martedì 19 giugno 2012

Come on, baby don't you wanna go?

Domani e dopodomani tutti al cinema per rivedere o vedere per la prima volta "The Blues Brothers"! In edizione rimasterizzata o quello che è, ma credo che sia davvero un'occasione imperdibile, anche se il film è talmente noto e amato, passato tante volte in tv, visto e rivisto su vhs, dvd o in streaming. Ha senso vederlo su grande schermo perchè era nato per quella destinazione. Il progetto Blues Brothers nasce all'interno dello show cult "Saturday Night Live" come uno dei tanti sketch dei multiformi attori partecipanti, in questo caso i due John Belushi e Dan Aykroyd, ma è un pò riduttivo chiamarlo sketch, in quanto era un momento musicale di grande classe, grazie alla scelta dei musicisti coinvolti, in pratica il gruppo di Booker T & The MG's, più altri turnisti famosi del giro Atlantic Records. Il progetto funziona talmente bene che sfocia presto in un album "A Briefcase Full Of Blues", che in America vende alla grande. Nel frattempo John Belushi conosce il grande successo con "Animal House" e John Landis decide che i Blues Brothers meritano di uscire dal televisore e finire al cinema. Ma non con un filmetto qualsiasi, bensì "facciamo una cosa alla Spielberg!" Ecco quindi che lo spiegamento di forze diventa faraonico, dal cinemascope agli inseguimenti in macchina che fanno impallidire quelli di "Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo" (uno dei riferimenti di base), i tanti attori e caratteristi impiegati. Ma soprattutto la musica e gli artisti. Si toccano anche altri generi, il gospel per esempio con James Brown e Chaka Khan, il blues vero e proprio con John Lee Hooker nel mercato che suona "Boom Boom" (non compreso nel disco della colonna sonora), il country di "Rawhide" o anche di sfuggita la musica lounge, quando i due fratelli trovano buona parte della band impegnata in una rilettura della nostrana "Quando Quando Quando". C'è anche uno dei rari casi in cui la rilettura di un proprio brano è migliore dell'originale, mi riferisco ad Aretha Franklin, la "Think" del film è decisamente meglio della prima versione. E' un film che parla della sopravvivenza. Bisogna far sopravvivere l'orfanotrofio in cui i due fratelli Blues sono cresciuti, per cui si decide di rimettere su "la banda" per un concerto benefit. Ma è anche la sopravvivenza di un genere musicale, il rhythm'n'blues, che in quegli anni era diventato desueto, complice l'ascesa della discomusic. Per cui la storia gira intorno al momento del concerto che diventa il punto focale del film e l'entusiasmo del pubblico, dapprima poco convinto, si trasmette alla platea, in quell'istante noi diventiamo quel pubblico e i Blues Brothers suonano per noi. Spero infatti che il restauro ci restituisca la magia di quel momento al meglio. Ci sarebbero tante cose da dire e tanti pezzetti di film da commentare, ognuno ha il suo preferito, un pò come per "Frankenstein Junior", ma adesso non dico nulla e aspetto di rivedermi il film come se fosse una nuova "prima volta". Non mancate all'appuntamento!

4 commenti:

Lucien ha detto...

Il film che ho visto più volte insieme a Il Grande Lebowski!

Anonimo ha detto...

avete anche una Miss Piggy ?????

Grande John ! Mi manchi molto. sempre


Orietta

andrea sessarego ha detto...

A chi lo dici! La morte di John mi ha lasciato un buco grande nel cuore...

Stefano ha detto...

Sulla ricerca su internet ho trovato il vostro blog. Mi piace molto. Guardi anche al mio.

Saluti dal Italia
Stefano