domenica 26 settembre 2010

Traduzioni tradite

Allora, due anni fa ho cominciato un lavoro di traduzione dall'inglese di un libro di culto. Eravamo in estate e si parlava io, il Doc e Fritz di questa serie di libri di Richard Allen con protagonista il giovane skinhead Joe Hawkins; Fritz, che all'epoca conoscevo poco, ci diceva che aveva questi libri da anni e ogni tanto tentava di mettersi lì col vocabolario per cercare di tradurli e poterli leggere, ma si fermava dopo poche pagine. E' stato il Doc a dire: "Sess, perchè non li traduci tu?" Io ho dato la mia classica risposta: "Mah, non so." Ma ci ho ripensato con calma di ritorno a casa e mi son detto: "Perchè no?" Era davvero una cosa che non avevo mai fatto tradurre un libro intero; i testi delle canzoni sì, è sicuramente più facile, anche se l'inglese è comunque infido, perchè con poche parole riescono ad esprimere quello che noi facciamo con il doppio delle parole. Così mi sono procurato i libri tramite Ebay, poichè sono degli anni '70 (hanno avuto una ristampa in volumi negli anni '90 ma sono abbastanza introvabili), poi mi sono visto con Fritz a casa sua e lì mi ha fatto vedere materiale utile e mi ha dato delle dritte. Così ho cominciato, mi sono procurato altro materiale, ho studiato e piano piano mi sono immerso nella traduzione. Il libro, diciamolo a scanso di equivoci, non è un capolavoro. Richard Allen era uno scrittore canadese, specializzato in pulp stories, che negli anni 70 fu reclutato dalla New English Library per scrivere quelli che ora possiamo chiamare "instant books" sui culti giovanili dell'epoca. Nel libro c'è tutto quanto poteva interessare a un teenager: violenza, sesso, parolacce. Pur non essendo lui uno skinhead (aveva già quarant'anni all'epoca), Allen è riuscito a creare un personaggio come Joe Hawkins che ha colpito l'immaginazione di molti ragazzi (c'è pure una canzone degli Oppressed che si chiama proprio "Joe Hawkins").
L'anno scorso è stato l'anno horribilis con l'incidente che, pur regalandomi del tempo libero mi ha un pò bloccato a livello mentale (non riuscivo ad uscire da quella cazzo di metropolitana, ormai quelle pagine me le sognavo di notte!), poi situazioni poco simpatiche in ufficio ecc. A gennaio di quest'anno sono arrivato a tradurre "THE END" e da lì ho cominciato il lavoro di revisione: avevo trovato un nuovo traduttore on-line (quello di Repubblica) molto buono e quindi tutte le prime trenta pagine le ho riviste alla luce di questo, ma soprattutto dovevo trovare una forma italiana che suonasse corretta, tra sinonimi e coniugazioni. All'inizio di luglio ho detto "BASTA!", ho consegnato una copia del lavoro alle 3 persone che sapevano, Fritz, il Doc e Paco, ad agosto un'altra al piccolo-ma-grande Roberto. Mercoledì scorso il libro è arrivato in libreria in traduzione ufficiale da parte della Shake. Incredulità, delusione, incazzatura, senso di inutilità. Hanno usato per la copertina la foto che era comparsa nelle ristampe in volumi e pensavo che ci fossero più episodi, invece no, è esattamente lo stesso libro che ho tradotto io. Ecco l'edizione italiana:

E la copertina originale del 1971:

Diciamolo, ci sono rimasto di merda. E' vero che con Fritz si era parlato di un'eventuale pubblicazione, ma col problema dei diritti d'autore sarebbe stata una cosa clandestina, il Doc aveva proposto ad esempio la pubblicazione a puntate su una fanzine. Adesso tutto questo non ha più importanza. Però. L'esperienza a me è servita per diversi motivi. Ho scoperto di avere molti limiti sia nell'inglese, e lo sapevo, che nell'italiano, ma anche questo lo sapevo. Non avevo detto in giro di questa cosa perchè non ero sicuro di arrivare in fondo e se non ero contento del risultato non se ne sarebbe fatto niente. Umanamente è stato un grande punto di svolta, perchè ho potuto conoscere meglio Fritz ed è nata una bellissima amicizia, per me fondamentale, e questo vale più di tutto l'oro del mondo. Ho potuto conoscere un pò l'ambiente, almeno la parte "sana", mi piace lo stile, la musica (il cosiddetto "skinhead reggae") e ho conosciuto altre persone fantastiche come Paco & Daniela. E dopo avere letto la versione ufficiale, posso dire che, anche se il mio è stato un lavoro artigianale e senza aiuti esterni, il mio risultato finale è molto vicino a quello stampato. Sono stato bravo insomma e pazienza se non passerò alla storia come primo traduttore del libro. E la Gloria? E' solo una vecchia canzone di Umberto Tozzi. ;-)

11 commenti:

listener-mgneros ha detto...

vista l'esperienza perchè non provi a scrivere qualcosa di tuo? Sono sempre più convinto che il bagaglio culturale e di vita vada usato per produrre cose personali...

andrea sessarego ha detto...

grazie per l'incoraggiamento, ma il mio bagaglio di vita è un pò scarso di contenuti, in realtà, me la caverei in 10 pagine :)

Anonimo ha detto...

E' stata una vera sfortuna . Io comprero'il libro ma leggero' la tua traduzione .

andrea sessarego ha detto...

Grazie "anonimo", mi sa che sei uno di quelli che ce l'ha in mano la mia versione :)

Anonimo ha detto...

pensavo di aver firmato ma evidentemente ho fatto qualche casino .
sono fritz

andrea sessarego ha detto...

Ti avevo riconosciuto, mate! E grazie ancora, per me era importante che tu avessi la possibilità di leggerlo. Su fb Paco mi ha scritto cose toccanti, Daniela vuole una copia personale (visto che Paco non le fa neanche sfogliare la sua), Erika boicotterà il libro "vero"...siete troppo buoni, ragazzi, e io vi voglio bene.

Anonimo ha detto...

io invece pensavo di regalarti la traduzione ufficiale per Natale ! ih ih ih . . . dai !!!! Ci sono sfighe peggiori nella vita però è vero potresti scrivere una tua biografia un bacione Wendy

andrea sessarego ha detto...

ma poi c'è qualcuno che la compra? :)

Anonimo ha detto...

Mah . . . io di sicuro se te la devo regalare per Natale ! Baci We

andrea sessarego ha detto...

ma io parlavo della mia biografia, chi vuoi che la compri... :)

Anonimo ha detto...

dai io la compro sicuramente ! Comincio già a mettere da parte i soldini ! Baxi Wendy