martedì 29 marzo 2011

Adorabili vecchietti





Dischi abbastanza speculari, tra l'altro, nel senso che i primi 3/4 pezzi sono un pò incerti, poi il flusso musicale prende quota. Ed entrambi sono anche abbastanza variegati. Nulla di trascendentale, ma di buon livello. Bravi, 7+.

domenica 20 marzo 2011

Questi fantasmi


"Vengo e sto davanti ad ogni porta ma nessuno sente la mia paura
Io busso ma nessuno mi vede, perché sono morta, perché sono morta.
Ho solo sette anni anche se sono morta ad Hiroshima molto tempo fa
Adesso ho sette anni come allora, quando i bambini muoiono non crescono più.
I miei capelli sono stati bruciati dalla fiamma vorticosa, i miei occhi si sono appannati, i miei occhi sono diventati ciechi
E’ arrivata la Morte e ha trasformato le mie ossa in polvere, e questa è stata spazzata via dal vento.
Non ho bisogno di frutta, non ho bisogno di riso, non ho bisogno di dolci, neanche del pane
Non chiedo niente per me perché sono morta, perché sono morta.
Tutto ciò che chiedo è che per la pace combattiate oggi, combattiate oggi
Così che i bambini del mondo possano vivere e crescere e ridere e giocare."

giovedì 17 marzo 2011

30 anni e non sentirli


Oggi è d'uopo un brano itagliano di trent'anni fa, anche se sembra scritto poche ore fa...

domenica 13 marzo 2011

Ah, l'amore, questo folle sentimento che...


La Sera, curioso nome in italiano (che immagino debba risultare esotico a un orecchio americano) per il progetto solista di Katy Goodman delle Vivian Girls, delle quali uscirà il nuovo album il mese prossimo (trovate sul Tubo un brano caricato da me). Una canzone romantica accompagnata da un video altrettanto romantico dove tutti cantano in gioia e letizia.

domenica 6 marzo 2011

Disco Memories


Riascoltando vecchi vinili mi è venuta la voglia di scrivere qualcosa dopo un pò di tempo. Torniamo agli anni 70 e alla discomusic, uno dei miei amori adolescenziali che non si è mai spento con lo scorrere degli anni. E quindi eccoci a uno dei personaggi più autentici di tutta la discomusic, uno che l'ambiente l'ha vissuto non per mero calcolo, come spesso successe a molte stars del soul cadute un pò nel dimenticatoio. Mi piace definirlo "il cantautore disco", D.C. LaRue. Evito i cenni biografici che potete trovare tranquillamente su Wikipedia e vado di ricordi personali. Dopo il grande successo di "Saturday Night Fever", l'etichetta di Donna Summer (e dei Kiss), la Casablanca Records and Filmworks (appunto) nel 1978 decide di produrre un film sulla discomusic "Thank God It's Friday", che ottiene un buon successo, ma nulla in confronto al film con Travolta. In Italia la pellicola esce a settembre, ma già da maggio/giugno era disponibile il disco (triplo!) con la colonna sonora. Tra gli artisti coinvolti anche D.C. LaRue, che dalla voce non si capiva bene se era un uomo o una donna. Il brano "Do You Want The Real Thing" (che troverete più giù nella sua versione estesa) mi incuriosiva, molto sensuale e notturno. Grazie a "Il Monello" che pubblicò una foto, scoprii che era un uomo (coi baffi!), perchè contemporaneamente uscì anche l'album "Confessions", dove però il brano non era compreso, che mi procurai d'importazione. Prodotto da Bob Esty, un tizio che aveva coprodotto "Once Upon A Time" di Donna Summer e "Gettin' The Spirit" di Roberta Kelly, il quale aveva un gusto particolare per arrangiamenti che mi piace definire "lussureggianti", complicati e con grandi cori gospel. Mi è piaciuto subito e così ho cominciato a cercare le scarsissime informazioni che in quell'epoca era difficile ottenere. C'erano due album precedenti, "Ca-the-drals" (da cui il pezzo omonimo qui sopra) e "The Tea Dance", più i vari singoli con versioni diverse dagli album , che ho potuto recuperare solo in epoca adulta aiutato anche dal magico mondo di Ebay. Naturalmente non potevo sapere che D.C. era gay e che "Ca-the-drals" si riferiva al sottobosco degli incontri sessuali a pagamento, o che la discomusic era nata inizialmente come espressione delle minoranze nere e gay. Tra l'altro in autunno D.C. LaRue partecipò con "Let Them Dance" alla Mostra di Musica Leggera di Venezia che quell'anno aveva un sacco di ospiti stranieri disco. Era buffo col suo cappellino da baseball, magrino e saltellante, i ricordi sono un pò vaghi ma ero molto eccitato nel vederlo muoversi su quel palco. Nel 1979 l'album "Forces Of The Night", preceduto dal singolo "Hot Jungle Drums And Voodoo Rhythm" (c'erano altri titoli di canzoni molto lunghi come "I'll Wake Up Screaming In The Middle Of The Night" o "You Can Always Tell A Lady By The Company She Keeps"), inciso sempre con Bob Esty e gli stessi musicisti che suoneranno anche in "Bad Girls" di Donna Summer, ma il successo non arrivò neanche lontanamente ai quei livelli, con mio grande sconcerto. Nel 1980 il vento era già cambiato, la discomusic era in parabola discendente e D.C. esce con "Star, Baby", album che recupera i vecchi musicisti dei primi due dischi e tenta strade nuove contaminandosi con elementi rock, new wave (certe tastiere alla Gary Numan) e pure una cover di "She's About A Mover" del Sir Douglas Quintet. Dopo di che sparisce, abbandonando la musica e tornando a occuparsi di grafica per copertine di dischi e di fotografia. Qualche pezzo inciso qua e là tra i Novanta e gli anni Zero e ancora adesso c'è qualche brano nuovo che devo recuperare. Su Youtube c'è pure un video recente dove il D.C. attuale canta sulla "Ca-the-drals" d'epoca. Il brano che propongo per chiudere è, come dicevo, la versione estesa di "Do You Want The Real Thing". A differenza della maggioranza dei pezzi disco, la versione 12" non era un allungamento di un pezzo di tre minuti, ma una vera canzone di 12 minuti con tutto un suo svolgimento di partenze, strofe , ritornelli, breaks, finti finali e riprese del tema iniziale. Una bella session di musicisti affiatati che si divertono a suonare, con una fantastica linea di basso. Enjoy!
P.S. D.C. non è parente del noto regista porno gay Chi Chi La Rue...