le lancerà dalla cima del Brill Building?
E la vita continua, continua e continua
e la morte continua, un mondo senza fine
e tu non sei mio amico.
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domenica 13 dicembre 2009
Welcome to the machine
Daft Punk - Technologic
LaserI | MySpace Video
COMPRALO, USALO, ROMPILO, AGGIUSTALO, CESTINALO, CAMBIALO, POSTALO, AGGIORNALO, ADDEBITALO, IMPEGNALO, ZUMMALO, COMPRIMILO, FOTOGRAFALO, LAVORALO, CANCELLALO, SCRIVILO, TAGLIALO, INCOLLALO, SALVALO, CARICALO, CONTROLLALO, RISCRIVILO, INSERISCILO, SUONALO, MASTERIZZALO, RIPPALO, TRASCINALO, RILASCIALO, ZIPPALO, SZIPPALO, BLOCCALO, RIEMPILO, RICERCALO, TROVALO, VISIONALO, CODIFICALO, INCEPPALO, SBLOCCALO, NAVIGALO, SCORRILO, PAUSALO, CLICCALO, DEPENNALO, CRACCALO, VARIALO, AGGIORNALO, NOMINALO, CLASSIFICALO, SINTONIZZALO, STAMPALO, SCANNERIZZALO, MANDALO, FAXALO, RINOMINALO, TOCCALO, PRENDILO, PAGALO, GUARDALO, ACCENDILO, ABBANDONALO, INIZIALO, FORMATTALO.
TECNOLOGICO, TECNOLOGICO, TECNOLOGICO, TECNOLOGICO
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mercoledì 9 dicembre 2009
Impara a fischiettar...(la cover)
DAWN LANDES & THE WST BAND "Young Folks"
Ed eccola qui la cover di "Young Folks" a cui accennavo due post fa. La canzone ha colpito l'immaginazione di artisti diversi come i Kooks, James Blunt e Kanye West (non ho più controllato se in rete c'è qualcun altro). La più curiosa è però questa, fatta in chiave bluegrass da Dawn Landes. Cantautrice americana ancora piuttosto sconosciuta, di cui è appena uscito l'ultimo disco, che ha iniziato come tecnico del suono. Leggo su Wikipedia che è sposata con un altro cantautore, Josh Ritter, che è un pò più conosciuto. Di lei avrei già dovuto proporre un brano tratto dal disco precedente, ma non è successo, capita. La cover è molto simpatica ed è anche curiosa per lo scambio delle parti maschili/femminili rispetto all'originaria. Tre minuti deliziosi.
Ed eccola qui la cover di "Young Folks" a cui accennavo due post fa. La canzone ha colpito l'immaginazione di artisti diversi come i Kooks, James Blunt e Kanye West (non ho più controllato se in rete c'è qualcun altro). La più curiosa è però questa, fatta in chiave bluegrass da Dawn Landes. Cantautrice americana ancora piuttosto sconosciuta, di cui è appena uscito l'ultimo disco, che ha iniziato come tecnico del suono. Leggo su Wikipedia che è sposata con un altro cantautore, Josh Ritter, che è un pò più conosciuto. Di lei avrei già dovuto proporre un brano tratto dal disco precedente, ma non è successo, capita. La cover è molto simpatica ed è anche curiosa per lo scambio delle parti maschili/femminili rispetto all'originaria. Tre minuti deliziosi.
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lunedì 7 dicembre 2009
Schegge impazzite
Quando la musica italiana proponeva personaggi unici e canzoni demenziali prima che il termine venisse usato. Naturalmente non hanno avuto il successo che meritavano perchè erano troppo avanti per l'epoca della loro uscita. Ma noi ce ne freghiamo e ce li godiamo lo stesso!
RIZ SAMARITANO "Cadavere Spaziale"
CLEM SACCO "Baciami La Vena Varicosa"
RIZ SAMARITANO "Cadavere Spaziale"
CLEM SACCO "Baciami La Vena Varicosa"
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giovedì 3 dicembre 2009
Impara a fischiettar...
PETER, BJORN & JOHN ft. VICTORIA BERGSMAN "Young Folks"
...potrebbe capitare anche a voi che il fischietto vi si appiccichi in testa e non vi molli più. Quando sono in giro col lettore mp3 e mi capita questa canzone devo stare attento a controllare mascella e bocca. Se vi piace, poi metto anche una cover piuttosto curiosa...
...potrebbe capitare anche a voi che il fischietto vi si appiccichi in testa e non vi molli più. Quando sono in giro col lettore mp3 e mi capita questa canzone devo stare attento a controllare mascella e bocca. Se vi piace, poi metto anche una cover piuttosto curiosa...
martedì 1 dicembre 2009
Passata la festa, gabbatu lu santo
E dunque ieri era il mio onomastico, una festa di cui non ho mai capito il senso. Cioè, si fanno gli auguri perchè ti chiami in un certo modo? boh! Comunque il mio omonimo era nientemeno che il fratello minore di Pietro (anch'io sono fratello minore e pure mio cugino Andrea)! Dunque apostolo, ex pescatore e in seguito predicatore. Naturalmente per diventare santo ci vuole anche un bel martirio, nel mio caso una bella crocifissione. Ma non quella classica, no, inventiamoci una croce a X e tanto per aggiungere dolore appendiamolo a testa in giù! (così tutto il sangue mi va alla testa...AARGH!) Da qui nasce poi la croce di Sant'Andrea, simbolo degli incroci in ferrovia, ma finisco anche sulla bandiera della Scozia! Ho cercato un'immagine ad hoc, ma finora ho trovato solo crocifissioni a testa in su, ad esempio questa di Rubens, dove Andrea è un vecchio ignudo ma con apposita mutanda a coprire le pudenda, mentre in alto svolazzano bambini nudi con le alucce.
