sabato 17 settembre 2011

IL DISCO DELL'ANNO


L'uomo vive di contraddizioni e io ne sono un esempio lampante. Tempo fa scrissi che non credevo molto alle classifiche di fine anno con tutto quello che comportano (cioè se nel 2011 ascolto un disco del 2010 che mi fa impazzire e non l'ho inserito nella chart 2010, devo rifare tutto?). Quindi posso affermare con ASSOLUTA certezza che ho già trovato il mio disco dell'anno e basta. I Giuda sono un quartetto romano, nato sulle ceneri del gruppo punk Taxi, che ha deciso di cambiare pelle (li avevo visti due anni fa al Liberation Fest e la loro scaletta era ancora un misto di punk e rock'n'roll) e buttarsi a rotta di collo sul glam. Il disco ha un suono decisamente 70's, sono dieci pezzi da cantare in coro, un disco decisamente divertente sul quale è facile tornare anche per la sua brevità, ti viene voglia di risentirlo tutto. In più vorrei segnalare la grafica: la versione vinile è fantastica, a parte il lettering e i colori, l'album sembra già vissuto, con finte pieghette e finti angoli consumati; anche il resto delle foto, con gli improbabili gadgets e finti singoli è eccezionale. Non mi stupirei se il disco andasse bene all'estero anche per questi piccoli tocchi. L'etichetta è la White Zoo, piccola label pugliese che sta facendo cose ottime; segnalo inoltre che sono usciti due singoli su 7 pollici con lati b inediti, uno "Get It Over" sempre per la White Zoo, l'altro "Number 10" per la Surfin' Ki, disponibile in vinile nero, giallo o rosso. Dimenticavo il titolo dell'album che è "Racey Roller".
BONUS: sicuramente uno degli ispiratori dei Giuda.

2 commenti:

Arimondi ha detto...

Non immaginavo avessero questo tiro gli Slade.
Ho un'immgine del glam più legata ai Bay City Rollers e a Gary Glitter. Devo ripassare....

andrea sessarego ha detto...

Si, gli Slade erano i più "duri" del lotto.