E ora un pò di cenni biografici (commentati da me):
Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) ricorda, nelle sue “Origini”, che Andrea predica il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in Grecia, guida i cristiani di Patrasso (ma chi gliel'ha chiesto?). Qui subisce, il 30 novembre del 60, il martirio per crocifissione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce in forma di X; quella detta poi “croce di Sant’Andrea”.
Nel 357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli ma il capo, tranne un frammento (quale? e perchè? mi vengono in mente i frammenti della sfera di Dragonball...), resta a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferisce quelle reliquie in Italia; nel 1208 gli amalfitani le accolgono solennemente nella cripta del loro Duomo. (ahò, facciamo baldoria che arrivano le ossa del morto!)
Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo dell’Apostolo viene portato da Patrasso a Roma dove sarà custodito in San Pietro per cinque secoli fino a quando Papa Paolo VI, nel 1964, (stufo di vedere quella testa rinsecchita) fece restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso di cui S. Andrea è il patrono.
Tutte le altre reliquie conosciute attribuite a sant'Andrea sono dislocate in alcuni punti fondamentali della sua venerazione: nel Duomo di Sant'Andrea di Amalfi, nella Cattedrale di Santa Maria, a Edimburgo, in Scozia, e nella Chiesa di Sant'Andrea e Sant'Alberto a Varsavia, in Polonia. Altro luogo ove sono custodite reliquie del Santo è il "Casino di Cicco" (anvedi che Andrea non era poi così santo!) sito in Sant’Apollinare (Frosinone).
Sant’Andrea è anche Patrono in Scozia, Russia, Prussia (esiste ancora?), Romania, Grecia, Amalfi e a Luqa (Malta). (avere tutta l'isola pareva troppo?)
La festa di Sant'Andrea è ricordata il 30 novembre nelle chiese dell'Est e dell'Ovest ed è festa nazionale in Scozia sulla cui bandiera appare, del resto, la “croce di Sant’Andrea”.
Significato del nome Andrea : “virile, gagliardo” (greco). (credevo che gagliardo fosse romanesco...)
Finisco in musica. Troppo facile usare "Andrea" di De Andrè (anche se...). Cercavo un pezzo dei Game Theory "Andy in Ten Years" ma su Youtube non c'è. Ripiego su Bowie e la sua "Andy Warhol" da "Hunky Dory", qui in versione live. Avrei voluto mettere anche il video di Bowie che visita la Factory, ma come quasi tutte le cose filmate di Andy e soci, è di una noia mortale.
E ora un pò di cenni biografici (commentati da me):
Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) ricorda, nelle sue “Origini”, che Andrea predica il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in Grecia, guida i cristiani di Patrasso (ma chi gliel'ha chiesto?). Qui subisce, il 30 novembre del 60, il martirio per crocifissione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce in forma di X; quella detta poi “croce di Sant’Andrea”.
Nel 357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli ma il capo, tranne un frammento (quale? e perchè? mi vengono in mente i frammenti della sfera di Dragonball...), resta a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferisce quelle reliquie in Italia; nel 1208 gli amalfitani le accolgono solennemente nella cripta del loro Duomo. (ahò, facciamo baldoria che arrivano le ossa del morto!)
Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo dell’Apostolo viene portato da Patrasso a Roma dove sarà custodito in San Pietro per cinque secoli fino a quando Papa Paolo VI, nel 1964, (stufo di vedere quella testa rinsecchita) fece restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso di cui S. Andrea è il patrono.
Tutte le altre reliquie conosciute attribuite a sant'Andrea sono dislocate in alcuni punti fondamentali della sua venerazione: nel Duomo di Sant'Andrea di Amalfi, nella Cattedrale di Santa Maria, a Edimburgo, in Scozia, e nella Chiesa di Sant'Andrea e Sant'Alberto a Varsavia, in Polonia. Altro luogo ove sono custodite reliquie del Santo è il "Casino di Cicco" (anvedi che Andrea non era poi così santo!) sito in Sant’Apollinare (Frosinone).
Sant’Andrea è anche Patrono in Scozia, Russia, Prussia (esiste ancora?), Romania, Grecia, Amalfi e a Luqa (Malta). (avere tutta l'isola pareva troppo?)
La festa di Sant'Andrea è ricordata il 30 novembre nelle chiese dell'Est e dell'Ovest ed è festa nazionale in Scozia sulla cui bandiera appare, del resto, la “croce di Sant’Andrea”.
Significato del nome Andrea : “virile, gagliardo” (greco). (credevo che gagliardo fosse romanesco...)
Finisco in musica. Troppo facile usare "Andrea" di De Andrè (anche se...). Cercavo un pezzo dei Game Theory "Andy in Ten Years" ma su Youtube non c'è. Ripiego su Bowie e la sua "Andy Warhol" da "Hunky Dory", qui in versione live. Avrei voluto mettere anche il video di Bowie che visita la Factory, ma come quasi tutte le cose filmate di Andy e soci, è di una noia mortale.
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